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Non c’è festa senza Rex: il regista Mark Walsh parla della filosofia Pixar

Mark Walsh racconta l’orientamento di Pixar al costante miglioramento, grazie al quale vengono fuori i capolavori che ben conosciamo.

2 Novembre 2012 13:00

Tra i nomi nuovi all’interno di Pixar c’è quello di Mark Walsh, regista del corto Non c’è festa senza Rex che introduce la versione 3D di Alla ricerca di Nemo. Protagonista: il Tirannosauro Rex di Toy Story.

Dopo aver lavorato ad altri capolavori come Ratatouille e Monsters & Co., per Walsh si tratta della prima esperienza alla regia, anche se di un corto, che ha voluto raccontare così dalla View Conference di Torino:

“Ogni storia alla Pixar da un certo punto di vista è un incubo. La scrivi ed è divertente, la registri e suona divertente, la disegni e lo storyboard è divertente. Poi metti insieme i pezzi e scopri che non è divertente per niente! Sembra che il film non voglia funzionare e tu devi combattere per riportarlo sulla giusta strada.”

Un orientamento costante al miglioramento quindi, che viene affrontato come lo stesso Walsh ci racconta dopo il break.

“Tutto può essere migliorato e migliorato e migliorato ancora. È una specie di modo di essere, e alle volte ci sembra che concludiamo il film non perché sia finito, ma perché non c’è più tempo. Il nemico della creatività è l’eccesso di confidenza. Pensi di essere così bravo e ti dici ‘siamo i migliori’. A quel punto è sicuro che farai una schifezza.”

Come dargli torto?