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Berlino 2012: Orso d’Oro ai Fratelli Taviani con Cesare deve morire

Il film docu-film dei Taviani vince la 62esima Berlinale. I fratelli ringraziano i detenuti.

di carla
pubblicato 19 Febbraio 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 03:52


La 62esima Berlinale ha premiato con l’Orso D’Oro il film docu-fiction Cesare deve morire dei fratelli Taviani. Paolo Taviani ha ringraziato così:

“Questi detenuti-attori hanno dato se stessi per realizzare il film. (…) A loro va il nostro pensiero, mentre noi siamo qui tra le luci, loro sono nella solitudine delle loro celle. E quindi dico grazie a Cosimo, Salvatore, Giovanni, Antonio, Francesco e Fabione. Anche un detenuto, su cui sovrasta una terribile pena, resta un uomo, grazie alle parole sublimi di Shakespeare. (…) Ci fa piacere vincere un premio in un festival come questo, che non ha un indirizzo generico, ma che al contrario ha un carattere molto specifico: cerca forze nuove e cerca forze che si appassionano a tematiche sociali”.

Franco Scaglia, presidente di Rai Cinema:

“Cesare deve morire è un’opera che tocca magistralmente le corde profonde della vita carceraria, tra battute shakespeariane e dialetti quotidiani, tra il desiderio di riscatto e la durezza delle pene da scontare. Anche per questo l’Orso d’Oro è un premio importante, perché punta una luce nuova su un tema di grande attualità come la drammatica situazione in cui si trova il nostro sistema carcerario, e porta all’attenzione del pubblico il lavoro straordinario svolto quotidianamente dagli operatori che tentano con ogni mezzo, anche con l’arte e il teatro, il recupero di tante vite difficili”.

Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema:

“Dopo ben ventun anni il cinema italiano torna a vincere a Berlino. Lo fa con un film su un tema difficile, di forte impegno, con un linguaggio di grande cinema come solo i nostri migliori autori sanno fare. Siamo molto orgogliosi di aver contribuito a produrre “Cesare non deve morire” un’opera che rientra nella nostra linea di produzione di cinema civile, e che risponde appieno al nostro mandato di servizio pubblico confermando l’importanza dell’impatto di Rai Cinema e della Rai sull’industria culturale e cinematografica italiana. I nostri complimenti a Paolo e Vittorio Taviani che con questa opera hanno scritto un’altra grande pagina di cinema”.

Cineblog si complimenta felice con i Taviani.

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