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Burn After Reading – A prova di spia: recensione in anteprima

Burn After Reading – A prova di spia (Burn After Reading, USA, 2008) di Ethan Coen e Joel Coen; con George Clooney, Tilda Swinton, Brad Pitt, John Malkovich, Frances McDormand, Richard Jenkins, Matt Walton, Lenny Venito, Logan Kulick.La macchina da presa inquadra nello spazio da lontano il nostro mondo. Lo scruta, lo analizza, quindi decide

14 Settembre 2008 11:28

Burn After Reading - A prova di spia Burn After Reading – A prova di spia (Burn After Reading, USA, 2008) di Ethan Coen e Joel Coen; con George Clooney, Tilda Swinton, Brad Pitt, John Malkovich, Frances McDormand, Richard Jenkins, Matt Walton, Lenny Venito, Logan Kulick.

La macchina da presa inquadra nello spazio da lontano il nostro mondo. Lo scruta, lo analizza, quindi decide di tuffarsi, quasi fosse un invisibile marziano, per scoprire chi sono e cosa fanno gli esseri umani. Purtroppo s’imbatte in una storia assurda, folle, con personaggi che non si rendono conto della stupidità che alimentano…

Il nuovo film dei fratelli Coen, che ha aperto l’ultima Mostra di Venezia, è l’ultima parte della “trilogia dell’idiota” e arriva dopo Fratello, dove sei? e Prima ti sposo poi ti rovino. In comune questi film, oltre ad essere ovviamente commedie, hanno George Clooney, che si offre senza problemi in ruoli mostruosamente deliranti raggiungendo col suo nuovo personaggio, l’agente federale Harry Pfarrer, momenti di idiozia pura e rara.

Ma giustamente non c’è solo Clooney. Il film incomincia col licenziamento di Osborne Cox (uno stralunato John Malkovich), analista della CIA accusato di alcolismo. Per vendicarsi Cox decide di scrivere le sue memorie riguardanti l’agenzia investigativa. Il problema sarà che il suo CD, dove sono salvate le prime bozze, finisce in una palestra gestita da altri due “furboni”: Linda Litzke (la sempre grande Frances McDormand), che sogna di farsi qualche intervento chirurgico, e lo stupidissimo Chad Feldheimer (Brad Pitt, per la prima volta coi geniali fratelli). I due decideranno di ricattarlo.

Finite il gruppetto di personaggi principali con quello di Katie, moglie di Cox, interpretata dall’algida e meravigliosa Tilda Swinton, iniziate con lei una trafila di tradimenti sessuali e il gioco è fatto. Così si inizia a sbrigliare la matassa di Burn After Reading: che in realtà non è un film troppo intricato da rischiare di non essere capito dal pubblico, bensì è godibilissimo da seguire minuto per minuto.

Divertissement, film minore? Solo per chi vorrà per forza di cose fare paragoni con Fargo o Non è un paese per vecchi, perché Burn After Reading è puro, purissimo Coen. Ed è forse la degna conclusione di un percorso che analizza la stupidità di un gruppo di personaggi per parlare di una nazione. Non è un caso che nel film la CIA sfotta l’FBI e poi non sia capace nemmeno di pedinare una persona…

Siamo convinti poi che se al posto della CIA ci fosse stato l’FBI per i fratelli Coen il problema sarebbe stato lo stesso e non sarebbe cambiato nulla. Insomma: l’America è intrappolata in un circolo vizioso dove non si può capire più nulla, e dove la palestra e l’impressionante (quanto impossibile) ossessione per la bellezza sono diventate un valore (da sfottere con allegria). E in questo c’è da applaudire Brad Pitt, che incarna la bellezza perfetta e quasi ridicola che purtroppo non è accompagnata da un cervello.

Burn After Reading va dritto senza soste, indiavolato, tra scene di geniale volgarità (quella poltrona e quel dildo…) e di violenza inaspettata, al solito, tra dialoghi caustici e il solito ottimo apparato tecnico. “Tutti scopano con tutti”, viene detto nel film: forse è questa frase che inizia a far vacillare la macchina da presa, che alla fine non può che allontanarsi in fretta, sconvolta dall’inenarrabile stupidità di chi popola la Terra.

Voto Gabriele: 8
Voto Simona: 7
Voto Federico: 8
Voto Carla: 7

Festival di Venezia