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Stasera in tv: “Toy Story 3 – La grande fuga” su Rai 3

Rai 3 stasera propone “Toy Story 3 – La grande fuga”, film d’animazione Pixar del 2010 diretto da Lee Unkrich.

pubblicato 28 Dicembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 02:56

 

Cast e personaggi

Tom Hanks: Woody
Tim Allen: Buzz Lightyear
Joan Cusack: Jessie
Don Rickles: Mr. Potato
Estelle Harris: Mrs. Potato
Blake Clark: Slinky
Wallace Shawn: Rex
John Ratzenberger: Hamm
R. Lee Ermey: Sergente
Ned Beatty: Lotso
Michael Keaton: Ken
Jodi Benson: Barbie
Emily Hahn: Bonnie
John Morris: Andy
Teddy Newton: Telefono chiacchierone
Bud Luckey: Chuckles il clown
Kristen Schaal: Trixie
Jeff Garlin: Cono di Panna
Bonnie Hunt: Dolly
Timothy Dalton: Mr. Pricklepants
Jack Angel: Chunk
John Cygan: Twitch
Whoopi Goldberg: Stretch
Erik Von Detten: Sid
Laurie Metcalf: Signora Davis

Doppiatori italiani

Fabrizio Frizzi: Woody
Massimo Dapporto: Buzz Lightyear
Ilaria Stagni: Jessie
Angelo Nicotra: Mr. Potato
Cristina Noci: Mrs. Potato
Piero Tiberi: Slinky
Carlo Valli: Rex
Renato Cecchetto: Hamm
Andrea Ward: Sergente
Carlo Cosolo: Alieni
Riccardo Garrone: Lotso
Fabio De Luigi: Ken
Claudia Gerini: Barbie
Gerry Scotti: Telefono chiacchierone
Giorgio Faletti: Chuckles il clown
Micaela Incitti: Trixie
Enzo Avolio: Cono di Panna
Roberta Pellini: Dolly
Michele Kalamera: Mr. Pricklepants
Gerolamo Alchieri: Chunk
Sonia Scotti: Stretch
Davide Lepore: Sparks
Edoardo Siravo: Twitch
Arianna Vignoli: Bonnie
Matteo Leoni: Andy
Pinella Dragani: Signora Davis
Nanni Baldini: Sid

 

La trama

Si prefigurano tempi bui per Woody, Buzz e la cricca di giocattoli di Andy, il loro padroncino ormai cresciuto sta per affrontare il college, idem per la sorellina ormai quasi adolescente e pronta ad abbandonare bambole e giochi per ragazzini, riviste di moda e shopping con le amiche.

Mentre la truppa di soldatini di plastica si da alla fuga consapevole di essere l’ultima ruota del carro destinata alla spazzatura, Woody cerca di tranquilizzare gli altri giocattoli e tenere alto il morale prefigurando un futuro in soffitta piuttosto che in qualche discarica.

Purtroppo per un errore il sacco contenente i nostri amici invece che finire nella soffitta, prima rischierà di essere compattato da un camion della spazzatura, per poi finire in uno scatolone di giocattoli donati all’asilo Sunnyside.

Una volta giunti all’asilo a Buzz e soci sembrerà di aver trovato il paradiso, tanti bambini con cui giocare e un posto sicuro che li accoglie con calore, grazie alla guida del saggio orso Lotso che mostrerà al gruppo la camera dove verranno ospitati e dove di li a breve incontreranno i bambini.

Mentre Woody non accetta la nuova sistemazione salutando i suoi amici e mettendosi in viaggio per tornare da Andy, il gruppo dopo aver avuto un assaggio dell’affetto devastante di un orda di terrificanti marmocchi, scoprirà che Lotso non è quel che sembra, il dolce orsacchiotto che profuma di fragola in realtà è il malvagio boss di quello che sembra un vero e proprio campo di prigionia per giocattoli.

 

Il nostro commento

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Terzo capitolo cinematografico per la fortunata serie Toy Story lanciata dalla Pixar di John Lasseter nel 1995. Al timone di questo terzo film il regista e montatore Lee Unkrich, tra i suoi crediti co-regie per Toy Story 2Monsters & Co. e Alla ricerca di Nemo, mentre la colonna sonora è affidata per la terza volta al veterano Randy Newman.

Questo terzo capitolo subisce un’ulteriore e definitiva evoluzione rivolgendosi ad un pubblico decisamente più adulto, un’atmosfera nostalgica segna l’intera pellicola, tutto è meno “giocattoloso”, si toccano temi come la crescita e l’abbandono, si esplora il lato meno fumettoso di alcuni personaggi, vedi l’egocentrico e vanesio Ken, piuttosto che il ferito e rancoroso Lotso.

Disney-Pixar saluta i temi della prime due pellicole con una rutilante sequenza d’apertura, per poi cambiare decisamente registro e provare a raccontarci ancora una volta il mondo visto dalla parte dei giocattoli, ma con un approccio decisamente più adulto allo script, fermo restando che per i più piccini non mancherà certo il divertimento.

Il film ci riserva una sequenza cinematograficamente memorabile, per sviluppo visivo e contenuti, stiamo parlando del flashback con l’abbandono fortuito di Lotso cinema d’alto profilo e soprattutto d’ampio respiro che va oltre l’animazione.

Toy Story 3 – La grande fuga è senza dubbio il miglior capitolo della serie, con personaggi tanto inquietanti, vedi il bambolotto “Bimbo” degno di un film di Dario Argento, quanto spassosi, il Buzz Lightyear versione romantica è da antologia, insomma siamo di fronte senza dubbio ad un ritorno in grande stile.

 

Curiosità

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  • Il film è ha ricevuto 5 candidature ai Premi Oscar vincendo 2 statuette: Miglior film d’animazione e Migliore canzone originale.
  • Per trovare ispirazione per la fuga da Sunnyside, il personale Pixar ha guardato numerosi film a sfondo carcerario. Il regista Lee Unkrich ha detto: “Ci sono un sacco di film a sfondo carcerario là fuori e penso che li abbiamo guardati davvero tutti”.
  • Tom Hanks e Tim Allen hanno insistito per registrare le loro battute insieme, come avevano fatto in precedenza durante la realizzazione del Toy Story originale, cosa che avviene raramente per i film d’animazione.
  • Toy Story 3 è stato il primo film d’animazione a raggiungere e superare il miliardo di dollari al box office in tutto il mondo.
  • Ci sono 302 personaggi del film.
  • Sceneggiatura e storyboard hanno richiesto due anni e mezzo di lavoro.
  • Ken indossa 21 abiti diversi.
  • Durante le prime fasi di sviluppo, quando i realizzatori si sono messi a guardare il lavoro fatto nel Toy Story originale, hanno scoperto che non potevano modificare nessuno dei vecchi modelli 3D, perché i progressi nella tecnologia avevano resi i files digitali contenenti i modelli incompatibili con il software più recente. Di conseguenza tutto doveva essere ricreato da zero.
  • Toy Story 3 è uno dei tre film di animazione ad essere stato nominato nella categoria Miglior film dopo Up (2009) e La bella e la bestia (1991).
  • Nella stanza di Andy vi è una bandiera con le iniziali “PU”. Pixar ha una scuola per i loro dipendenti dove si apprendono nozioni di cinema chiamata Pixar University – PU.
  • E’ il secondo maggior incasso d’animazione di tutti i tempi.
  • La scena di danza di Jessie e Buzz durante i titoli di coda è stata coreografata da Cheryl Burke e Driton ‘Tony’ Dovolani, noti per essere apparsi nella versione americana di Ballando con le stelle.
  • Woody ha un totale di 229 punti di animazione per corpo e volto.
  • L’apertura western era un’idea originariamente pensata per il Toy Story originale e in seguito tagliata.
  • Il portapranzo che Buzz afferra per salvarsi dal trituratore sul nastro trasportatore è una replica del vero portapranzo preferito del regista durante la sua infanzia ispirato al telefilm L’uomo da Sei Milioni di Dollari.
  • L’abito blu da allenamento di Barbie si basa sulla Barbie “Gran Forma” del 1984. La bambola di Ken nel film è invece modellata sul Ken “Animal Lovin” del 1988.
  • Il treno Lego mostrato nella sequenza di apertura è un kit effettivamente in commercio.
  • Uno dei giocattoli in camera di Bonnie è un peluche di Totoro, dal film delllo Studio Ghibli Il mio Vicino Totoro (1988). Disney è il distributore americano dei film dello Studio Ghibli e John Lasseter è produttore esecutivo per le loro uscite americane in DVD.
  • Buzz dispone di un totale di 215 punti di animazione per corpo e volto.
  • Il numero sulla locomotiva all’inizio del film è 95, che è un riferimento all’anno di uscita del primo Toy Story (1995).
  • Lee Unkrich e il team di animazione hanno deciso di radersi la testa prima di lavorare sul film.
  • Lee Unkrich che ha curato i Toy Story precedenti e co-diretto il secondo, è stato scelto per la regia del  terzo da John Lasseter che invece ha optato per la regia di Cars 2 (2011).
  • Il computer a casa di Bonnie è un “Mac OS X”. Ciò è evidente quando Woody guarda le indicazioni per la casa di Andy.
  • Nel film Andy ha un cartello sulla porta della sua camera che dice “Newt Xing”. Questo è un riferimento ad un altro film chiamato ‘Newt’, che la Pixar ha annullato durante la produzione perché  la trama era troppo simile a quella di del film d’animazione Rio (2011).
  • Il finale del film, quando Big Baby lancia Lotso nel cestino è un riferimento al destino dell’Imperatore per mano del suo braccio destro, Darth Vader, alla fine de Il ritorno dello Jedi (1983). Toy Story – Il mondo dei giocattoli (1995) e Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa (1999) hanno omaggi simili ai film di Star Wars; nel primo caso Sid chiede minacciosamente a Woody “Dove sono i tuoi amici ribelli adesso?”, battuta di Grand Moff Tarkin in Star Wars (1977) mentre in Toy Story 2 Buzz suggerisce che l’imperatore Zurg ha iniziato la costruzione di una stazione spaziale con una potenza sufficiente a distruggere un intero pianeta e in un’altra scena l’imperatore Zurg confessa di essere il padre di Buzz Lightyear, ammissione simile a quella di Darth Vader a Luke Skywalker in L’Impero colpisce ancora (1980).
  • Alla Pixar l’idea di usare un orsacchiotto come un criminale è venuta per la prima volta nel 1990 quando stavano progettando “”A Tin Toy Christmas”, il sequel mai prodotto del corto Tin Toy (1988). Nel corto Tinny si sarebbe perso in un centro commerciale governato da una banda di vecchi giocattoli rabbiosi per non essere stati acquistati e perché nessuno ha mai giocato con loro con l’orsacchiotto che sarebbe stato il loro capo. Alcune delle idee sono state poi utilizzate in Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa (1999).
  • La trama di Toy Story 3 è vagamente basata sul trattamento originale scritto per Toy Story – Il mondo dei giocattoli (1995), che vedeva Tinny (dal corto “Tin Toy” del 1988) perdersi in un’area di sosta per essere trovato da un netturbino che lo getta nella parte posteriore del suo camion. Tinny incontra un manichino ventriloquo ed entrambi decidono di restare insieme e alla fine finiscono in una scuola materna che diventerà la loro casa.
  • Diversi giocattoli dai film precedenti non sono presenti in questo film. Bo Peep, Etch e Wheezy sono menzionati. Wheezy viene mostrato (brevemente) durante la sequenza di apertura con Andy che sistema i giocattoli.
  • La scena in cui Buzz spiega le “regole della casa” ai giocattoli imprigionati è un riferimento diretto ad una scena simile dal classico Nick mano fredda (1967) con Paul Newman.
  • Durante i titoli di coda alla festa in discoteca dei giocattoli c’è un cenno al film La Febbre del Sabato Sera con Ken vestito con un abito bianco alla Tony Manero.
  • Il film costato 200 milioni di dollari ha incassato nel mondo oltre un miliardo.

 

 

La colonna sonora

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  • Le musiche originali del film sono di Randy Newman, che aveva già lavorato a Toy Story, Toy Story 2 e musicato altri film Pixar.
  • La colonna sonora di Toy Story 3 ha vinto un Premio Oscar per la miglior canzone originale (“We Belong Together” di Randy Newman).
  • La colonna sonora include anche i brani “Dream Weaver” di Gary Wright, “Le Freak” dei Chic, la versione originale e cover spagnola dei Gipsy Kings di “You’ve Got a Friend in Me” e il brano originale “We Belong Together” scritto da Randy Newman.

 

stasera-in-tv-toy-story-3-la-grande-fuga-su-rai-3-2.jpgTRACK LISTINGS

1. We Belong Together (04:02) – Randy Newman
2. You’ve Got a Friend in Me (Para el Buzz Espanol) (02:14) – Gipsy Kings
3. Cowboy! (04:10)
4. Garbage? (02:40)
5. Sunnyside (02:20)
6. Woody Bails (04:40)
7. Come to Papa (02:05)
8. Go See Lotso (03:36)
9. Bad Buzz (02:21)
10. You Got Lucky (05:58)
11. Spanish Buzz (03:31)
12. What About Daisy? (02:07)
13. To the Dump (03:50)
14. The Claw (03:56)
15. Going Home (03:22)
16. So Long (04:55)
17. Zu-Zu (Ken’s Theme) (00:34)

Per ascoltare la colonna sonora integrale clicca QUI.