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Venezia 2015: Everest – Chi è il regista Baltasar Kormákur

Da Everest alle vette che sembra destinato a scalare Baltasar Kormákur, intraprendente ed eclettico attore, sceneggiatore, regista e produttore che viene dal freddo

di cuttv
pubblicato 24 Luglio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 13:58

La 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha già iniziato a mostrare le vette che intende toccare la sua prossima kermesse, a partire da quelle dell’Everest di Baltasar Kormákur, film di apertura e fuori concorso di Venezia 2015, con la prima mondiale nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, il prossimo 2 settembre.

La lotta per la sopravvivenza ingaggiata per raggiungere la cima della montagna più alta del mondo, distribuita da Univrersal nelle sale italiane il 24 settembre, è però solo una delle tante prove superate abilmente dall’islandese Baltasar Kormákur (Reykjavík, 27 febbraio 1966) che scrive, dirige, interpreta e produce opere cinematografiche, teatrali e televisive, acclamate e premiate in tutto il mondo, trasformando tematiche difficili in successi, anche al botteghino.

L’attore diplomato alla Iceland’s National Academy of Fine Arts di Reykjavík nel 1990, è diventato presto uno dei principali protagonisti del Teatro Nazionale islandese, dove ha finito per firmare la regia di opere teatrali di grande respiro, continuando parallelamente a dirigere e produrre opere teatrali indipendenti.

Dal teatro al cinema, nel 2000 Baltasar Kormákur trasforma il codice postale della zona più vecchia di Reykjavík, dell’omonimo romanzo di Hallgrimur Helgason e le sue tematiche omosessuali in una commedia di successo, scrivendo dirigendo, interpretando e producendo 101 Reykjavik, premiato con due Edda Award per la miglior sceneggiatura e il miglior suono, un premio della giuria giovanile U26 al Festival di Locarno, il miglior film europeo al Festival del cinema di Pola e un Discovery Award al Toronto International Film Festival.

Un esordio cinematografico promettente che non tarda a includere Kormákur nella lista dei “10 Directors to Watch” di Variety, spingendolo a fondare la Blueeyes Productions, con la quale continua a sceneggiare, dirigere e produrre film di successo in Islanda, vincitori di numerosi premi locali e internazionali.

Film come Il mare (Hafið, 2002), la coproduzione americana di A Little Trip to Heaven (Messenger, 2005) interpretata da Forest Whitaker, Mýrin (Jar City, 2006) e White Night Wedding (Brúðguminn, 2008).

Nel 2010 dirige Una tragica scelta (Inhale), il film indipendente prodotto dalla 26 Films di Los Angeles con Dermot Mulroney, Diane Kruger and Sam Shepard, mentre nel 2012 dirige ed è il protagonista di Contraband, remake di Reykjavik Rotterdam di Oskar Johansson, scritto da Arnaldur Indridason e prodotto con Agnes Johansen.

Nello stesso anno la produzione scandinava di The Deep (Djúpið, 2012), con la tragica odissea dell’unico sopravvissuto al rovesciamento di un peschereccio nelle gelide acque islandesi, dopo la presentazione al Toronto International Film Festival, entra anche nella rosa dei candidati all’Oscar come miglior film straniero.

La commedia d’azione americana Cani sciolti (2 Guns, 2013), con Denzel Washington, Mark Wahlberg e James Marsden, ha già incassato oltre 31 milioni in tutto il mondo, mentre insieme ad Agnes Johansen ha prodotto anche la commedia islandese Virgin Mountain, diretta da Dagur Kári e presentata al Berlinale Special Gala di Berlino 2015.

Con la sua Blueeyes Productions prima, la RVK Studios poi (entrando in partnership con Dadi Einarsson e la Icelandic VFX company Framestore) e una divisione televisiva con la quale ha prodotto e diretto anche la serie televisiva drammatica islandese Trapped, Kormákur sembra avere in cantiere già molto altro.

Dopo Everest c’è già in programma Vikingr, l’avventura dal tono epico, il ritmo mozzafiato e il grande budget sui celebri guerrieri scandinavi, ma anche il disaster movie Cascade, oltre a scrivere e dirigere un thriller basato sugli eventi che hanno ispirato il film filippino On the Job, produrre il remake americano di Jar City, insieme al CD della Lava Bear Films, David Linde e, dopo aver concluso un accordo con CCP Games, portare l’adattamento televisivo del gioco EVE Online.

Sembra che recentemente Kormákur abbia anche opzionato i diritti per il noto e amato “Independent People” di Halldór Laxness, vincitore del Nobel per la letteratura, allo scopo di trarne un film, mentre tra i progetti islandesi, c’è il thriller psicologico The Oath, ispirato a fatti realmente accaduti in Islanda, del quale curerà la regia, dalla sceneggiatura scritta con Olafur Egillsson.

Il destino di un film apri festival come Everest potrebbe essere già scritto da predecessori del calibro di Gravity e Birdman, ma sembra veramente solo una delle tante vette che è destinato a scalare questo intraprendente ed eclettico artista che viene dal freddo.

Everest, Baltasar Kormákur, Venezia 2015

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