10 registi che hanno rovinato la loro carriera con un film
Può una sola pellicola danneggiare un regista? Ecco 10 casi
A volte un regista ha una filmografia d’eccezione e poi Sbaaam! cade su un film, su una pellicola che gli rovina praticamente la carriera. Ecco le scelte del sito WhatCulture! dal titolo 10 Directors Who Completely Ruined Their Careers With One Movie. Vediamo se c’è qualcosa che ho visto e che posso salvare (tra parentesi). Poi giocate anche voi!
Menzione d’onore: I fratelli Wachowski – Speed Racer
Lana e Andy Wachowski hanno approfittato della loro libertà creativa per scrivere e dirigere i due sequel terribili di Matrix. E poi hanno fatto Speed Racer, un pasticcio mal concepito con poco ritegno che ha deragliato la carriera di Emile Hirsch e ha minacciato di fare lo stesso con i fratelli Wachowski, cementando la loro immagine sfortunata come i Cappellai Matti di Hollywood. Fortunatamente per i fratelli, sono di nuovo in crescita con Cloud Atlas, nonostante alcune persone siano convinte del contrario.
(Per me i fratelli Wachowski rimangono legati a Matrix, senza se e senza ma. Né Cloud Atlas, né Speed Racer possono competere)
10. M. Night Shyamalan – Lady in the Water
E’ piuttosto difficile da ricordare in questi giorni, ma M. Night Shyamalan era un grande cineasta finché è arrivato Lady in the Water, un risibile pasticcio, un film mal strutturato, amatoriale e strano.
(Il Sesto Senso è il capolavoro di Shyamalan e su qui non ci piove. Ho odiato Lady anche in Water, l’ho considerato una presa in giro anche se E venne il giorno mi piace davvero molto, nonostante tutte le critiche di fan ed esperti)
9. Richard Kelly – Southland Tales
Quando nel 2001 è uscito Donnie Darko il mondo si imbatteva nel grande Richard Kelly. E poi ha consapevolmente lasciato la sua zona di comfort per Southland Tales, una discarica senza trama con aspirazioni lynchiane. Ha inoltre ingaggiato una compagnia di attori che non è riuscito ad indirizzare correttamente e lo ha tempestivamente reso uno dei peggiori film mai proiettati a Cannes.
(Dai, è logico. Donnie Darko è il suo capolavoro… Southland Tales? Ti prego…)
8. Michael Cimino – I cancelli del cielo
Michael Cimino ha girato un capolavoro con Il cacciatore, e poi è stato attaccato dal fallimento di I Cancelli del Cielo. A Cimino è stata data troppa fiducia, troppi soldi e completa libertà di fare quello che voleva, e a quanto pare è arrivato al fallimento e rovinato tutto.
(Povero Cimino, lui ci credeva! Da un budget iniziale di 11 milioni dollari fino ad un costo finale di 44 milioni dollari, ed ha quasi affondato la United Artists…)
7. Roberto Benigni – Pinocchio
Roberto Benigni nel 1999 con La vita è bella aveva raccolto premi Oscar per il miglior attore (a torto) e miglior film straniero (forse a ragione, ma è una discussione a parte) e trasformato la cerimonia in una buffonata. E poi, cinque anni più tardi ha deciso di fare una versione live-action di Pinocchio, e di recitare nella parte del burattino di legno, pur avendo 50 anni. Che cosa poteva andare storto? Nonostante il fascino duraturo della storia, il film Pinocchio è stato un progetto di vanità e giustamente è stato nominato a sei Razzies Awards. Il film fu un disastro completo e segnò la fine di Benigni come regista.
(Che dire? Adoro La vita è bella e adoro l’interpretazione di Roberto in quel film, non posso essere più in disaccordo su quello scritto dal redattore di WhatCulture… ma sono ovviamente d’accordo per la faccenda Pinocchio, un film deludente sotto ogni punto di vista. Per la vostra curiosità: gli attori candidati all’Oscar in quell’anno furono: Tom Hanks – Salvate il soldato Ryan, Ian McKellen – Demoni e dei, Nick Nolte – Affliction ed Edward Norton – American History X. Per il film straniero le pellicole in lista erano: Central do Brasil, I ragazzi del paradiso, Il nonno e Tango.)
6. Frank Capra – La vita è meravigliosa
Non sono solo i brutti film ad aver rovinato le carriere dei registi: prima che La vita è meravigliosa diventasse una tradizione di Natale e prima di diventare il film più famoso del regista Frank Capra, è stato un disastro. Il film ha floppato al botteghino, non riuscendo a recuperare nemmeno il suo budget ed ha paralizzato la Liberty Films, lo studio indipendente fondato da Capra e da un gruppo di altri registi, costringendolo ad essere venduto. Ironia della sorte, il film che oggi viene applaudito per il suo messaggio edificante (prima che qualcuno si rese conto che era in realtà un film horror distorto) all’inizio è stato ritenuto troppo banale. E poi a coronare il tutto, Capra è stato accusato di essere comunista.
(Ok, non sopporto La vita è meravigliosa, lo trovo troppo sdolcinato, patetico, insipido e soprattutto ipocrita. Ma dopo la definizione di “film horror distorto” devo assolutamente recuperarlo e rivederlo)
5. Georges Méliès – Viaggio nella Luna
Un film innovativo, Georges Méliès era un pioniere e viene ancora inserito nelle liste delle maggiori influenze: era un innovatore ed un genio surrealista, e probabilmente meritava di fare un enorme somma di denaro. Ma Thomas Edison lo distribuì in America piratando illegalmente una copia facendo una fortuna al suo posto.
(Quando ho letto il titolo di Viaggio nella Luna non potevo capacitarmi… Ha rovinato la carriera di Melies? Ma se è un film stupendo! Poi sono andata avanti nella lettura e ho capito la motivazione… Recuperate la pellicola, ne vale la pena, è un viaggio strepitoso, datato 1902! Roba che certi registi di oggi se lo sognano, nonostante tutti i macchinari per gli effetti speciali!)
4. Kevin Costner – Waterworld
Dopo il debutto da regista con l’ottimo Balla coi lupi, Costner ha messo gli occhi su qualcosa di altrettanto epico: un futuristico, acquoso film di serie sci-fi in un mondo post -apocalittico stile Mad Max. Purtroppo Waterworld è affondato: è stato un pasticcio. E ogni sorta di altre critiche: in pratica è stato ampiamente deriso e ridicolizzato come un disastro.
(Una scelta ovvia quella di Waterworld, anch’esso un film con notevoli problemi di lavorazione. Io l’ho trovato decisamente noioso… voi?)
3. Charlie Chaplin – Il grande dittatore
Anche se il suo Il grande dittatore è stato lodato come un lavoro geniale, la reazione al tempo non fu così positiva. Al pubblico è piaciuto molto, ed a quanto pare ha influenzato l’opinione pubblica a favore della guerra, ed i critici l’hanno inondato con lodi per 70 anni. Ma l’FBI non rimase così colpita e Charlie Chaplin fu costretto a testimoniare rivelando le sue tendenze di sinistra. Il film successivo Monsieur Verdoux (1947) fu un fallimento commerciale ed è stato fischiato. In seguito è stato impensabilmente cacciato dal paese e il suo passaporto fu revocato dal governo degli Stati Uniti. L’America lo allontanò fino alla “tregua” in cui l’Academy gli ha dato un Oscar nel 1972 alla carriera con tanto di Standing Ovation.
(Vabbé, Chaplin… uno dei miei registi preferiti! Amore, puro amore per Chaplin! Il Grande Dittatore è un capolavoro, un film di vero genio ma io preferisco Monsieur Verdoux: cattivo, cinico e sottilmente spaventoso)
2. Joel Schumacher – Batman & Robin
L’uomo che ha ucciso Batman era in realtà un buon regista, una volta. La sua reputazione è stata orribilmente distrutta dalle sue decisioni creative in entrambi i suoi film di Batman, ma prima ha diretto film come St. Elmo’s Fire, Ragazzi perduti, Linea mortale e Un giorno di ordinaria follia.
(Batman, Batman… Per la sottoscritta sono solo 3: Batman di Tim Burton, il Batman di Christopher Nolan e ovviamente il delizioso Batman con Adam West…. E Basta!)
1. George Lucas – Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma
Guerre Stellari è un fenomeno culturale, con un raggio d’azione che probabilmente sopravviverà al cast originale, e molto probabilmente al suo creatore. Guerre Stellari – Una nuova speranza era un grande film e il suo impatto non può essere sopravvalutato. Lucas è riuscito a mettere insieme un cast enorme, complessi fili della trama e intere nuove culture, senza compromettere il fattore divertimento. E lo abbiamo amato per questo. Poi ha lasciato i sequel a due registi talentuosi che hanno apportato maggiore successo, ed ha guadagnato ulteriori consensi. Ma poi, quando è venuto il momento di rilanciare la serie con una trilogia prequel, Lucas ha fatto un passo indietro ed ha dimostrato che non era un regista, e che non dovrebbe mai più provare a fare altro. Ma Lucas non si cura di aver rovinato la sua integrità artistica, o di aver pisciato sulle buone opere precedenti… ci sono le montagne di soldi.
(Inutile stare a girarci intorno: l’episodio I, II e III per me non sono Guerre Stellari. Punto. Non vorrei nemmeno il VII, per dire. Forse lo sapete, lo dico spesso qui sul blog: Guerre Stellari è stato il primo film che ho visto al cinema -avevo 4 anni- quindi ho un particolare legame con la pellicola. Non toccatemela.)