Home Horror Talk to Me: nuove clip in italiano e colonna sonora dell’horror indie australiano (Al cinema dal 28 settembre)

Talk to Me: nuove clip in italiano e colonna sonora dell’horror indie australiano (Al cinema dal 28 settembre)

Tutto quello che c’è da sapere su “Talk to Me”, l’acclamato horror indie australiano dei registi Danny e Michael Philippou transitato al Sundance e nei cinema italiani con Midnight Factory dal 28 settembre 2023.

30 Settembre 2023 12:22

Dopo le tappe in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2023, dove ha raccolto il plauso della critica e la proiezione a Berlino, dal 28 settembre nei cinema italiani con Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, Talk to Me. Trattasi di un teen horror indipendente realizzato dai fratelli australiani Danny e Michael Philippou conosciuti come gli youtuber “RackaRacka”. Quando un gruppo di amici scopre come evocare gli spiriti usando una mano imbalsamata, si appassionano al nuovo “brivido”, fino a quando una di loro va troppo oltre e scatena terrificanti forze sovrannaturali.

Talk to Me – Trama e cast

La trama ufficiale: “Talk To Me” è una discesa all’inferno che ha inizio quando dei ragazzi si spingono troppo oltre aprendo le porte al mondo degli spiriti. Un gruppo di giovani ragazzi – interpretati da Sophie Wilde (Bird), Alexandra Jensen (Beat), Joe Bird (Rabbit), Otis Dhanji (Aquaman) – si imbattono in una serie di video virali che ritraggono gli effetti sconvolgenti di un gioco al limite del soprannaturale: una seduta spiritica in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi. In cerca di una distrazione nell’anniversario della morte di sua madre, l’adolescente Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono di cimentarsi in una prova di coraggio evocando gli spiriti seguendo il semplice rituale in un pericoloso gioco al rilancio, accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che collega vivi e morti fino a infrangere le regole del gioco. I giovani amici vivranno un’esperienza sconvolgente e si ritroveranno intrappolati in un vortice di terrore causato dalle misteriose forze soprannaturali sprigionate dal rituale.

Il film è interpretato da Sophie Wilde nei panni di Mia, Joe Bird nei panni di Riley, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Miranda Otto, Marcus Johnson, Alexandria Steffensen, Zoe Terakes e Chris Alosio.

Talk to Me – Trailer e video

Primo trailer italiano ufficiale pubblicato il 31 luglio 2023

Nuovo trailer italiano ufficiale pubblicato il 23 agosto 2023

Nuova clip in italiano, spot tv e featurette pubblicati il 17 settembre 2023

Nuove clip in italiano pubblicati il 30 settembre 2023

Curiosità sul film

  • “Talk to Me” vede tra i protagonisti anche la star internazionale de Il Signore degli Anelli Miranda Otto
  • Il film  segna il debutto alla regia dell’emergente duo australiano composto dai gemelli Danny e Michael Philippou, già molto noto per aver firmato e diffuso video horror-comedy controversi sul loro canale YouTube RackaRacka, generando oltre 2 miliardi di visualizzazioni  (guarda il loro canale YouTube)-
  • La sceneggiatura è scritta da Bill Hinzman e Danny Philippou basata su un’idea di Daley Pearson.
  • La sceneggiatura basata su un’idea di Daley Pearson è stata scritta da Danny Philippou insieme al collaboratore regolare del canale Youtube RackaRacka Bill Hinzman; al team si uniscono i produttori Samantha Jennings e Kristina Ceyton di Causeway Films che hanno realizzato Babadook.
  • In stile Ouija, il film risponde ai canoni classici dell’horror seguendo il filone delle possessioni demoniache. Con il 97% di punteggio su Rotten Tomatoes, “Talk To Me” è attualmente l’horror con il rating più alto del 2023, definito da Vice come “uno dei film più spaventosi del decennio”.
  • I fratelli Philippou (meglio noti come gli Youtuber RackaRacka) hanno attirato oltre 1,5 miliardi di visualizzazioni su YouTube con oltre sei milioni e mezzo di abbonati sintonizzati sui loro canali di social media.
  • Questo progetto è stato finanziato con il sostegno della South Australian Film Corporation (SAFC). Il film ha ricevuto importanti investimenti di produzione da Screen Australia, in associazione con SAFC ed è finanziato con il sostegno di Adelaide Film Festival, Gold Standard e KOJO Studios.
  • Primo ruolo da protagonista in un lungometraggio cinematografico dell’attrice australiana Sophie Wilde.
  • L’attrice Sophie Wilde e Miranda Otto appaiono entrambi anche in The Portable Door (2023). Anche Jolyon Auri, Key Costume Art Finisher, ha lavorato a entrambe i film.
  • L’agente di vendita internazionale Bankside Films ha proiettato un filmato promozionale dell’horror agli acquirenti al mercato del Festival di Cannes del 2022.
  • Questo è il film d’esordio dell’attore Joe Bird.
  • Le musiche originali del film sono del compositore Cornel Wilczek (The Mule, Nowhere Boys: The Book of Shadows, Cut Snake, Chasing Asylum, Burning).

Note di regia

Ci ha sempre interessato l’età in cui si passa dall’essere un bambino all’essere un adulto, quando corri ancora dei rischi, ma le conseguenze sono più brutali. Quando cerchi solo di divertirti, ma le emozioni ti convincono di una negatività che non è reale. Quando sei il tuo peggior nemico. Mia, la nostra protagonista, sta cercando di affrontare tutte le cose normali che accadono a un qualsiasi adolescente, motivo per cui non riesce ad affrontare la morte di sua madre, avvenuta due anni prima. Le sue emozioni represse le generano un’ansia costante. Perciò, quando le viene offerta la possibilità di sfuggire all’ansia sperimentando la possessione spiritica, anche se è una cosa spaventosa, lei ci si getta dentro a capofitto e la cosa le piace molto.

Uscendo dalla sua testa, Mia può fuggire dalla triste realtà della sua esistenza quotidiana. Ma come spesso accade quando si sperimentano delle cose divertenti, queste possono facilmente trasformarsi in una dipendenza tossica. Il desiderio di liberarsi dalle sue ansie fa sì che le sue emozioni represse si manifestino sotto forma di spiriti predatori che la perseguitano, impossessandosi di lei e convincendola che deve uccidere un ragazzino a cui tiene moltissimo.

L’orrore del mondo reale nel film deriva dalle conseguenze del comportamento sconsiderato come sfogo; e l’orrore soprannaturale deriva dalle ripercussioni generate dai sentimenti repressi che si liberano. “Talk To Me” è un film sincero che parla di come sia difficile affrontare i sentimenti da adolescente e di come questo porti a trovare degli espedienti che ‘incasinano’ la mente. Vogliamo che questo sia il nostro primo film perché è il più vicino al nostro mondo com’è adesso e vogliamo riuscire a catturarlo. Vogliamo fare questo film mentre siamo ancora in contatto con questi sentimenti e queste situazioni, e vogliamo che il nostro primo film sia vivido e vivo.

Il nostro punto di partenza è creare un mondo totalmente credibile: gli adolescenti riescono a fiutare l’artificio e gli atteggiamenti forzati. Abbiamo scelto adolescenti che parlano e si comportano come adolescenti, e non adulti che si comportano da giovani. Siamo molto ispirati dai film horror psicologici intelligenti degli ultimi anni che riflettono la società attuale ma con una lente classica. Questi film non sono solo divertenti, ma fanno evolvere la forma, rispettando l’intelligenza del pubblico. È questo il contributo alla conversazione sul cinema che vogliamo che questo film dia.

Data l’enorme popolarità del genere horror in questo momento – e l’appetito per film horror emotivamente sofisticati che raccontino il mondo in cui ci troviamo – speriamo che la combinazione di un concept potente e dei personaggi ricchi e reali in “Talk To Me” non solo attiri un vasto pubblico, ma generi anche una riflessione nel pubblico internazionale di tutte le età.

“Tutto ciò che abbiamo fatto, tutto ciò che abbiamo realizzato finora è stato finalizzato a questo, a realizzare il nostro primo lungometraggio. Quindi è letteralmente un sogno diventato realtà. È stata un’esperienza incredibile. Ogni sua singola parte. Talmente stimolante che non riuscivamo a dormire la notte. Ogni volta che giravamo, tornavamo a casa e montavamo, perché era semplicemente la migliore esperienza che avessimo mai fatto. Abbiamo adorato ogni secondo. È stato un sogno per noi e non vediamo l’ora di fare un altro film”.

[Michael Philippou & Danny Philippou]

La transizione da YouTube al lungometraggio

Per Danny e Michael, passare dai loro contenuti online a un lungometraggio serio è stata una sfida che hanno apprezzato, che ha permesso di portare il loro approccio energico nel mondo incredibilmente strutturato del set di un film. Danny dice: “Nei video di YouTube non abbiamo personaggi. Non abbiamo trama. Non abbiamo idea di cosa stiamo facendo, di dove stiamo andando, o di cosa diavolo stiamo girando o perché lo stiamo girando. YouTube è così. Non si riflette mai molto su ciò che si fa. Viene tutto inventato sul posto”.

“Per questo film, avevamo più di una semplice idea. Comunque abbiamo usato la stessa energia che abbiamo nei nostri video Rackaracka, dove siamo davvero, come dire, energici”, spiega Danny. Michael continua: “È stato bello lavorare con altri creativi e altre persone di talento e anche loro hanno potuto mettere in campo le loro capacità. È stata una grande esperienza di collaborazione. Anche gli attori, interpretando le loro scene, hanno aggiunto altre sfaccettature, che non avremmo potuto creare nella sceneggiatura e non avremmo mai potuto avere con YouTube, ad eccezione di Danny in Nerf Battle Three”.

Fondamentale per la squadra è stato il Direttore della Fotografia. Come spiega Danny: “Ho scoperto Aaron McClisky tramite Vimeo. Ho visto il suo cortometraggio Nursery Rhymes e mi è piaciuto tantissimo. Lo abbiamo contattato e gli abbiamo detto: ‘Ehi, vuoi girare il nostro film?’ Ero entusiasta di incontrarlo e parlargliene. E poi, ci siamo trovati molto bene a lavorare insieme”. Michael continua: “Ha molto talento. Puoi descrivere qualsiasi inquadratura e lui la farà sembrare un capolavoro. Penso che sia una cosa bellissima trovare delle persone che non solo hanno talento come Aaron, ma con cui ti trovi anche bene.

La scenografa Bethany Ryan aveva lavorato con la Causeway Films in altre quattro produzioni, e Samantha sapeva che si sarebbe trovata bene con i registi. Bethany è riuscita a vedere il potenziale per costruire un mondo contemporaneo autentico in un modo che fosse cinematografico, pur mantenendo la dimensione horror credibile e immediata. Bethany e Aaron hanno lavorato a stretto contatto con il team durante la pre-produzione, costruendo l’estetica del film, dove vediamo la vita dei giovani australiani che sembra vera e attuale, con le strade bagnate, i colori, la ricchezza e la consistenza ovunque.

Danny Philippou & Michael Philippoul – Note biografiche

Michael Philippou (L) e Danny Philippou (Photo by Corey Nickols/Getty Images for IMDb)

I fratelli gemelli del cinema Danny e Michael Philippou sono RackaRacka, fornitori online di fumetti horror e azione. I loro video su YouTube sono stati guardati oltre 1,5 miliardi di volte e hanno accumulato oltre 6,6 milioni di abbonati. Nel 2015, il loro canale è stato premiato come miglior canale YouTube internazionale al 6° Streamy Awards. Nominati tra i Fame Changers 2016 di Variety e classificati al 5° posto nella Cultural Power List di Financial Review, i fratelli hanno vinto numerosi premi, tra cui Best Overall agli Online Video Awards e l’Australian Academy of Cinema and Television Arts Award per il Best Web Show. “Talk to Me” è il loro lungometraggio d’esordio.

La mano e le possessioni

Il supervisore degli effetti visivi e capo della post produzione, Marty Pepper, spiega: “I registi si sono impegnati per fare in modo che tutto sembrasse il più reale possibile, realizzando stunt ed effetti speciali fisici. Dato il loro background in film di YouTube che sono brutalmente realistici, sapevo dal momento in cui abbiamo firmato che gli effetti speciali fisici sarebbero stati vitali per la narrazione. In fase di pre-produzione, l’uso dei tradizionali effetti di trucco e degli stunt è stato discusso nel dettaglio per aiutare a ottenere il look giusto.

Gli effetti visivi digitali sono stati usati più che altro per rimuovere i cavi di sicurezza, ricostruire le sezioni dei vari set, cambiare leggermente alcuni dettagli visivi. La macchina da presa era libera di muoversi e riprendere qualsiasi cosa fosse necessaria per raccontare la storia, e poi noi ci occupavamo del resto in post-produzione come richiesto. Per l’ultima ripresa dell’ospedale, mentre Mia attraversa il corridoio, ad esempio, abbiamo rimosso tutti i riflessi delle persone ‘morte’ da ogni specchio, compreso quello di Mia, e abbiamo rotto le dita di Mia, montando il tutto in un singolo piano sequenza”.

Garantire che le scene di possessione risultassero più reali possibile era una priorità fondamentale per il team degli effetti visivi. Come spiega Mary: “Le scene di possessione erano molto importanti per la credibilità del film e dei suoi attori. Se quei momenti non avessero funzionato, il film non avrebbe funzionato. Come previsto, gli effetti visivi hanno svolto un ruolo secondario nella prima scena di possessione: il momento in cui viene afferrata la mano o la dilatazione della pupilla.

La seconda scena di possessione è stata tutta un’altra storia, perché la sceneggiatura richiedeva che Daniel baciasse appassionatamente il cane di Jade. In un altro film, il cane sarebbe stato completamente in CGI, ma il nostro doveva sembrare reale. È stata usata la testa di un cane azionata a mano per i piani ravvicinati e poi sono state girate delle inquadrature più ampie, per cui il cane è stato ricostruito e posizionato così da creare delle riprese realistiche. La prima parte della scena di possessione di Riley ha necessitato di grandi protesi, di scenografie intelligenti e dei VFX quando è lanciato attraverso la stanza (grazie a dei cavi) rompendo la finestra. Il tutto è stato girato inquadratura per inquadratura e poi messo insieme facendo combaciare tutti i movimenti”.

Questo approccio autentico è derivato principalmente dall’esperienza di lunga data dei registi nelle tecniche di ripresa, ma anche dall’esperienza di vita dei personaggi. Come spiega Sophie Wilde: “Per Mia, la mano è una fuga dalla realtà e Mia è ovviamente insoddisfatta della sua vita, perciò la mano è un modo per lasciarsi andare”. Otis Dhanji, che interpreta Daniel, aggiunge: “La mano è una cosa soprannaturale, quasi satanica, l’antitesi di ciò in cui Daniel è stato educato a credere. Quindi è come se facesse l’esatto opposto di quello che gli è stato insegnato. È molto a disagio con se stesso e sta cercando di dimostrare alla gente che non è solo un bravo ragazzo cristiano. Sta cercando di sconvolgere la percezione che gli altri hanno di lui di bravo
ragazzo, andando contro gli insegnamenti dei suoi genitori”.

Contribuire al realismo della mano e delle scene di possessione è stata una priorità anche per il dipartimento del suono. Come spiega la sound designer Emma Bortignon: “La mano è un filo conduttore per tutto il film dal punto di vista sonoro. Abbiamo cercato di essere il più materici possibile con i suoni. Quando qualcuno tocca la mano o ha un’interazione con essa, si sente un suono molto specifico. Ho fatto molti esperimenti cercando di trovare il giusto suono materico. Quando la mano cade un paio di volte sbattendo a terra, si sente un botto potente e ad un certo punto scivola persino sul pavimento. Ho usato il suono di una lapide trascinata sul cemento.

Ho sperimentato molti suoni prodotti dal cuoio e dal legno, e molti altri suoni che conferiscono ulteriore consistenza. E ogni mano umana che tocca la mano doveva suonare solida e pesante, doveva avere peso e allo stesso tempo sembrare il suono della ceramica. Doveva funzionare, bisognava farlo bene e assicurarsi che passasse quasi inosservato, ma che allo stesso tempo fosse evidente. Doveva essere un’esperienza molto viscerale.

La cosa che siamo riusciti a fare con questa particolare storia è stato passare tra i suoni quotidiani tipici del mondo dei nostri personaggi a quelli degli episodi di possessioni. Durante le scene delle possessioni abbiamo cambiato molti aspetti del sound design. Abbiamo tolto la base di suoni quotidiani e abbiamo aggiunto un leggero strato di terrore, ossia una specie di basso rimbombo.

E poiché le possessioni avvengono in più fasi, abbiamo aggiunto via via sempre più elementi lentamente, fino al punto in cui siamo nel pieno dell’episodio di possessione e diventa più una questione di sensazioni. Penso sia interessante procedere in questo modo perché l’horror è un genere audace, ma siamo stati anche piuttosto discreti. L’obiettivo non era quello di rendere tutto udibile. Vedendolo al cinema, si coglie molto di più. A volte in modo delicato, a volte invece in maniera molto evidente”.

Bisognava anche creare le voci dei personaggi posseduti, per le quali sono stati usati dei doppiatori. Come spiegaEmma: “Quando i personaggi vengono posseduti da uno spirito la loro fisicità cambia, così come il suono della loro voce. Perciò, quando parlano, parlano con la voce dello spirito. Abbiamo fatto un’audizione ai doppiatori che avrebbero interpretato gli spiriti, che vediamo nel contesto del film, ma che non sentiamo mai parlare se non attraversoi personaggi che li ospitano. Le voci sono state scelte in base al loro suono, alla loro caratterizzazione e a quanto profondamente fossero in grado di evocare il sentimento.

Abbiamo chiesto ai doppiatori di ripetere le parole degli attori battuta per battuta, e mettendo una voce sopra l’altra, sembrano provenire da una sola persona. Abbiamo messo la voce dell’attore e dello spirito l’una sull’altra e a volte le abbiamo alterate leggermente, giusto un tono verso il basso o verso l’alto. E poi siamo passati lentamente dalla voce dell’attore alla voce dello spirito”. Emma è rimasta molto colpita da questo procedimento, “Michael e Danny sono molto in sintonia dal punto di vista sonoro, sentivano ogni piccolo respiro, ogni piccolo momento, ogni piccola inflessione, ed erano in grado di reagire in modo molto creativo.

Abbiamo esaminato meticolosamente le voci degli spiriti e cercato di assicurarci una transizione senza soluzione di continuità dal personaggio allo spirito e viceversa, e che tutto fosse guidato principalmente dall’emozione. Sapevano riconoscere cos’era più giusto. Anche io lavoro in modo intuitivo per la maggior parte del tempo, non affronto mai una scena sapendo al cento per cento cosa succederà. Voglio cercare cose che mi sorprendano e voglio cercare cose che sorprendano anche il pubblico e la storia”.

“Michael e Danny sono molto legati l’uno all’altro”, ha continuato la sound designer, aggiungendo: “Si sostengono a vicenda. Inoltre ascoltano molto attentamente le idee reciproche perché, essendo gemelli, sono molto diversi e allo stesso tempo molto simili. E quindi c’è questa interazione costante tra loro due. Sono il più grande sostenitore l’uno dell’altro e anche il più grande critico l’uno dell’altro. Quindi è stato davvero dinamico da questo punto di vista”.

“Quello che secondo me questo film fa davvero bene è utilizzare il genere horror psicologico per portare alla luce questioni importanti che i giovani devono affrontare oggi”, ha affermato Emma, concludendo: “Inoltre, usa il linguaggio dei giovani per portare alla luce questioni di cui è difficile parlare. Tutto questo non è affatto ovvio, è intricatamente nascosto nel contesto del film. Si potrebbe facilmente guardare questo film arrivando alla fine e dicendo: ‘Oh, è stato fantastico e divertente!’ E poi, riflettendoci, capire che il film in realtà parla di cose che le persone, non solo i giovani, affrontano”.

Elenco Sale

Scopri le primissime sale confermate (elenco in costante aggiornamento) in cui vedere dal 28 settembre “Talk To Me”.

ABRUZZO:
Chieti – UCI Cinemas Megalò
Montesilvano – The Space Cinema

BASILICATA:
Matera – UCI Cinemas Red Carpet

CALABRIA:
Catanzaro – The Space Cinema
Lamezia Terme – The Space Cinema

CAMPANIA:
Casoria – UCI Cinemas
Marcianise – UCI Cinemas Cinepolis
Napoli – The Space Cinema
Nola – The Space Cinema
Salerno – The Space Cinema

EMILIA-ROMAGNA:
Bologna – The Space Cinema
Bologna – UCI Cinemas Meridiana
Ferrara – UCI Cinemas
Parma – The Space Cinema Campus
Parma – The Space Cinema Centro
Piacenza – UCI Cinemas
Reggio Emilia – UCI Cinemas
Savignano sul Rubicone – UCI Cinemas Romagna

FRIULI-VENEZIA GIULIA:
Pordenone – UCI Cinemas Fiume Veneto
Pradamano – The Space Cinema
Trieste – The Space Cinema
Villesse – UCI Cinemas

LAZIO:
Fiumicino – UCI Cinemas Parco Leonardo
Guidonia – The Space Cinema
Roma – The Space Cinema Moderno
Roma – The Space Cinema Parco de’ Medici
Roma – UCI Cinemas Porta di Roma
Roma – UCI Cinemas Roma Est
Roma – UCI LUXE Maximo

LIGURIA:
Genova – The Space Cinema
Genova – UCI Cinemas Fiumara

LOMBARDIA:
Assago – UCI Cinemas Milanofiori
Cerro Maggiore – The Space Cinema
Curno – UCI Cinemas
Lissone – UCI Cinemas
Milano – UCI Cinemas Bicocca
Milano – UCI Cinemas Certosa
Montano Lucino – UCI Cinemas Como
Montebello della Battaglia – The Space Cinema
Orio al Serio – UCI Cinemas
Pioltello – UCI Cinemas
Rozzano – The Space Cinema
Vimercate – The Space Cinema

PIEMONTE:
Alessandria – UCI Cinemas
Beinasco – The Space Cinema
Moncalieri – UCI Cinemas
Torino – The Space Cinema
Torino – UCI Cinema Lingotto

PUGLIA:
Bari – UCI Cinemas Showville
Casamassima – The Space Cinema
Gioia del Colle – UCI Cinemas Seven
Molfetta – UCI Cinemas
Surbo – The Space Cinema

SARDEGNA:
Quartucciu – The Space Cinema
Sestu – The Space Cinema

SICILIA:
Belpasso – The Space Cinema
Catania – UCI Cinemas
Palermo – UCI Cinemas

TOSCANA:
Arezzo – UCI Cinemas
Campi Bisenzio – UCI LUXE
Firenze – The Space Cinema
Firenze – UCI Cinemas
Grosseto – The Space Cinema
Livorno – The Space Cinema
Sinalunga – UCI Cinemas

TRENTINO-ALTO ADIGE:
Bolzano – UCI Cinemas

UMBRIA:
Corciano – The Space Cinema
Perugia – UCI Cinemas
Terni – The Space Cinema

VENETO:
Limena – The Space Cinema
Marcon – UCI LUXE
San Giovanni Lupatoto – UCI Cinemas Verona
Silea – The Space Cinema
Verona – The Space Cinema
Vicenza – The Space Cinema
Vicenza – UCI LUXE Palladio

Talk to Me – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del compositore Cornel Wilczek (These Final Hours – 12 ore alla fine, The Mule, Nowhere Boys: The Book of Shadows, Amami, Surviving Summer – Un’estate travolgente).
  • La colonna sonora include i brani: Ducks in a Row di Lucian Blomkamp, Chandelier di Sia, Who Are You? e Leonardo di Takara, My City di ONEFOUR & The Kid Laroi, Spot the Difference di ONEFOUR, Who Run It di Swidt, La Foule (Richard Carter Remix) di Édith Piaf, The Moon Smiled Back at Me di Sadistik, Possession e Kangaroo Hospital di Mark Buys.

1. Mother 1:56
2. Roadkill 1:23
3. He Needs to Die 1:36
4. Riley’s Possession 1:32
5. Talk to Me 4:15
6. I Let You In 0:47
7. Hungry Spirit 2:52
8. Just Trust Me, I Know What to Do 1:54
9. Taking Care of Riley 0:38
10. Mother Or Monster 2:44
11. Alone with the Hand 2:22
12. The Letter 3:54
13. We Have to Do Something Jade 2:58
14. Mia’s Mission 4:27
15. Depths of Hell 0:36
16. Quain 0:55
17. The Other Side 1:00
18. Le Monde (Richard Carter) 2:14

La colonna sonora di “Talk to Me” è disponibile su Amazon.

Talk to Me – Foto e poster

Horror