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IT remake: Cary Fukunaga spiega perché ha abbandonato

Il regista Cary Fukunaga racconta del suo addio al remake di “IT”

pubblicato 5 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 13:02

Apprezzato sin dal suo debutto con Sin Nombre, seguito dalla sua inquietante rivisitazione gotica di Jane Eyre e lo splendido lavoro fatto sulla prima stagione di True Detective, Cary Joji Fukunaga è senza dubbio tra i più interessanti giovani registi sulla piazza ed è stato un vero peccato che il suo adattamento in due parti del classico “IT” di Stephen King, prodotto da New Line, sia naufragato con il regista che ha abbandonato per divergenze creative.

Il regista da allora è stato piuttosto vago su che cosa esattamente abbia portato alla sua uscita di scena, ma in una nuova intervista con Variety, promuovendo la sua ultima fatica Beasts of No Nation primo film originale prodotto dal canale Netflix, Fukunaga ha deciso di chiarire le ragioni del suo abbandono:

Stavo cercando di fare un film horror non convenzionale. Non rientrava in un algoritmo del tipo come spendere e fare soldi basandosi sul non offendere un pubblico di genere standard. Il nostro budget era perfettamente soddisfacente. Siamo stati sempre entro i 32 milioni di dollari, che era il budget stabilito da loro. E’ stato sul lato creativo che siamo entrati in conflitto. Si è sempre parlato di due film e a loro questo non importava. Nel primo film, quello che stavo cercando di fare era un film horror di alto profilo con personaggi attuali. Non volevano alcun personaggio. Volevano archetipi e spaventi. Ho scritto la sceneggiatura. Mi volevano far fare una sceneggiatura molto più inoffensiva e convenzionale, ma io non credo che si possa fare un adattamento da Stephen King e renderlo inoffensivo.

Il progetto era in sviluppo da lungo tempo, con il primo film che si sarebbe concentrato sui personaggi come bambini e il secondo film che si concentrava su di loro come adulti, ma lo sviluppo ha subito il suo primo intoppo quando la prima scelta di Fukunaga per Pennywise, Ben Mendelsohn, non era in grado di recitare nel film perché impegnato con lo spin-off Rogue One: A Star Wars Story. Hanno poi rivolto la loro attenzione a Will Poulter per il ruolo di Pennywise, per il sottoscritto scelta rischiosa e fuori luogo, ma per fortuna poco dopo che Fukunaga ha dato forfait la New Line ha deciso di cercare un altro attore per l’adattamento.

Fukunaga ha riferito che “ogni piccola cosa veniva rifiutata e c’erano continue richieste di modifiche” aggiungendo che non voleva entrare in produzione con la prospettiva di essere controllato ogni singolo giorno di riprese. Il discorso è del tipo: i soliti produttori reclutano cineasti di talento e con personalità e poi pretendono di comandarli a bacchetta e fare loro il film.

La differenza principale l’avrebbe fatta Pennywise più che il clown, dopo 30 anni di cattivi che sapevano leggere menti ed emozioni dei personaggi per spaventarli, cercando di trovare un modo davvero sadico e intelligente di spaventare i bambini… tutto quel lavoro sul personaggio richiede tempo. Si tratta di una costruzione lenta, ma ne sarebbe valsa la pena, soprattutto per il secondo film, ma avrebbe pagato sicuramente anche nel primo film.

Fukunaga aggiunge che lui e il co-sceneggiatore Chase Palmer hanno riempito il loro script con molte esperienze personali della loro infanzia, così è stato sollevato nel sentire che la New Line stava andando in una direzione diversa puntando ad una riscrittura dell’adattamento (attualmente c’è il regista di “Mama” Andy Muschietti in trattative). Per quel che vale però una prima versione di Fukunaga e Palmer dello script ha ottenuto l’approvazione di una persona molto importante:

Voglio dire, io non sono sicuro se i fan avrebbero apprezzato ciò che intendevo fare. Stavo onorando lo spirito di King, ma avevo bisogno di aggiornarlo. King vide una precedente bozza e gli piacque.

 

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Fonte: Collider