Home Curiosità Le scene cult. La megapartita a biliardo col Catellani, ovvero Fantozzi e la dignità

Le scene cult. La megapartita a biliardo col Catellani, ovvero Fantozzi e la dignità

La leggendaria partita di Fantozzi col conte Diego Catellani (interpretato da Umberto D’Orsi) è scandita dai vari “questa è classe coglionazzo!“, frase che il direttore del personale usa per sottolineare l’evidente divario tecnico (e umano) tra i due giocatori.Il servilismo umiliante di Fantozzi è una diretta conseguenza della distanza incolmabile che c’è tra il povero

24 Novembre 2008 10:30

La leggendaria partita di Fantozzi col conte Diego Catellani (interpretato da Umberto D’Orsi) è scandita dai vari “questa è classe coglionazzo!“, frase che il direttore del personale usa per sottolineare l’evidente divario tecnico (e umano) tra i due giocatori.

Il servilismo umiliante di Fantozzi è una diretta conseguenza della distanza incolmabile che c’è tra il povero ragioniere e chi comanda. Il potere è sentito da Fantozzi come opprimente, inevitabile e facente parte dell’ordine naturale (se non divino) delle cose. Solo in pochissimi frangenti (sotto lo sguardo della moglie, come se solo provasse pietà per lei e non per se stesso) trova la forza per ribaltare la situazione. Una cosa molto interessante da osservare è che la voce narrante di Fantozzi si limita a descrivere in modo paradossale ciò che succede al povero malcapitato, senza mai dirci perchè Fantozzi si comporti così (cioè come uno zerbino umano).

Ma gli atti di ribellione fantozziana sono atti destinati a vita brevissima e spessissimo la breve vittoria si ritorcerà ben presto contro di lui. Gli alter ego del perdente Fantozzi sono i lecca piedi e i portaborse: indimenticabile, in tal senso, Calboni (Giuseppe Anatrelli) che esclama in questa sequenza “è un bel direttore!!!”. Calboni, ovvero una delle summe del viscidismo aziendale, un personaggio un pò sottovalutato all’interno della saga di Fantozzi.

Illuminante al fine di capire la concezione fantozziana del potere è il dialogo finale nella splendida sequenza girata nell’ufficio del megadirettore galattico: “Ma caro Fantozzi, è solo questione di intendersi, di terminologia. Lei dice “padroni” e io “datori di lavoro”, lei dice “sfruttatori” e io dico “benestanti”, lei dice “morti di fame” e io “classe meno abbiente”. Ma per il resto, la penso esattamente come lei.” Entrambi insomma la pensano allo stesso modo, dando per scontata la divisione in classi (quasi in caste), cambiano solo le parole e i rispettivi ruoli…

Curiosità: dopo aver sequestrato la madre del direttore Catellani, Fantozzi chiede “un salvacondotto per la Libia e un vitalizio per la famiglia.”…

Calboni si prostra al passaggio del Conte Diego Catellani accompagnato dalla madre
Calboni e il Catellani in Fantozzi

Calboni assiste con Filini all’incontro di biliardo
Calboni Fantozzi partita a biliardo Catellani

Il Catellani perde la pazienza e si arrabbia
Catellani Fantozzi partita di biliardo coglionazzo

La locandina del film
Locandina Fantozzi