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Stasera in tv: “Shadow” di Zhang Yimou su Rai 4

Rai 4 stasera propone Shadow (Ying), dramma epico di Zhang Yimou del 2018 con Deng Chao, Betty Sun, Zheng Kai, Wang Qianyuan, Hu Jun e Guan Xiaotong.

14 Marzo 2023 09:17

Shadow (Ying), su Rai 4 l’ultimo film epico di Zhang Yimou, ispirato da secolari dipinti a inchiostro e munito di spettacolari sequenze di combattimento che hanno reso celebre il regista cinese con pellicole come Hero e La foresta dei pugnali volanti.

Shadow – Cast e doppiatori

Deng Chao: Jing Zhou / Zi Yu
Betty Sun: Xiao Ai
Zheng Kai: Pei Liang
Wang Qianyuan: Tian Zhan
Hu Jun: Yang Cang
Guan Xiaotong: Qing Ping
Leo Wu: Yang Ping
Wang Jingchun: Lu Yan

Doppiatori italiani

Massimo Triggiani: Jing Zhou / Zi Yu
Elena Fiorenza: Xiao Ai
Luca Appetiti: Pei Liang
Mimmo Strati: Tian Zhan
Luca Graziani: Yang Cang
Simona Chirizzi: Qing Ping
Andrea Casanova Moroni: Yang Ping
Marco Gargiulo: Lu Yan

Shadow – Trama e trailer

I regni vicini di Pei e Jing hanno un accordo difficile, con la pace mantenuta dal re di Pei, un tipo egocentrico che è molto suscettibile a qualunque cosa riguardi Jing. Ma quando il Gran Comandante di Pei diventa violento e cerca di iniziare una guerra, nemmeno il Re di Pei può fermare ciò che si scatena nei cuori sia dei suoi soldati che della sua energica sorella. È una battaglia che si prepara da decenni e ora è giunto il momento. Ma chi è esattamente questo Gran Comandante che crea problemi? La risposta si trova in un capitolo perduto della storia cinese. Sotto la costante minaccia di assassinio, molti nobili impiegarono segretamente uomini surrogati, noti come “ombre”, che servivano i loro padroni attraverso l’impersonificazione, rischiando la vita e dimostrando la loro lealtà abbracciando la morte.

Curiosità sul film

  • Zhang Yimou dirige “Shadow” da una sua sceneggiatura scritta con Wei Li e Sujin Zhu, quest’ultimo ha scritto la serie tv San guo ambientata proprio nel periodo dei “Tre Regni”.
  • “Shadow” ha avuto la sua prima mondiale fuori concorso a Venezia, dove il regista cinese è stato insignito del prestigioso premio Glory to the Filmmaker, prima di recarsi a Toronto per la prima di gala nordamericana del film.
  • Il film appartiene al cosiddetto genere Wuxia, che letteralmente significa “eroi marziali”, è un genere di narrativa cinese riguardante le avventure di artisti marziali nell’antica Cina. Sebbene il Wuxia sia tradizionalmente una forma di letteratura fantasy storica, la sua popolarità lo ha portato ad essere adattato a forme d’arte così diverse come l’opera cinese, il manhua (fumetti in lingua cinese prodotti in Cina e Taiwan), i drammi televisivi, i film e i videogiochi.
  • Il protagonista Deng Chao (Detective Dee e il mistero della Fiamma Fantasma) è un attore, comico, regista e cantante cinese. Alcuni dei suoi film recenti, The Breakup Guru (2014), The Mermaid (2016) e Duckweed (2017) sono tra i film cinesi di maggior incasso di tutti i tempi in Cina. Nel 2017, Deng è stato incoronato miglior attore ai Golden Rooster Awards per la sua interpretazione in The Dead End (2015).
  • Il film è girato a colori con tutte le scenografie e i costumi disegnati nei toni del bianco e nero, per illustrare l’interazione tra luce e buio e per seguire lo stile dei dipinti cinesi a inchiostro, ma non in bianco e nero puro.
  • Zhang Yimou torna a collaborare con Zhao Xiaoding, direttore della fotografia de “La foresta dei pugnali volanti” per creare un design visivo strabiliante che rivoluziona la tavolozza dei colori, utilizzando acqua, calligrafia e un costante riferimento al simbolo yin yang.
  • Nel film non smette mai di piovere. Yimou Zhang ha scelto espressamente di filmare nei giorni in cui pioveva/aveva piovuto.

Intervista al regista

Il film sembra quasi girato in bianco e nero senza essere in bianco e nero. Perché hai deciso di girarlo a colori?

Mi piacciono molto i tradizionali dipinti a inchiostro in bianco e nero cinesi, quindi volevo che il film avesse lo stesso effetto. Ogni scena è pensata per sembrare quasi come se potesse prendere vita da un dipinto a inchiostro cinese.

Perché era importante inquadrare il film con una storia femminile in questo mondo molto maschile?

Se guardi in superficie, è una storia di uomini che lottano per il potere, per la sopravvivenza. Ma poi hai questo personaggio femminile che, anche se non ha molte scene, è il personaggio più complicato del film, perché deve sempre affrontare delle scelte ad ogni svolta della trama. In questo film, la parte più complessa è il sentimento all’interno del suo personaggio.

“Shadow” presenta una delle scene di combattimento più incredibili, con un battaglione di ombrelli corazzati. Da dove è nata l’idea?

Era una mia idea originale, qualcosa che non avevamo mai visto prima. Hai visto cose simili nei film di kung-fu cinese, con altri tipi di dispositivi di regia, inventando armi con vari strumenti, magari usando solo un albero o una foglia per combattere. Ho anche giocato con questo nel mio precedente film Hero.

Come speri che il pubblico americano veda il film?

Spero che piaccia. Penso che per il pubblico americano questo sia un film che racconta una cultura diversa. Certo, sappiamo che Oriente e Occidente hanno sempre questo divario culturale nel mezzo. Ma, ovviamente, oggi, il vantaggio che abbiamo quando condividiamo film è poter imparare qualcosa su un’altra cultura.

Faresti un altro film in inglese, dopo The Great Wall?

Per me che faccio film in inglese, non mi sento così libero come quando faccio film in cinese. Quindi, in ogni caso, se c’è qualche bella storia, potrei prenderla in considerazione. Ma mi sento più a mio agio nel fare storie in cinese.

Perché non ci sono stati più grandi film come The Great Wall che cercano di collegare Cina e Hollywood?

Credo che il legame tra Hollywood e la Cina stia diventando sempre più stretto. È qualcosa che è utile per entrambe le parti. Entrambi vorremmo avere questa collaborazione. Dobbiamo trovare dei punti in comune, ma in qualcosa che possa essere apprezzato da entrambi gli spettatori. Ma è difficile. E ci sono molte persone che cercano di farlo. Credo che su questo ci sia ancora molto lavoro da fare.

Che tipo di storie pensi che ci vorranno per riunire le due industrie?

Penso che [la base] sia che devi produrre un buon film con una buona storia. Ma il problema è che, ad esempio, un regista potrebbe fare una storia che il pubblico cinese ama, e forse il pubblico americano trova che sia una bella storia, ma non capisce il punto. O forse hai qualcosa che in Cina funziona molto bene ma in America non è quello che tutti si aspettano di vedere. Quindi penso che sia davvero uno dei casi in cui è difficile trovare la storia giusta che si traduca in entrambi i mercati. Quindi penso che ci vorrà del tempo e abbiamo ancora bisogno di più occasioni per provarci.

Fonte: THR

I Tre Regni – Curiosità sull’ambientazione

Pur non essendo una rappresentazione diretta della storia, gli eventi di “Shadow” sono equivalenti all’invasione della provincia di Jing nel periodo dei Tre Regni (220-280 d.C.). Ciò include dettagli come la proposta di matrimonio. Il periodo dei Tre Regni è l’intervallo temporale della storia della Cina collocato tra la fondazione del Regno Wei nel 220 e la conquista del Regno Wu da parte della dinastia Jìn nel 280.Il periodo è descritto nel testo storico Cronache dei Tre Regni. L’inizio di questo periodo può considerarsi nella insurrezione dei Turbanti Gialli nel 184. Questo periodo storico ha ispirato Il romanzo dei tre regni, poema epico cinese del XIV secolo attribuito a Luo Guanzhong; La battaglia dei tre regni (Chi bi), film del 2008 di John Woo; San Guo (Sānguó – Three Kingdoms), serie tv cinese del 2010 e Ikki Tōsen, manga, 24 volumi, di Yuji Shiozaki. Il periodo stroico è stato utilizzato anche come ambientazione per una serie di videogiochi: I Tre Regni (Fate of the Dragon), videogioco di strategia in tempo reale del 2001; Romance of the Three Kingdoms, serie di videogiochi della Koei, Dynasty Warriors, serie di videogiochi della Koei, Total War: Three Kingdoms, videogioco di Creative Assembly, Sega, del 2019 e Wo Long: Fallen Dynasty, videogioco del Team Ninja e Koei Tecmo uscito il 4 marzo 2023 per PlayStation 4, PlayStation 5, Windows, Xbox One e Xbox Series X/S.

Shadow – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono di Loudboy pseudonimo del compositore cinese Zai Lao (Mountain Patrol – Battaglia in paradiso, Police Story – Sotto controllo, Tigri all’assalto). Lao e il regista Zhang Yimou sono tornati a collaborare nel 2020 per il dramma storico One Second.

1. Shadow (0:52)
2. Madam’s Performance (0:51)
3. Mother’s Been Found (0:57)
4. Jing and Madam Practice a Duet (1:08)
5. The Lamp Lit All Night (1:07)
6. Jing Fails Round Three (0:37)
7. The King’s Calligraphy (1:24)
8. Scheming In the Secret Chamber (1:01)
9. Jing and Madam Win Round Three (1:04)
10. Playing the Flute In the Bamboo Forest (1:01)
11. Secretly Watching the Bedchamber (1:46)
12. Perfect Harmony (3:28)
13. Mother’s Been Murdered (1:04)
14. Humbly Reporting To the King (2:37)
15. Welcoming the Commander (1:17)
16. The Commander Takes His Seat (2:23)
17. Madam Gazes At Jing (0:29)
18. Picking Up the Mask (1:22)
19. Bloodstains on Embroidered Silk (1:17)

La colonna sonora di “Shadow” è disponibile su Amazon.