Home Notizie Ornella Muti al GFF 2014: “Cinema italiano è traballante, mancano produttori coraggiosi”

Ornella Muti al GFF 2014: “Cinema italiano è traballante, mancano produttori coraggiosi”

Madrina della 44esima edizione del GFF, Ornella Muti presenzia oggi alla Cerimonia di Premiazione ma prima di vivere l’atto conclusivo di quest’anno si concede alla stampa nella conferenza di Chiusura del Festival.

pubblicato 27 Luglio 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 23:35

 

“Ho avuto la fortuna di iniziare ai tempi dei grandi produttori cinematografici. Ora sono per lo più distributori, sono
legati alle tv, non c’è più quella creatività di allora”:

Ornella Muti ricorda con una certa nostalgia i tempi dei suoi esordi, oggi che il cinema italiano non riesce a offrire ruoli adeguati per le donne ‘più grandi’.

“Passando il tempo sono diventata più attenta ed esigente nella scelta dei copioni. L’importante però è essere fedeli a se stessi. Voglio essere sempre orgogliosa di quello che faccio”

dice l’attrice, bellissima con la sua camicia bianca e la sua gonna stretta, gli occhiali fashion e un allure che non l’abbandona mai, anche quando risponde alle domande di giornalisti in erba che le chiedono del ‘french kiss’ sul set.

Visti i chiari di luna della situazione cinematografia italiana, consiglierebbe a chi vuole fare l’attrice di partire dal teatro:

“E’ molto difficile fare l’attrice oggi. Ma c’è sempre il teatro per chi vuole iniziare. E’ una palestra fantastica e poi lo stare in una compagnia in qualche modo ti protegge, ti fa sentire più sicuro. Ci si aiuta, è meno spaventoso del cinema nonostante si sia davanti al pubblico”

dice la Muti che non si sbilancia sui suoi progetti futuri.

“Il futuro? Il futuro è sempre un punto interrogativo per me. Ora sono a teatro. Progetti di cinema? Sì, ci sono, ma non so se ci saranno i finanziamenti. Ci sono progetti bellissimi, curiosi, sperimentali, non ovvi, di giovanissimi autori. Ce n’è anche uno in Spagna. Lo farò? Dio solo lo sa…”

commenta con fare ‘fatalista’ l’attrice (che per far capire meglio la propria indole all’uditorio specifica più volte “Sono una donna Pesci”) decisa a non dare aspettative su progetti ancora molto evanescenti. C’è del resto chi gli chiede de I Barbari, progetto cinematografico in ballo da anni per la regia di Carmine Amoroso.

“Quel progetto è rimasto indietro, come sapete. Ho incontrato Carmine, c’era la possibilità di fare un bellissimo personaggio, ma sono passati tre/quattro anni e ancora ne parliamo. Ecco perché è pericoloso parlare del ‘futuro’. Solo che il nostro cinema oggi è traballante. Quei produttori coraggiosi oggi non ci sono più”.

Il cinema francese invece si conferma effervescente e in salute:

“Io ho lavorato in Francia, ci ho vissuto. Il cinema francese è da sempre avanti a noi. I cinema sono pieni. Mi domando perché la gente preferisce restare a casa a guardare una serie, sicuramente molto bella, ma limitata a livello di ‘scrittura’, non coraggiosa, perché la tv è una scatola che sta in tutte le case. La gente sta a casa, si guarda le fiction e non va al cinema. Perché?”.

La Muti vuole una risposta e se avessimo una buona mezz’oretta di contraddittorio potremmo provare ad abbozzarne una articolata e circostanziata. Sembra evidente che la Muti pensi solo alla fiction italiana e non bazzichi la produzione seriale USA. Peccato.