Home Notizie IFP Gotham Awards 2016, nominations: domina Manchester by the Sea, ma largo anche ai giovani talenti

IFP Gotham Awards 2016, nominations: domina Manchester by the Sea, ma largo anche ai giovani talenti

Si parte verso gli Oscar 2017 con le prime nomination in assoluto della ‘awards season’, quelle degli IFP Gotham Awards. C’è molto di quello che ci si aspettava in queste ottime nomination, gusti personali a parte, con una bella lotta tra Manchester by the Sea, Moonlight e Paterson. Ma sono i giovani talenti e gli esordienti a brillare.

pubblicato 20 Ottobre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 04:45

È ancora una volta quel periodo dell’anno, quello in cui sentiremo parlare di Oscar più di una volta al giorno. E giorno per giorno il cerchio si stringerà e capiremo sempre di più quali saranno i film che arriveranno alla notte degli Academy Awards. Di cui si dice non freghi nulla a nessuno, ma alla fine siam tutti qui a esultare o lamentarci, tanto per riconfermare il traino e la forza economica della awards season. E gli IFP Gotham Awards sono come sempre il primo tassello di questa corsa.

Se mi permettete vorrei iniziare questa analisi da uno dei premi che di solito verrebbero un po’ snobbati. Ma provate a guardare al gruppo degli attori emergenti: è forse quello più ricco ed entusiasmante di queste già di per sé ottime nomination dei Gotham Awards. Ci sono: Lily Gladstone, che è il cuore pulsante della terza storia di Certain Women; Lucas Hedges, che tiene testa in modo fenomenale a Casey Affleck in Manchester by the Sea; Royalty Hightower, portentosa in The Fits; Sasha Lane, viso che spacca in American Honey; Anya Taylor-Joy, altro viso pazzesco e talento coraggioso di The Witch.

The Witch e The Fits li ritroviamo anche nella categoria dei registi emergenti, con Robert Eggers e Anna Rose Holmer giustamente nominati. Al loro fianco troviamo il Trey Edward Shults di Krisha (scommettiamo che il prossimo anno lo ritroviamo tra i registi non esordienti?), i folli Daniels di Swiss Army Man, e a sorpresa Richard Tanne per Southside with You sui giovani Barack e Michelle Obama. Talenti tutti giovanissimi finora, e che bilanciano le più ovvie ma comunque doverose nomination di peso.

A guardare tutti dall’alto è l’ottimo Manchester by the Sea con 4 nomination: film, sceneggiatura, attore e appunto anche attore emergente. Nella battaglia per il miglior film se la dovrà vedere con Moonlight, forse il suo vero ‘nemico’ al momento. Il film di Barry Jenkins si porta a casa anche la nomination per la sceneggiatura e un primo premio in saccoccia: quello speciale della giuria per il cast, composto da Mahershala Ali, Naomie Harris, Alex Hibbert, André Holland, Jharrel Jerome, Janelle Monáe, Jaden Piner, Trevante Rhodes e Ashton Sanders.

Completano il quintetto per il miglior film lo splendido Certain Women di Kelly Reichardt, l’altrettanto strepitoso Paterson di Jim Jarmusch (a quota 3 nomination, incluso attore e script), e Tutti Vogliono Qualcosa di Linklater, che fortunatamente il tempo non ha fatto dimenticare. Altre due sorprese sono Hell or High Water (sceneggiatura e attore) e Love & Friendship (sceneggiatura e attrice). E a proposito di attrici: avete notato che tutte e cinque fanno parte di film non nominati come migliori titoli dell’anno?

Natalie Portman e Isabelle Huppert sono strepitose rispettivamente nei capolavori di Pablo Larrain e Paul Verhoeven, Jackie ed Elle, Annette Bening una forza della natura in 20th Century Women, e la sorpresa Ruth Negga di Loving completa assieme alla Beckinsale questo gruppo in cui la lotta sarà particolarmente agguerrita. Pochi dubbi sul fatto che Affleck vincerà come attore, ma fanno piacere i riconoscimenti ad Adam Driver, Jeff Bridges, Joel Edgerton e anche Craig Robinson per il piccolo e delizioso Morris from America.

Grande, grandissima e ottima battaglia in campo documentario fra Cameraperson, I Am Not Your Negro, il caso dell’anno O.J.: Made in America, Tower e Weiner. Qualcuno lo rivedremo agli Oscar. Tra le nomination televisive e seriali segnaliamo Jessica Jones (è la prima nomination ‘autoriale’ della storia della Marvel?) e una lotta particolarmente LGBT nel campo short-form. Lo shock? L’assenza di Stranger Things che pesa più di quella di La La Land tra i film.

Chi è il vero vincitore? A24, come prevedibile, con 7 film nominati. Infine, i tributi di quest’anno vanno ad Amy Adams (star di Arrival e Animali Notturni), Ethan Hawke (quest’anno in quattro film, e voce del corto VR Invasion!), il produttore Arnon Milchan, e Oliver Stone (il cui ultimo discusso Snowden sta ancora facendo discutere). La cerimonia degli IFP Gotham Awards si terrà il 28 novembre: e chiunque vinca a uscirne bene è il cinema a prescindere, che sta messo bene in questa grande annata. Di seguito tutte le nomination.

Miglior Film

Certain Women
Manchester by the Sea
Moonlight
Paterson
Tutti Vogliono Qualcosa

Miglior Documentario

Cameraperson
I Am Not Your Negro
O.J.: Made in America
Tower
Weiner

Miglior Regista Esordiente

Robert Eggers – The Witch
Anna Rose Holmer – The Fits
Daniel Kwan & Daniel Scheinert – Swiss Army Man
Trey Edward Shults – Krisha
Richard Tanne – Southside with You

Miglior Sceneggiatura

Hell or High Water – Taylor Sheridan
Love & Friendship – Whit Stillman
Manchester by the Sea – Kenneth Lonergan
Moonlight – Barry Jenkins
Paterson – Jim Jarmusch

Miglior Attore

Casey Affleck – Manchester by the Sea
Jeff Bridges – Hell or High Water
Adam Driver – Paterson
Joel Edgerton – Loving
Craig Robinson – Morris from America

Miglior Attrice

Kate Beckinsale – Love & Friendship
Annette Bening – 20th Century Women
Isabelle Huppert – Elle
Ruth Negga – Loving
Natalie Portman – Jackie

Miglior Interprete Emergente

Lily Gladstone – Certain Women
Lucas Hedges – Manchester by the Sea
Royalty Hightower – The Fits
Sasha Lane – American Honey
Anya Taylor-Joy – The Witch

* Gotham Jury Award al cast di Moonlight

Miglior Serie Long-form (episodi da almeno 30 minuti)

Crazy Ex-Girlfriend
The Girlfriend Experience
Horace and Pete
Marvel’s Jessica Jones
Master of None

Miglior Serie Short-form (pisodi sotto i 30 minuti)

The Gay and Wondrous Life of Caleb Gallo
Her Story
The Movement
Sitting in Bathrooms with Trans People
Surviving