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Tribeca Film Festival 2014: Il Capitale Umano di Paolo Virzì in concorso, primi film in programma

Tribeca Film Festival 2014: annunciato metà del programma della rassegna cinematografica che si terrà ad aprile a New York. Tra i film del concorso internazionale spicca Il Capitale Umano, l’ultima fatica di Paolo Virzì che in Italia abbiamo visto a gennaio. E per ora il programma è già molto ricco e variegato…

pubblicato 5 Marzo 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 03:43


Percorsi verso la scoperta di sé stessi: è questo a detta dei selezionatori il filo rosso che lega i film in concorso del Tribeca Film Festival 2014. L’edizione numero 13 viene annunciata “a metà”: oggi scopriamo 47 film, tra poche ore saranno già 87. Verranno rappresentati 32 paesi, ci saranno 102 registi, di cui 37 al loro esordio.

Dal 16 al 27 aprile gli occhi saranno quindi puntati su Tribeca, a circa due settimane da Cannes. Annunciate le sezioni competitive (concorso internazionale e documentari) e Viewpoints, quella delle grandi anteprime fuori concorso. Apre un documentario, Time is Illmatic, incentrato sul rapper Nas, che sarà presente alla serata d’inaugurazione.

Iniziamo dal concorso internazionale. Ci sarà l’Italia grazie a Il Capitale Umano di Paolo Virzì. Tribeca è un trampolino di lancio molto importante: non vorremmo già buttarla sul discorso Oscar (siamo appena usciti da una campagna stressante che ha fatto parlare chiunque pure a vanvera, riposiamoci un po’), ma se il responso americano dovesse essere positivo… In bocca al lupo a Virzì.

Massiccia ovviamente la presenza di film americani. Si va dalla scoperta del sesso e le difficoltà delle relazioni di un gruppo di amici di New York (X/Y), al viaggio di un ragazzo che vuole trovare la ragazza a cui ha dato il primo bacio (Gabriel, con Rory Culkin). Segniamoci poi subito in agenda Goodbye to All That, esordio alla regia di Angus MacLachlan, sceneggiatore di quel gioiello che è Junebug.

Il resto del mondo, oltre a Usa e Italia, comunque non manca. Attenzione a Güeros, opera prima del messicano Alonso Ruiz Palacios, coming-of-age ambietato durante le rivolte studentesche del 1999 a Mexico City. Curioso The Kidnapping of Michel Houellebecq, in cui lo scrittore interpreta sé stesso per ragionare sulla sua stessa “scomparsa”. Occhi puntati anche alla Svezia di Någonting måste gå sönder, già premiato a Rotterdam e Göteborg, dramma queer in cui l’amore scoppia fra un uomo sicuro della sua eterosessualità e un uomo androgino che si veste da donna.

Passiamo al concorso documentari. 12 titoli che i selezionatori definiscono profondi e curatissimi nella forma. I temi sono molto diversi: la creazione del balletto numero 422 da parte del New York City Ballet, un documentario omaggio a Christian Dior e al nuovo direttore artistico del marchio Raf Simons, e poi landscape americane da Mito, donne transessuali di Puerto Rico, crisi del maschio (alcolizzato), e un già imperdibile ritratto di Susan Sontag (targato HBO, quindi di qualità).

Infine diamo un’occhiata veloce alle anteprime di richiamo più interessanti della sezione fuori concorso Viewpoints. The Bachelor Weekend (titolo americano di The Stag) è Una notte da leoni in salsa irlandese: l’abbiamo visto a Torino, ed è molto divertente. Visto sempre al TFF l’ottimo Pelo Malo, scoperta venezuelana vincitrice della Concha de oro a San Sebastian. Below Dreams è un omaggio a New Orleans girato con occhio documentaristico, ed è già una delle visioni più “ipnotiche” del programma.

Ci sono poi Starred Up, l’acclamato prison movie inglese con l’ottima stella nascente Jack O’Connell (lo vedrete anche in 300 – L’alba di un impero), il cinese Black Coal, Thin Ice, Orso d’oro a Berlino 2014, The Overnighters, doc premiato al Sundance, Honeymoon, il thriller “da camera” che è tra i titoli più attesi al SXSW, e un bizzarro documentario sulla ricerca dell’algoritmo perfetto dell’amore (Love & Engineering).

I nostri occhi sono puntati su Beneath the Harvest Sky, coming-of-age su due amici che dal Maine vogliono andarsene a Boston: non sarà facile. Una trama simile a quella di Young Bodies Heal Quickly, altro coming-of-age americano con due fratelli protagonisti. Viene comunque da chiedersi quale sarà il nuovo Alabama Monroe, che grazie a due premi partiva in direzione degli Oscar proprio da Tribeca. Attendiamo di conoscere l’altra metà del programma, ma per ora il piatto è già molto ricco e variegato…

World Narrative Feature Competition

Brides – Tinatin Kajrishvili (Francia, Georgia)
Il capitale umano – Paolo Virzì (Italia, Francia)
Five Star – Keith Miller (USA)
Gabriel – (USA)
Glass Chin – Noah Buschel (USA)
Goodbye to All That – Angus MacLachlan (USA)
Güeros – Alonso Ruiz Palacios (Messico)
The Kidnapping of Michel Houellebecq – Guillaume Nicloux (Francia)
Loitering with Intent – Adam Rapp (USA)
Something Must Break (Nånting Måste Gå Sönder) – Ester Martin Bergsmark (Svezia)
X/Y – Ryan Piers Williams. (USA)
Zero Motivation – Talya Lavie (Israele)

World Documentary Feature Competition

Tribeca 2014: Regarding Susan Sontag
1971 – Johanna Hamilton (USA)
Ballet 422 – Jody Lee Lipes (USA)
Dior and I – Frédéric Tcheng (Francia)
Fishtail – Andrew Renzi (USA)
Garnet’s Gold – Ed Perkins (Inghilterra)
Mala Mala – Dan Sickles e Antonio Santini (Puerto Rico)
Misconception – Jessica Yu (USA)
Ne Me Quitte Pas – Sabine Lubbe Bakker e Niels van Koevorden (Olanda e Belgio)
Point and Shoot – Marshall Curry (USA)
Regarding Susan Sontag – Nancy Kates (USA)
Tomorrow We Disappear – Jimmy Goldblum e Adam Weber (USA)
Virunga – Orlando von Einsiedel (Inghilterra)

Viewpoints

Tribeca 2014: Starred Up
Art and Craft – Sam Cullman e Jennifer Grausman (USA)
The Bachelor Weekend – John Butler (Irlanda)
Bad Hair (Pelo Malo) – Mariana Rondon. (Venezuela, Peru, Argentina, Germania)
Below Dreams – Garrett Bradley (USA)
Beneath the Harvest Sky – Aron Gaudet e Gita Pullapilly (USA)
Black Coal, Thin Ice (Bai Ri Yan Huo) – Diao Yinan (Cina, Hong Kong)
Broken Hill Blues (Ömheten) – Sofia Norlin (Svezia)
Electric Slide – Tristan Patterson (USA)
Famous Nathan – Lloyd Handwerker (USA)
An Honest Liar – Justin Weinstein e Tyler Measom (USA)
Honeymoon – Leigh Janiak (USA)
I Won’t Come Back (Ya Ne Vernus) – Ilmar Raag (Bielorussia, Estonia, Finlandia, Kazakhistan, Russia)
Ice Poison (Bing Du) – Midi Z (Myanmar, Taiwan R.O.C.)
Karpotrotter (Karpopotnik) – Matjaž Ivanišin (Slovenia)
Love & Engineering – Tonislav Hristov (Finlandia, Germania, Bulgaria)
Maravilla – Juan Pablo Cadaveira (Argentina)
The Overnighters – Jesse Moss (USA)
Starred Up – David Mackenzie (Inghilterra)
Summer of Blood – Onur Tukel (USA)
Traitors – Sean Gullette (Marocco)
Vara: A Blessing – Khyentse Norbu (Bhutan)
Young Bodies Heal Quickly – Andrew T. Betzer (USA)