Home Premio Oscar Oscar 2014, trionfa La Grande Bellezza – tutti i film italiani vincitori della Statuetta

Oscar 2014, trionfa La Grande Bellezza – tutti i film italiani vincitori della Statuetta

Vittorio De Sica, Federico Fellini, Elio Petri, Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores, Roberto Benigni ed ora Paolo Sorrentino. L’Oscar torna in Italia grazie a La Grande Bellezza

pubblicato 3 Marzo 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 03:47

Il 14esimo trionfo su 67 edizioni. L’86esima notte degli Oscar ha infatti portato al trionfo La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, eletto Miglior Film Straniero dell’anno. Una categoria nata nel 1948, con l’Italia primatista dinanzi all’eterna rivale Francia, seconda a quota 12 statuette. Per il Bel Paese una vittoria attesa addirittura 15 anni, visto che era dal 1999, anno de La Vita è Bella di Roberto Benigni, che l’impresa non riusciva.

Nemmeno Gomorra di Matteo Garrone, era il 2009, si avvicinò a tanto, per l’ultimo ‘grande’ Premio che mancava al titolo di Sorrentino, già vincitore di un Golden Globe e di un Bafta. D’altronde l’Oscar al miglior film straniero parla la nostra lingua da sempre, ovvero dalla prima storica ‘edizione’ del 1948, quando era ancora un semplice ‘premio speciale’. Non c’erano candidati ma solo un vincitore. A farlo suo per la prima volta Vittorio De Sica con Sciuscià, poi replicato nel 1950 con Ladri di biciclette. Nel 1957, finalmente, la nascita della categoria ad hoc, con La Strada di Federico Fellini in grado di battere il giapponese L’arpa birmana, il tedesco Il capitano di Köpenick, il francese Gervaise e il danese Qivitoq. 12 mesi dopo, neanche a dirlo, arriva il bis con Le notti di Cabiria, riuscito a sconfiggere l’indiano Madre India, il norvegese Nove vite, il tedesco Ordine segreto del III Reich e il francese La strada lunga un anno.

Nel 1960 l’Italia tocca quota 5 statuette grazie ad una co-produzione con Francia e Brasile, firmata Marcel Camus e dal titolo Orfeo negro, mentre 4 anni dopo Federico Fellini cala il tris con 8½. 12 mesi ancora e il regista romagnolo viene raggiunto da Vittorio De Sica che farà tripletta per merito di Ieri, oggi, domani. E’ il 1965 e lo Stivale vince il suo settimo Oscar battendo lo svedese Borgata del borgo, il giapponese La donna di sabbia, il francese Les Parapluies de Cherbourg ed infine l’israeliano Sallah. Per rivedere un titolo tricolore in trionfo dovremo attendere il 1971, anno di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Il capolavoro di Elio Petri supera il belga Pace nei campi, il tedesco Primo amore, il francese Sciuscià nel Vietnam e lo spagnolo Tristana, mentre nel 1972 De Sica cala il poker con Il giardino dei Finzi-Contini. 4 Oscar vinti in 3 decenni differenti. Mitologico Vittorio.

Ad ‘inseguire’ De Sica ovviamente Fellini, per la quarta volta trionfatore nel 1975 con Amarcord e in grado di superare il francese Cognome e nome: Lacombe Lucien, l’ungherese Giochi di gatti, il polacco Il settimo flagello e l’argentino La tregua. Fino a quel momento sul tetto del Mondo, l’Italia va incontro ad un decennio da incubo, gli anni 80, che ci vedranno privi di Oscar per 15 sfiancanti ed infinite stagioni. Fino al miracolo Nuovo cinema Paradiso. E’ il 1990 e Giuseppe Tornatore fa suo l’Oscar battendo il danese Ballando con Regitze, il francese Camille Claudel, il canadese Jésus de Montréal e il portoricano Lo que le pasó a Santiago. Due anni dopo, è il 1992, e in Italia si torna a festeggiare per merito di Mediterraneo, film di Gabriele Salvatores che supera lo svedese Il bue, l’islandese Children of Nature, il cinese Lanterne rosse e il cecoslovacco Scuola elementare.

Peccato che queste due vittorie siano dei fuochi di paglia, visto e considerato che solo un altro film, il già nominato La Vita è Bella di Roberto Benigni, riuscirà nei 22 anni successivi a far suo l’Oscar ‘straniero’. Fino ad oggi, lunedì 3 marzo del 2014, giorno in cui Paolo Sorrentino è diventato l’ottavo regista italiano a vincere un Oscar, tenendo conto anche di Bernardo Bertolucci e de L’ultimo imperatore, nel 1988 travolto da 9 statuette, tra le quali quella per Miglior Film e Miglior Regista. La Grande Bellezza ha così fatto l’en plein, vincendo quasi tutto quello che c’era da vincere nel corso di una cavalcata che era partita ‘malamente’, ovvero con il Festival di Cannes che lasciò a bocca asciutta la pellicola. 4 European Film Awards, 1 Golden Globe, 1 Bafta, 5 Nastri, 1 Globo d’Oro ed ora anche un più che meritato Premio Oscar. Che è di fatto già Storia. Grazie Paolo.

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