Home Indiana Jones e il quadrante del destino (2023) Saga di Indiana Jones: foto e curiosità sull’iconico archeologo di Harrison Ford

Saga di Indiana Jones: foto e curiosità sull’iconico archeologo di Harrison Ford

Ripercorriamo la Saga di Indiana Jones giunta la suo quinto capitolo presentato dall’inossidabile Harrison Ford a Cannes 2023.

pubblicato 20 Maggio 2023 aggiornato 9 Ottobre 2023 12:09

Indiana Jones e il quadrante del destino ha debuttato al Festival di Cannes e dal prossimo 28 giugno sarà nei cinema italiani. Per l’occasione Harrison Ford era presente alla Croisette per ritirare una Palma d’oro onoraria che vuole celebrare la straordinaria carriera di questo attore che a 80 anni suonati ha indossato per l’ultima volta i panni dell’iconico archeologo creato da George Lucas negli anni ottanta per un’ultima avventura della Saga di Indiana Jones ambientata nel 1969, nel bel mezzo della corsa allo spazio.

Visto che con questo quinto film salutiamo un’icona del cinema, abbiamo deciso di ripercorrere la Saga di Indiana Jones con curiosità e video a partire dal cult I predatori dell’arca perduta fino al più recente e controverso Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.

Curiosità su Harrison Ford & Indiana Jones

Harrison Ford & Karen Allen (Photo by Sunset Boulevard/Corbis via Getty Images)

  • Fu Harrison a consigliare River Phoenix per il ruolo del giovane Indiana Jones in Indiana Jones e l’ultima crociata (1989). Ford e Phoenix avevano già interpretato padre e figlio in Mosquito Coast (1986).
  • Inizialmente Ford era contro la scelta di Sean Connery come suo padre in Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) perché Connery aveva solo 12 anni in più di lui. In seguito ha cambiato idea e ha scoperto che gli piaceva immensamente lavorare con Connery.
  • Ford ha spaventato il regista Steven Spielberg e la troupe durante le riprese Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) quando, senza preavviso, è corso attraverso il ponte di corda utilizzato nel climax del film per testarne la sicurezza. Spielberg in seguito ha scherzato “Cosa posso dire? Harrison È davvero Indiana Jones”.
  • Sia la giacca di Indiana Jones che il cappello fedora sono in mostra allo Smithsonian Institution.
  • Di tutti i personaggi che ha interpretato, cita spesso Indiana Jones sia come il suo preferito sia come quello di cui è più orgoglioso.
  • A Harrison Ford si attribuisce il merito di aver “creato” quella che molti ritengono essere la migliore scena de I predatori dell’arca perduta (1981), scena scaturita dal fatto che al momento delle riprese Ford ha sofferto di un attacco di dissenteria. Durante la scena al Cairo con lo spadaccino in nero, la sceneggiatura richiedeva un combattimento molto più lungo, ma a causa delle sue condizioni di salute precarie Ford ha chiesto tranquillamente al regista Steven Spielberg se potevano accorciare la scena. La risposta di Spielberg è stata che l’unico modo per farlo sarebbe stato se Indy avesse tirato fuori la sua pistola e “avesse sparato al tizio”. Il resto della troupe, non consapevole del cambiamento, ha riso spontaneamente alla scena che è rimasta nel montaggio finale.
  • Ha detto in un’intervista che si sentiva obbligato a fare le sue scene di stunt per la trilogia di Indiana Jones perché i film erano molto “orientati all’azione” e sentiva che se non fosse stato coinvolto in prima persona, non c’era davvero molto altro per lui da fare.
  • Consegnando al suo co-protagonista di Indiana Jones e l’ultima crociata (1989), Sir Sean Connery, il premio alla carriera dell’American Film Institute, Ford gli disse: “John Wayne ci ha dato il Vecchio West. James Stewart ci ha dato la nostra città. Tu ci hai dato il mondo.”
  • Ha subito un infortunio alla schiena durante le riprese di Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) e ha subito un’operazione sperimentale (per l’epoca) ad un disco utilizzando un enzima di papaya. Mentre era via, Steven Spielberg ha filmato senza di lui come meglio poteva, inclusa la maggior parte della scena della corsa in miniera, usando Vic Armstrong, uno stuntman di origine britannica che assomigliava così tanto a Ford che i membri della troupe confondevano sempre i due. Ford ha ripreso a fare le sue scene di stunt al suo ritorno, e i suoi primi piani sono stati aggiunti più tardi nel film finito.
  • Nessuno dei suoi due ruoli più famosi (Han Solo e Indiana Jones) gli è stato offerto per primo. Tom Selleck è stata la prima scelta per interpretare Indiana Jones, ma c’erano problemi con il suo contratto con Magnum P.I. e Christopher Walken è stata la prima scelta per interpretare Han Solo. Il ruolo di Han Solo è stato rifiutato anche da Al Pacino.
  • In Indiana Jones e l’ultima crociata (1989), il personaggio di Harrison fa riferimento a un corso di filosofia tenuto in fondo al corridoio da un certo dottor Tyree. Nella vita reale, il dottor Tyree era il mentore del college di Ford come laureato in filosofia al Ripon College.
  • Ha lavorato per la prima volta con George Lucas in American Graffiti (1973). Questo in realtà gli è quasi costato i suoi ruoli iconici di Han Solo e Indiana Jones. Inizialmente Lucas decise che non avrebbe usato nessuno del cast di American Graffiti in Star Wars (1977), ma cambiò idea dopo aver chiesto ad Harrison di leggere per un’audizione. In seguito fu la prima scelta di Steven Spielberg per il ruolo di Indiana Jones, ma Lucas inizialmente si oppose, dicendo che, avendo già girato due film con lui, non voleva che Ford “diventasse il mio Robert De Niro”, riferendosi all’uso di Martin Scorsese di De Niro in diversi film.
  • Indiana Jones è stato eletto secondo più grande eroe cinematografico di tutti i tempi dall’American Film Institute, subito dopo l’Atticus Finch di Gregory Peck ne Il buio oltre la siepe (1962). Han Solo si è classificato al 14° posto.
  • Ford ha una cicatrice sul mento che si è procurato nel 1968 quando ha cercato di “allacciarsi le cinture” mentre era già alla guida e ha perso il controllo dell’auto. La cicatrice è stata spiegata in due suoi film: nella sequenza introduttiva di River Phoenix in Indiana Jones e l’ultima crociata (1989), un giovane Indy inesperto si colpisce il mento la prima volta che prova a usare la frusta; e in Una donna in carriera (1988), prima dice di essersi procurato la cicatrice in una colluttazione, poi ammette che la vera storia è che ha sbattuto il mento su un gabinetto dopo essere svenuto durante un piercing all’orecchio.
  • Ha recitato in tre film scritti da Lawrence Kasdan, ma mai uno diretto da lui. Kasdan ha scritto L’Impero colpisce ancora (1980), Il ritorno dello Jedi (1983) e I predatori dell’arca perduta (1981).
  • La sua interpretazione di Indiana Jones nella serie di film di Indiana Jones è al settimo posto nella classifica dei 100 migliori personaggi cinematografici di tutti i tempi della rivista Premiere.
  • I suoi personaggi, rispettivamente Han Solo e Indiana Jones, sono entrambi brutalmente torturati in L’Impero colpisce ancora (1980) e Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), il secondo episodio di entrambe le trilogie.

La Saga di Indiana Jones – I predatori dell’arca perduta

Harrison Ford (Photo by Sunset Boulevard/Corbis via Getty Images)

Steven Spielberg sulla scia dello Star Wars di George Lucas pone con la serie Indiana Jones un punto fermo e imprescindibile nel cinema d’avventura, consegnando all’immaginario cinematografico uno dei personaggi più amati e citati di sempre, Indiana Jones. Citiamo Lucas non a caso perché oltre a produrre il film, suo è anche il soggetto in cui inserisce, come fece a suo tempo con Flash Gordon per la trilogia di Star Wars, molte suggestioni e ammiccamenti a comics e serial d’avventura degli anni ’30 e ’40. La scelta di Lucas di lasciare la regia a Spielberg dipende ancora dal fattore Star Wars, il successo planetario e inarrestabile non ancora pienamente metabolizzato della sua space-opera, giunta nel 1980 al secondo capitolo che lo vede solo in veste di produttore e sceneggiatore, lo spinge a mantenersi all’interno del meccanismo creativo, ma senza lanciarsi in un’altra estenuante produzione in veste di regista. Tanto per rendere l’idea Lucas tornerà dietro la macchina da presa solo nel 1999 per riprendere la saga di Star Wars con una nuova trilogia, ma nel frattempo saranno passati ben ventidue anni dalla sua ultima regia. La scelta dell’amico e collega sarà una mossa vincente perchè Spielberg e Lucas possiedono una visione cinematografica simile e gusti in comune e sono prima di tutto appassionati spettatori e cultori di cinema di genere e poi cineasti, un’empatia con lo spettatore che frutterà al dinamico duo un perpetuo e incontrastato regno sull’entertainment made in Hollywood.

  • Il film è stato candidato a 8 Premi Oscar conquistando 5 statuette: Miglior montaggio, scenografia, sonoro, effetti speciali e montaggio sonoro.
  • Mettendo in pausa durante la scena del Pozzo delle Anime si può notare un pilastro dorato con una piccola incisione/citazione di Star Wars con R2D2 e C3PO.
  • La scimmia che alza la zampa e dice (nella sua lingua) “Heil Hitler” è stata ideata da George Lucas ed è una delle due scene preferite di Steven Spielberg (l’altra è la scena d’amore sulla nave). Il produttore Frank Marshall ha detto che hanno convinto la scimmia a fare il saluto nazista mettendo dell’uva su una canna da pesca e facendola penzolare poco fuori l’inquadratura così che la scimmia cercasse di prenderla. La scena ha richiesto 50 tentativi con il doppiatore Frank Welker che ha fornito il suono per la scimmia.
  • Le istruzioni per la costruzione dell’Arca si trovano nelle sacre scritture nel Libro dell’Esodo (25:10). L’abbigliamento che indossa Belloq agendo come sommo sacerdote durante la cerimonia finale si trova descritto all’inizio del capitolo 28 del Libro dell’Esodo.
  • Nella riprese della sequenza del Pozzo delle Anime i produttori hanno perlustrato ogni negozio di animali a Londra e nel sud dell’Inghilterra per reperire ogni serpente su cui potevano mettere le mani. Quindi ci sono serpenti provenienti da molte diverse aree geografiche. Tuttavia una volta che tutti i serpenti erano sul set è apparso chiaro che non erano abbastanza, così Steven Spielberg ha fatto tagliare diversi tubi di varia lunghezza che sono stati mischiati ai veri serpenti. Alcune delle erbacce nella scena sono state prese dallo sceneggiatore Lawrence Kasdan dal set del pianeta Dagobah del film L’impero colpisce Ancora (1980) . Una lastra di vetro separa Harrison Ford dal cobra quando l’attore cade di fronte al serpente questi spruzza il veleno sul vetro.
  • Jeff Bridges ha rifiutato il ruolo di Indiana Jones. Tra gli altri attori considerati per il ruolo ci sono stati Nick Nolte, Sam Neill, Steve Martin, Bill Murray, Chevy Chase, Tim Matheson, Nick Mancuso, Peter Coyote, Jack Nicholson e Tom Selleck. Harrison Ford è stato scelto a meno di tre settimane dall’inizio delle riprese.
  • Il celebre cappello di Indiana Jones arriva dal famoso negozio di cappelli Herbert Johnson in Saville Row a Londra. La costumista Deborah Nadoolman ha detto che al fine di invecchiare correttamente il cappello lei lo ha stropicciato ben bene e poi Harrison Ford ci si è seduto sopra e l’aria “vissuta” era servita.
  • Tom Selleck era la seconda scelta di Steven Spielberg per il ruolo di Indiana Jones. Harrison Ford era invece la prima, ma George Lucas l’ha contestata dal momento che Ford aveva già recitato sia in American Graffiti (1973) che Star Wars (1977). Selleck però non poté accettare il ruolo perché era impegnato con la serie tv Magnum PI che ha incluso un episodio chiamato “Legend of the Lost Art”, una parodia dei “Predatori”.
  • La scena di apertura del tempio perduto sudamericano si basa in parte su un’avventura classica dei paperi Disney scritta dal leggendario artista Carl Barks grande fonte d’ispirazione per George Lucas e Steven Spielberg. Esplorando un tempio perduto Paperino, i suoi nipoti e Zio Paperone devono eludere un susseguirsi di trappole come dardi volanti, una lama che rischia di decapitarli, un enorme masso, un tunnel invaso da un torrente d’acqua che sgorga e via discorrendo nella storia “The Prize of Pizarro” ( “Zio Paperone” n. 26 giugno-agosto 1959) uscita in edicola quando Lucas e Spielberg avevano rispettivamente 15 e 12 anni . Un’altra storia di Barks , “Zio Paperone e le sette città di Cibola ” ( “Zio Paperone” n. 7 , settembre 1954 ) include una città perduta americana e un idolo prezioso che innesca una roccia rotonda gigante per distruggere ogni cosa sul suo cammino.
  • Il nome originale del personaggio principale nella sceneggiatura era Indiana Smith. Il suo nome fu cambiato in Jones il primo giorno di produzione.
  • Il nome del nazista sadico esperto in interrogatori non è mai menzionato nel film, ma è Toht, pronunciata come Tod, la parola tedesca per morte. Il ruolo è stato offerto a Klaus Kinski che rifiutò.
  • La frusta originale di Indiana Jones è stata venduta nel dicembre 1999 presso la casa d’aste Christie a Londra per 43.000$ (ne sono state realizzate 30 di diverse lunghezze per il film). La giacca e il cappello sono invece in mostra al museo Smithsonian.
  • Il celebre wrestler britannico Pat Roach viene ucciso due volte in questo film: una volta come il gigante Sherpa lasciato nel bar nepalese che brucia e una volta nei panni del meccanico tedesco finito nel propulsore dell’aereo.
  • Durante la scena in cui Indy minaccia i nazisti con un bazooka si può chiaramente vedere una mosca camminare sulla bocca di Paul Freeman. Contrariamente a quanto si racconta l’attore non la ingoiò. Freeman ha spiegato in una intervista anni dopo che la mosca volò via nell’istante in cui pronunciò la parola “male”, ma Spielberg lo notò e decise che sarebbe stato divertente tagliare alcuni fotogrammi in modo che l’insetto non sarebbe stato visto volare via. Ciò fa sembrare come se Freeman mangi l’insetto.
  • Il masso gigante che insegue Indiana Jones all’inizio del film è stato realizzato in fibra di vetro.
  • Steven Spielberg originariamente voleva Danny DeVito per interpretare Sallah, ma l’attore ha dovuto abbandonare a causa del suo impegno con la serie tv Taxi.
  • Steven Spielberg aveva originariamente pensato a Giancarlo Giannini per il ruolo del dottor Rene Belloq, poi il cantante e attore francese Jacques Dutronc che però non parlava una parola di inglese. Spielberg ha poi scelto Paul Freeman perché pensava che Freeman avesse degli “occhi sorprendenti ” e per il suo ruolo in Death of a Princess (1980).
  • Il film costato 18 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 389.

Indiana Jones e il tempio maledetto

Kate Capshaw & Harrison Ford (Photo by Paramount/Getty Images)

Torna l’accoppiata Spielberg/Lucas per il secondo capitolo della serie Indiana Jones. Il regista di “E.T.” torna dietro la macchina da presa, mentre Lucas affiancato da un paio di co-sceneggiatori realizza la puntata più dark e orrorifica dell’intera serie. Bisogna ammettere che l’atmosfera di questo secondo capitolo si incupisce notevolmente, tra indigesti banchetti a base di insetti e cervelli di scimmia e una setta che sacrifica bambini in un terrificante tempio, ma ritmo e messinscena restano di altissimo profilo e umorismo e azione non mancano all’appello. Indiana Jones e il tempio maledetto nonostante si dimostri per certi versi inferiore al precedente I predatori dell’Arca perduta e al successivo L’ultima crociata, resta l’ennesimo spettacolare mix di avventura e intrattenimento made in Hollywood capace di conquistare milioni di spettatori, se poi lo paragoniamo al debolissimo quarto capitolo della saga, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, eccessi e difetti di questo secondo episodio diventano magicamente pregi.

  • Il film ha vinto un Premio Oscar per i migliori effetti speciali ad opera della Industrial Light & Magic e del cui team all’epoca faceva parte il regista David Fincher (Alien 3, Seven).
  • Durante le riprese della scena della fustigazione, la troupe ha giocato uno scherzo a Harrison Ford. Mentre era incatenato ad una grossa pietra, è spuntata Barbra Streisand vestita in un abito di pelle da dominatrice. l’attrice e cantante ha proseguito nel frustare Ford esclamando: “Questo è per “Una strada, un amore”, il film peggiore che abbia mai visto“. Lei ha continuato a frustarlo anche per tutti i soldi fatti con Star Wars. A quel punto Carrie Fisher si è messa davanti a Ford per proteggerlo e Irvin Kershner ha rimproverato il regista Steven Spielberg: “E’ questo il modo in cui giri i tuoi film?“. Questa intera sequenza è stata filmata.
  • L’abito di Kate Capshaw nel club Shanghai è stato realizzato completamente con perle originali degli anni ’20 e ’30. Il numero di danza di apertura è stata in realtà l’ultima scena ad essere girata.
  • Un casting è stato aperto presso tutte le scuole elementari per trovare un giovane attore asiatico per il ruolo di Short Round. Jonathan Ke Quan è arrivato con suo fratello, ma non ha partecipato al provino e si è limitato a fornire sostegno morale. Il ragazzino è stato però notato dal direttore del casting perché ha trascorso tutto il tempo dell’audizione a dire a suo fratello cosa fare e cosa non fare.
  • I “semifreddi con cervelli di scimmia” sono stati realizzati con crema e salsa di lamponi.
  • D.R. Nanayakkara, che ha interpretato lo sciamano del villaggio indiano non parlava una parola di inglese. Ha seguito le indicazioni di Steven Spielberg che dietro la macchina da presa gli suggeriva foneticamente i dialoghi. Le pause che si notano nel suo dialogo non erano quindi per dare effetto drammatico, ma erano le pause in attesa delle battute.
  • Kate Capshaw si è guadagnata un occhio nero nella sequenza della fuga nel carrello minerario. Il giorno dopo quando è tornata al lavoro tutti gli altri sul set avevano una macchia nera sotto i loro occhi.
  • Tutte le scene che coinvolgono il lungo ponte di corda sono state girate in tre diversi continenti. L’intero ponte è stato costruito in Sri Lanka e le scene che coinvolgono Indy sono state tutte girate sul posto. Le scene in cui il ponte è appeso lungo il lato della parete rocciosa con tutti appesi sono state invece girate presso gli Elstree Studios di Londra. Infine le scene con gli alligatori sono state girate da Frank Marshall in Florida.
  • Amrish Puri si è rasato la testa per il ruolo di Mola Ram, il suo look ha fatto tale impressione che è diventato uno dei cattivi cinematografici più popolari in India.
  • George Lucas ha detto che anche se originariamente “Il tempio maledetto” era destinato ad avere un tono più dark rispetto a I predatori dell’Arca perduta, tanto quanto L’ Impero colpisce Ancora era stato più dark di Star Wars, ha ammesso che di fatto il film è diventato molto più cupo di quello che avrebbe voluto, in parte la ragione è che in quel momento il regista era alle prese con un divorzio che lo aveva reso di pessimo umore. Steven Spielberg ha anche ammesso che, nonostante fosse d’accordo con l’idea di Lucas per un film dai toni più cupi, si è sentito a disagio con alcune scene durante le riprese e avrebbe tentato di inserire alcuni elementi umoristici in quelle scene per cercare di alleggerirle.
  • A Kate Capshaw è stato insegnato ad urlare.
  • I realizzatori non hanno ottenuto il permesso di girare le scene in India. Il governo indiano ha chiesto di visionare prima una copia dello script e anche di rimuovere la parola “Maharajah” dai dialoghi. Come risultato la produzione è stata spostata in Sri Lanka, dove alcune location sono state utilizzate anche per Il ponte sul fiume Kwai (1957).
  • I suoni del carrello della miniera che corre lungo i binari durante la scena dell’inseguimento sono stati registrati sulle montagne russe a Disneyland.
  • Nel progetto originale ci doveva essere una scena di inseguimento motociclistico in Cina lungo la Grande Muraglia, ma il governo cinese ha rifiutato di concedere il permesso di filmare così è stato sostituita con la scena dell’aereo.
  • Steven Spielberg avrebbe voluto che Karen Allen riprendesse il suo ruolo di Marion Ravenwood, ma lui e George Lucas avevano già deciso che ogni film avrebbe incluso una donna diversa per Indy. Questo fino a quando l’attrice non è tornata in Indiana Jones e Il Regno del teschio di cristallo. Spielberg e Lucas hanno ritenuto che visto il tempo trascorso, una vecchia fiamma era più appropriata per il quarto film.
  • I tre personaggi principali del film hanno nomi di cani. Short Round è il cane dello sceneggiatore Willard Huyck, Willie prende il nome dal cane di Steven Spielberg e Indiana prende il nome dal cane di George Lucas.
  • Per la sequenza della camera con i scarafaggi, Kate Capshaw è stata coperta con oltre 2.000 insetti.
  • Questo è stato il primo sequel di Steven Spielberg, anche se tecnicamente si tratta di un prequel visto che”il tempio maledetto” si svolge nel 1935, prima de I predatori dell’Arca perduta che si svolge nel 1936, mentre Indiana Jones e l’ ultima crociata nel 1938 e Indiana Jones e Il Regno del teschio di cristallo nel 1957.
  • Per la scena del sacrificio umano, un manichino animatronico della vittima sacrificale è stato realizzato in modo tale che la “vittima ” potesse contorcersi e agonizzare realisticamente mentre era avvolta dalle fiamme. Tuttavia Steven Spielberg ha ritenuto che si contorceva in maniera “troppo raccapricciante” ed è intervenuto in post-produzione per oscurare i movimenti del manichino nel momento in cui prende fuoco.
  • Il titolo originale del film era “Indiana Jones e il tempio della morte” che è stato cambiato perché suonava di pessimo auspicio. Il titolo però è stato mantenuto nell’edizione tedesca del film (“Indiana Jones und der Tempel des Todes”).
    Harrison Ford ha subito un’ernia alla schiena nella scena in cui viene attaccato nella sua camera da letto da un assassino Thug. Le riprese sono state sospese affinché Ford potesse recarsi a Los Angeles per sottoporsi ad un intervento. A seguito di questo infortunio la maggioranza delle scene che vedono coinvolto Ford in combattimenti e inseguimenti nel tempio maledetto sono in realtà ad opera dello stuntman Vic Armstrong.
  • C’era una scena che coinvolgeva Kate Capshaw e un serpente di grandi dimensioni, ma non si è potuta girare perchè la Capshaw ha avuto degli attacchi di panico ancor prima di girare. Steven Spielberg ha scherzato al riguardo raccontando che l’attrice ha deciso di sposarlo solo perché lui ha tagliato quella scena.
  • Steven Spielberg ha confessato che questo film non gli è piaciuto quanto gli altri della serie, ma ha detto che è stata una grande esperienza per lui perché è sul set di questo film che ha incontrato la sua futura moglie.
  • Una prima stesura della sceneggiatura de I predatori dell’Arca perduta vedeva Indy recarsi Shanghai per recuperare un pezzo dell’amuleto di Ra. Durante la sua fuga dal museo dove si trovava il pezzo si ripara dal fuoco di una mitragliatrice dietro un gigantesco gong in movimento. Lo stesso script inoltre vedeva Indy e Marion che fuggono da una miniera che sta crollando a bordo di un carrello. Entrambe queste scene sono state tagliate da quel copione, ma le ritroviamo in questo sequel.
  • I giganteschi pipistrelli vampiro che vengono mostrati nel film erano in realtà pipistrelli della frutta; i pipistrelli vampiri sono molto più piccoli.
  • Sharon Stone è stata una delle prime scelte per il ruolo di Willie Scott prima del provino di Kate Capshaw.
  • Anche se non è mai menzionato nel film il nome completo di Willie è Wilhelmina.
  • Durante la sequenza del sacrificio umano, la vittima sacrificale recita il Mantra Shiva: “Aum Namah Shivaya”.
    Nella sequenza all’Obi Wan club, l’artefatto che Indiana Jones dovrebbe restituire sono i resti di Nurhaci. Nurhaci è stato un vero imperatore della Cina (1616-1626). Egli fu il fondatore della dinastia Manchu Qing, l’ultima dinastia imperiale della Cina (1616-1911).
  • Willie dice che viene dal Missouri che è lo stato americano in cui è nata Kate Capshaw.
  • Il vero nome di Short Round è Su Wa Mu. Shorty lo rivela durante la scena in cui lo sciamano parla Indy del “male che è calato su Pankot” con il ragazzino che sussurra a Indy: “Vedi? Cattive notizie. Ascolta Su Wa Mu e vivrai più a lungo“.
    Durante il sacrificio Mola Ram recita in hindi implorando “Kali Ma Shakti de”, chiedendo il “potere spirituale della Madre Kali”.
  • Nel film c’è un cameo di Dan Aykroyd: Quando Indy, Short Round e Willy arrivano al campo di aviazione poco dopo essere stati inseguiti da Lau, l’ufficiale che li porta fuori dalla macchina e li scorta all’aereo è proprio Aykroyd. Anche George Lucas e Steven Spielberg appaiono nel film: sono i missionari che si scorgono sullo sfondo nella scena iniziale all’aeroporto
  • Il film costato 28 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 333.

Indiana Jones e l’ultima crociata

Harrison Ford & Sean Connery (Photo by Murray Close/Getty Images)

Terzo capitolo per le avventure dell’archeologo Indiana Jones. Dopo la tappa esotica de “Il tempio maledetto” si torna alle atmosfera mistiche del primo capitolo miscelando reliquie leggendarie, humour e nazisti, con l’aggiunta di un rapporto padre-figlio che diventa il fulcro della storia, grazie alla strepitosa accoppiata Connery/Ford che su schermo dimostra gran sintonia. Alla regia torna Steven Spielberg che mette su schermo uno script di George Lucas che ricopre ancora una volta il ruolo di produttore. Dopo la parentesi dark della precedente avventura indiana, questo secondo sequel ci ripropone il rocambolesco mix di azione, avventura e soprattutto ironia che gli sono congeniali, con l’aggiunta di un rapporto padre-figlio da recuperare, carta vincente che Spielberg proverà a riproporre anche nel successivo quarto capitolo con risultati alquanto modesti. Indiana Jones e l’ultima crociata non delude, i tratti dark appena accennati del primo capitolo ed esaltati nel secondo si smussano notevolmente. Il risultato finale è eccelso e il divertimento assicurato.

  • Il film ha vinto un Oscar per il miglior montaggio sonoro.
  • Harrison Ford si è ferito al mento in un incidente stradale nel nord della California quando aveva circa 20 anni. Nel film
  • questo taglio si spiega con il giovane Indiana Jones che si taglia il mento con una frusta.
  • Questo è il film della serie preferito da Steven Spielberg.Per la scena al raduno nazista a Berlino (dove Indy si confronta con Elsa e ruba di nuovo il diario), Steven Spielberg ha avuto tutte le comparse che mentre facevano il saluto “Sieg Heil” tenevano l’altro braccio dietro la schiena incrociando le dita.
  • Il tempio alla fine del film esiste, ma non si trva presso Alessandretta. E’ a Petra in Giordania.
  • Il personaggio di nome “Fedora” interpretato da Richard Young era in origine chiamato Abner Ravenwood, padre di Marion Ravenwood e mentore di Indiana, citato ne I predatori dell’Arca perduta (1981).
  • Quando il dottor Jones Sr. spaventa i “gabbiani” per farli volare e fermare l’aereo, sono in realtà piccioni e non gabbiani, perchè i gabbiani non sono addestrabili.
  • Henry Jones senior nel materiale legato al background del personaggio di Indiana Jones è nato nel 1860 ed era un professore universitario scozzese prima di emigrare in Utah dove è nato Indy. Quindi avrebbe dovuto avere 75 anni nel 1938. Sean Connery in realtà ne aveva solo 58 al momento delle riprese (e solo 12 anni più di Harrison Ford), quindi la barba e il suo abbigilamento servono a rendere il personaggio più vecchio.
  • Sean Connery è sempre stato la prima scelta di Steven Spielberg per interpretare il padre di Indiana Jones, il regista scherzava spesso sul fatto che James Bond fosse il padre di Indiana Jones. Se Connery avesse declinato, i veterani Gregory Peck e Jon Pertwee erano le scelte alternative.
  • All’attore Denholm Elliott (Prof. Marcus Brody) era stata diagnosticata l’AIDS poco prima dell’inizio delle riprese e durante la produzione era gravemente malto.
  • Steven Spielberg ha rivelato di aver girato questo terzo film per due motivi: 1) per adempiere ad un obbligo di dirigere tre film che aveva con George Lucas; 2) per espiare le critiche che aveva ricevuto per il film precedente, Indiana Jones e il tempio maledetto (1984).
  • Quando George Lucas ha incontrato Steven Spielberg per discutere di un terzo film di Indiana Jones, voleva ambientarlo in un palazzo infestato. Spielberg aveva appena finito di girare Poltergeist – demoniache presenze (1982 ) e ha deciso che voleva fare qualcosa di diverso. Lucas ha poi proposto l’idea del Santo Graal e Spielberg ha aggiunto l’idea della sotto-trama padre/figlio.
  • Il regista Chris Columbus ha scritto una bozza respinta in cui Indy viaggiava in Africa e duellava con un principe scimmia.
  • La sceneggiatura è stata anche respinta a causa di troppi stereotipi negativi sul popolo africano. Tuttavia la sequenza del carro armato è stata presa dal suo progetto.
  • Il cappello, la giacca e la frusta di indy risiedono attualmente nel Museo Nazionale Smithsonian di storia americana.
  • All’attrice Amanda Redman è stato chiesto di interpretare il ruolo principale femminile, ma passò a causa della sua paura dei ratti.
  • Duemila ratti sono stati allevati per la produzione.
  • River Phoenix è stato il primo attore ad interpretare Indiana Jones da adolescente. La sequenza prologo con un giovane Indy ha ispirato George Lucas per creare la serie TV Le Avventure del Giovane Indiana Jones uscita tre anni dopo. A Phoenix era stato chiesto di interpretare in giovane Indy anche nella serie, ma rifiutò perché non voleva tornare a lavorare in televisione.
  • Laurence Olivier è stato considerato per il ruolo del Cavaliere del Graal, ma era troppo malato per affrontare le riprese.
  • Incapace di tenere il cappello in testa durante la scena in cui Indy sta inseguendo il carro armato a cavallo e nonostante si fosse tentato con colla e nastro adesivo, Harrison Ford ha finito per cucire il cappello alla testa.
  • La Chiesa di San Barnaba a Venezia è una chiesa normale. L’enorme biblioteca interna mostrata nel film è stata girata altrove.
  • Il carro armato con cui combatte Indy è una replica del modello britannico/americano Mark VIII prodotto nel 1918.
  • Il vero nome di Indy è finalmente svelato in questo film: Henry Jones Jr. Nei precedenti due film è stato denominato solo come “Indiana Jones” e le loro varianti ( “Dr. Jones” , “Indy”, ecc ). Il nome Indiana è venuto da un cane sia nel film che nella vita reale, un cane Alaskan malamute che George Lucas possedeva negli anni ’70. Un cane di questa razza si vede nel film quando il giovane Indy (River Phoenix) torna a casa con la croce in mano.
  • Il film costato 48 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 474.

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Come accaduto con la saga di Star Wars ecco un’altra storica trilogia tornare su grande schermo con un quarto capitolo diretto da Steven Spielberg e prodotto da George Lucas, film che arriva a ben diciannove anni dal memorabile Indiana Jones e l’ultima crociata. Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo pur divertendo e non mancando di elementi tipici della saga come azione, humour e godibili tocchi dark, soffre non poco del massiccio utilizzo di effetti in CG che hanno reso la pellicola a tratti visivamente posticcia. Intendiamoci l’operazione nostalgia alla fine dà comunque i suoi frutti, il ritorno di volti noti della serie, l’inserimento di un potenziale erede del celebre archeologo funziona, ma alcune sequenze, su tutte quella oltremodo ridicola del sito nucleare, ma anche il fracassone finale alla “Incontri ravvicinati del terzo tipo” risultano in parte stridenti per chi come noi ha vissuto e metabolizzato appieno l’immaginario avventuroso e “classico” della trilogia originale. Insomma un sequel promosso con riserva che comunque ha il merito di non mancare il bersaglio grosso.

  • Harrison Ford era fermamente convinto di poter usare la famosa frusta di Indiana, ma i dirigenti della Paramount hanno voluto che la frusta venisse generata al computer a causa delle nuove regole di sicurezza applicate ai film, con l’attore che ha definito questa regola “ridicola”.
  • Sean Connery è stato avvicinato per un cameo nei panni di Henry Jones Sr., padre di Indiana, ma rifiutò. George Lucas in seguito ha dichiarato che a posteriori è stato un bene che Jones Sr. non sia apparso nel film, perchè avrebbe potuto deludere il pubblico con un’apparizione troppo breve. Harrison Ford ha anche scherzato sul fatto che stava diventando vecchio abbastanza per interpretare lui suo padre così che Connery non era più necessario.
  • Harrison Ford ha convinto David Koepp ad includere più battute sull’età di Indy nella sceneggiatura, credendo che avrebbero aiutato a ridurre la “paranoia americana per l’invecchiamento”. L’attore ha anche rifiutato di tingersi i capelli per il ruolo sostenendo che la forza di Indy non era nella sua giovinezza, ma nella sua immaginazione e intraprendenza.
    Harrison Ford a quanto pare si era mantenuto in buona forma nel corso degli anni e le taglie dei costumi per questo film non erano cambiato da quelle di Indiana Jones e l’ ultima crociata (1989), girato quasi 20 anni prima. L’attore ha effettuato anche molti dei suoi stunt.
  • L’immagine della locandina per il film è stata dipinta da Drew Struzan, lo stesso artista che ha anche creato le locandine per i precedenti due film di Indiana Jones. Struzan ha preso il posto di Richard Amsel autore della locandina de I predatori dell’Arca perduta (1981) morto nel 1985.
    La sala del trono Akator creata da Guy Hendrix Dyas mantiene una tradizione della serie Indiana Jones avendo C-3PO e R2 -D2 raffigurati nella scena insieme a E.T..
  • Le foto di Marcus (Denholm Elliott) e Henry Jones Sr. (Sean Connery) viste sulla scrivania di Indy sono di Indiana Jones e l’ultima crociata (1989). Più difficile da individuare è una fotografia di Indy e Sallah (John Rhys- Davies) da I predatori dell’Arca perduta (1981), si scorgono sulla mensola del camino in casa di Indy. Una foto di Willie Scott (Kate Capshaw) da Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) può essere vista sullo sfondo su un armadio quando Indy sta parlando con Mutt (lei indossa il suo vestito rosso del numero musicale al Club Obi Wan). Una fotografia ritoccata di un giovane Sean Connery con River Phoenix può essere vista brevemente in Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) è visibile un piccolo tavolo quando Dean Stanforth (Jim Broadbent) entra nella stanza.
  • Shia LaBeouf ha firmato per il film nell’aprile 2007, era così entusiasta di fare un film di Indy che non ha nemmeno letto la sceneggiatura.
  • Quando è stato chiesto se Harrison Ford fosse troppo vecchio per tornare come Indy, il produttore Frank Marshall ha citato I predatori dell’Arca perduta (1981) : “Non sono gli anni, è il chilometraggio“. Ha spiegato che sarebbe stato interessante vedere Indy in un decennio diverso alle prese con cose nuove e interessanti. L’età mostra Indy come un personaggio fallibile e quindi credibile. Ford ha trascorso tre ore al giorno in palestra e iniziato una dieta ricca di proteine di pesce e verdure, mettendo il suo corpo in condizione di poter eseguire le sue scene di stunt.
  • Il film è stato consegnato alle sale con una serratura a combinazione che non era disponibile fino al giorno della prima proiezione.
  • Questo è il primo film di Indiana Jones a mostrare il logo Lucasfilm.
  • In origine Indy doveva cimentarsi con una rivolta di ex-nazisti, ma Steven Spielberg sentiva di non poter trattare i nazisti con leggerezza dopo aver diretto Schindler’s List (1993).
  • La ragazza che prende a pugni Mutt nella scena della tavola calda è Sasha Spielberg, figlia del regista Steven Spielberg e Kate Capshaw (Willie Scott).
  • Questo è l’unico film di Indiana Jones che non ha ricevuto nomination agli Oscar. I primi tre film della serie hanno vinto almeno un Oscar ciascuno.
  • Il film include alcuni alcuni omaggi a Marcus Brody (Denholm Elliott): Un suo ritratto può essere visto sul muro nel corridoio quando il Dean Charles sta avendo una conversazione con Indiana Jones; una sua foto si trova sulla scrivania di Indiana accanto ad una foto di Henry Jones Sr. (Sean Connery ) e c’è una statua di Marcus nel cortile interno del college quando l’agente del KGB ha l’incidente in auto. La targa sulla statua recita: “In memoria di Marcus Brody, decano degli studenti 1939-1944 con onore e lealtà”.
  • Il personaggio Mutt Williams prende il nome dal compositore John Williams.
  • Per prepararsi al ruolo di Irina Spalko, Cate Blanchett ha imparato a tirare di scherma e (durante le riprese) ha praticato karate. Ha basato la sua performance su Rosa Klebb di 007 – Dalla Russia con amore (1963).
  • Il coordinatore degli stunt Vic Armstrong, che ha lavorato in tutti e tre i precedenti film di Indy, non poté lavorare in questo film perché era impegnato con il sequel La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008), così fu sostituito da Dan Bradley.
  • George Lucas in un’intervista ha rivelato che l’idea della scena delle formiche giganti carnivore è stato preso direttamente da uno script scartato di Indiana Jones e l’ ultima crociata (1989).
  • In un’intervista con la rivista Empire il regista Steven Spielberg ha ammesso che non gli è mai piaciuto il MacGuffin di questo film. Sembra sia stata un’idea di George Lucas e che Spielberg l’abbia messo nel film a causa della sua amicizia con Lucas: “Io sono fedele al mio miglior amico quando scrive un racconto in cui crede. Anche se io non ci credo ho intenzione di girare il film nel modo in cui George l’ha pensato“.
  • Nella scena al Marshall College immagini dellw pietre di Shankara di Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) possono essere viste su una lavagna, insieme ad alcuni dei nomi dei personaggi associati alle pietre.
  • Originariamente Henry Jones Sr., Short Round, Sallah e Willie Scott dovevano tutti presenziare al matrimonio di Indiana.
  • Il film costato 185 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 786.
Festival di CannesHarrison FordIndiana Jones e il quadrante del destino (2023)