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Oscar 2014, miglior attrice non protagonista: Sally Hawkins, Jennifer Lawrence, Lupita Nyong’o, Julia Roberts, June Squibb

Il prossimo 2 marzo saranno annunciati i vincitori degli Oscar 2014. Scopri e vota con Cineblog tutti i candidati alla categoria Miglior attrice non protagonista.

pubblicato 20 Febbraio 2014 aggiornato 14 Febbraio 2024 11:52

Ancora un sondaggio e un approfondimento sulle categorie Oscar in attesa che il prossimo 2 marzo l’Academy annunci i vincitori dei Premi Oscar 2014.

Dopo avervi proposto i candidati per la miglior scenografia, costumi, trucco, fotografia, sonoro, montaggio sonoro, colonna sonora, canzone originale, effetti speciali. sceneggiatura originale, sceneggiatura non originale, montaggio, cortometraggio d’animazione e cortometraggio live-action è il turno delle cinque nominate per la categoria Miglior attrice non protagonista.

Oggi ci occupiamo della cinquina che premia le performance attoriali di supporto che quest’anno vede in lizza Sally Hawkins per il Blue Jasmine di Woody Allen, Jennifer Lawrence che tenta il bis con American Hustle – L’apparenza inganna, l’intensa Lupita Nyong’o di 12 anni schiavo, la veterana Julia Roberts per I segreti di Osage County e l’outsider del gruppo June Squibb in lizza per Nebraska.

A seguire trovate il sondaggio in cui potete esprimere la vostra preferenza sulla categoria e a seguire un approfondimento sulle attrici candidate.

Sally Hawkins (Blue Jasmine)

– Il film diretto da Woody Allen ha collezionato un totale di 3 nomination: miglior attrice protagonista, attrice non protagonista e sceneggiatura originale.

Sally Hawkins è alla sua prima candidatura all’Oscar, ma nel suo carnet può vantare un Golden Globe vinto nel 2007 come miglior attrice comedy per il film Happy Go Lucky: La felicità porta fortuna.

– Giunta a San Francisco, Jasmine (Cate Blanchett) ha provato sgomento di fronte al modesto appartamento ed allo stile di vita condotto da Ginger (Sally Hawkins), un modo completamente diverso rispetto a quello a cui è stata da sempre abituata. Al suo disagio ha gravato inoltre il rapporto travagliato che ha sempre avuto con sua sorella. Jasmine e Ginger sono state adottate da piccole da diverse famiglie, e fin dall’inizio Jasmine è sempre stata la figlia prediletta, ricoperta di affetto, mentre Ginger ne ha ricevuto molto poco.” Jasmine aveva un’aura dorata intorno “afferma Sally Hawkins. “Fin dalla nascita era più radiosa, più bella e più elegante. Ginger si considerava invece la figli a meno importante, quella non propriamente voluta, come la creatura più piccola di una cucciolata. “L’ingiustizia dei trattamenti a loro riservati fin da piccole ha generato un grado di tensione tra le due, già nei primi anni di vita, che sono sfociati in due punti di vista esistenziali molto contrastanti. Jasmine è cresciuta con delle pretese, e con Hal ha creduto di ottenere dalla vita quel che reputava si meritasse; mentre Ginger aveva aspettative molto modeste, e ha sviluppato la forza, la tenacia e le competenze necessarie per la sua realizzazione. La sua esperienza di vita è andata maturandosi sul campo: ha lavorato come barista ed ha servito ai tavoli, ha sposato un tuttofare rozzo di nome Augie (Andrew Dice Clay), con il quale ha avuto due figli. Quando Jasmine, d’altro canto, è stata costretta dalle circostanze a trovare un lavoro in un negozio di scarpe di lusso a New York, ha vissuto quest’esperienza in maniera devastante, per aver dovuto servire le signore con le quali aveva precedentemente socializzato. “La sua grande attenzione all’aspetto esteriore, o a quello che i vicini potessero pensare di lei, probabilmente l’ha fatta cadere nello stato in cui si trova quando opta di trasferirsi a San Francisco.

Jennifer Lawrence (American Hustle – L’apparenza inganna)

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– Sono 10 le candidature per il film di David O. Russell, di queste 4 sono dedicate alle performance attoriali con nomination al miglior attore e attrice protagonista e attore e attrice non protagonista.

Jennifer Lawrence è alla sua terza candidatura all’Oscar con una ulteriore nomination ricevuta nel 2010 come attrice protagonista di Un gelido inverno e una statuetta vinta nel 2012 ancora come attrice protagonista per Il lato positivo – Silver Linings playbook.

– La Lawrence per il ruolo in American Hustle ha già collezionato un Golden Globe e un BAFTA come miglior attrice comedy.

– Jennifer Lawrence torna sul set con Russell per interpretare il ruolo della strana moglie di Irving, Rosalyn, una casalinga instabile di Long Island, agli antipodi dell’eleganza di Sydney. La mancanza di sofisticatezza e ricercatezza del personaggio emerge in ogni suo aspetto dalle ai dialoghi ai costumi “Rosalyn è molto Long Island, unghie laccate di rosso, pettinature esagerate, amante delle stampe leopardate” racconta la Lawrence. “Me la immagino così come una donna che non esce mai, chiusa in casa con gli occhi persi nelle riviste, che compra quei vestiti immaginando di essere come quelle modelle che li indossano, ma non ha minimamente idea di come valorizzare il suo corpo. Così, ogni vestito, su di lei, è stato pensato in modo da non valorizzarla affatto, anzi “mai abbastanza pacchiano, troppo classico. Volevo che apparisse goffa e sgraziata”. “Rosalyn è una perosna bipolare o incredibilmente su di giri o estremamente depressa” spidega la Lawrence “Ha talmente paura di restare sola che preferirebbe essere infelicemente sposata. Ci sarebbe una soluzione semplice ai suoi problemi, divorziare, ma non lo fa. Ecco da dove proviene la sua disperazione. Continua a vivere per la sopravvivenza: il matrimonio non funziona, ma si aspetta ancora che Irv faccia cose che in realtà non farà mai. Il suo costante stato di delusione le fa prendere decisioni sbagliate che non fanno altro che peggiorare le cose”.

Lupita Nyong’o (12 anni schiavo)

86th Academy Awards Nominee Luncheon - Arrivals

– Sono 9 in totale le candidature collezionate dal biopic di Steve McQueen, 3 di queste riguardano le performance attoriali del film con nomination al miglior attore protagonista, attore non protagonista e attrice non protagonista.

– l’attrice Lupita Nyong’o, nata in Messico e cresciuta in Kenia, è alla sua prima candidatura all’Oscar e al suo primo ruolo cinematografico, tra i suoi crediti ci sono la miniserie tv Shuga e un ruolo nell’imminente thriller Non-Stop al fianco di Liam Neeson.

– Nei panni di Patsey – la schiava che è la bracciante più efficiente della piantagione di Epps, e insieme lo sfortunato oggetto della sua tormentata passione erotica – c’è l’attrice Lupita Nyong’o. Nata in Messico, cresciuta in Kenya e laureata alla scuola di cinema di Yale, esordisce in un ruolo che le ha richiesto un enorme coinvolgimento emotivo. Steve McQueen l’ha scoperta durante una lunga serie di audizioni. “Abbiamo visto più di mille candidate e Lupita spiccava su tutte”, ricorda il regista. “Appena l’ho incontrata ho pensato subito: è lei”. Ha un lato tenero, vulnerabile, ma anche la grande forza del suo personaggio. Mi ha fatto sentire quasi in soggezione”. Per avvicinarsi al personaggio di Patsey, Lupita ha voluto documentarsi sulla vita al tempo della schiavitù. “Per prima cosa, sono andata a vedere la nave schiavista esposta al Museo delle cere di Baltimora. Sono salita a bordo, un’esperienza che mi ha sconvolto. Non avevo mai visto la schiavitù così da vicino”, dice. “Ho anche letto molti libri. Ho cercato di procurarmi tutte le informazioni che sono riuscita a trovare sulla vita degli schiavi all’epoca”. Ha perfino imparato a svolgere alcune delle loro attività tradizionali: “Facendo ricerche, ho scoperto che le donne facevano bambole con le bucce di mais”, dice a proposito del giocattolo più diffuso delle piantagioni del sud schiavista. “Così, ho imparato a farle e è diventata una mia passione. Una piccola cosa che mi ha fatto sentire più vicina al mio personaggio”. Anche dare una voce a Patsey non è stato facile. “Non esistono registrazioni sonore di quegli anni quindi non sappiamo come parlasse e che voce avesse chi viveva nell’ottocento. Il nostro dialogue coach, Michael Buster ha scoperto un incredibile documentario intitolato The Quilts of Gees Bend , su una remota comunità afro-americana dell’Alabama, che è diventato il nostro punto di riferimento”, spiega. Sempre più sconvolta dalle continue violenze subite da Patsey, Nyong’o ha cercato di indagare anche la mente del suo aguzzino:“Epps è il prodotto di un’epoca in cui ogni contatto interrazziale era proibito. L’attrazione che Epps prova per Patsey è grottesca perché Epps ci si oppone con tutta la sua forza”, osserva l’attrice. “Desidera Patsey, ma si odia per questo. E così diventa violento proiettando su di lei il disagio che prova nei confronti di se stesso”. Nel film è Fassbender a incarnare le contraddizioni di Epps. “Ero preoccupata all’idea di lavorare con lui, ma Michael mi ha reso tutto più facile. Sul set fa paura, ma nella vita è una persona molto gentile”, dichiara la giovane attrice. “Credo di essere arrivata in fondo a quelle scene perché ho cercato di non pensarci troppo. L’unica cosa che mi importava era raccontare la storia di Patsey. Per me è stato un onore avere la possibilità di farlo”.

Julia Roberts (I segreti di Osage County)

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– Sono 2 in totale le candidature assegnate alla dark-comedy di John Wells ed entrambe riguardano le performance attoriali con nomination per la miglior attrice protagonista e non protagonista.

Julia Roberts è alla sua quarta candidatura all’Oscar con altre due nomination ricevute per il dramma corale Fiori d’acciaio (attrice non protagonista) e la commedia romantica Pretty Woman (attrice protagonista) a cui si aggiunge una statuetta vinta nel 2001 come miglior attrice protagonista del dramma Erin Brockovich.

Il regista John Wells parla del cast del film:

Ovviamente siamo stati molto fortunati ad avere il meraviglioso cast che abbiamo messo insieme per realizzare il film. Il merito è soprattutto nel fatto che molti degli attori che volevamo avevano visto la commedia ed erano molto attratti dai personaggi che sono scritti in modo straordinario. Oltre a essere uno scrittore, Tracy è anche un attore e questo lo aiuta a scrivere magistralmente i ruoli. La selezione del cast è stata estremamente semplice, non veloce, ma semplicissima perché gli attori ci tenevano molto a far parte del progetto e quindi numerosi professionisti di talento si sono presentati alla nostra porta. Quando ho incontrato Meryl Streep aveva visto la commedia ed era molto interessata al film. Abbiamo parlato della parte, di come avrebbe dovuto essere costruita, delle sue preoccupazioni sul personaggio e delle insidie che presentava. Con Julia Roberts ho affrontato gli stessi argomenti. Poi è iniziata la fase della selezione dei numerosi altri attori. Avevo già lavorato con Chris Cooper e volevo a tutti i costi che interpretasse Charlie e sono stato felicissimo quando ha accettato la parte. Naturalmente conoscevo il lavoro di Margo Martindale, di Ewan McGregor e di Dermot Mulroney, che tra l’altro abitava a pochi passi da casa mia. Avevo già lavorato con Julianne Nicholson in passato e Juliette Lewis aveva lavorato con mio fratello che per molti anni è stato un direttore di produzione. Inoltre mia madre è stata la sua insegnante in teatro di posa quando Juliette aveva quindici anni. Abigail Breslin è meravigliosa. La vedevo come quando aveva dieci anni, ma quando si è presentata per il provino con i suoi quindici anni è stata semplicemente perfetta. Non conoscevo bene il lavoro di Benedict Cumberbatch, eccetto quello che gli avevo visto fare nella serie televisiva della BBC. Sapevo che avrebbe fatto il provino con un iPhone, ma non appena lo abbiamo visto, lo abbiamo trovato splendido, molto commovente e divertente e così lo abbiamo scelto senza neanche incontrarlo di persona, solo in base al breve video girato con l’iPhone che ci aveva mandato. È stato meraviglioso lavorare con Sam Shepard. Ha interpretato un ruolo completo, anche se non molto grande. Quando ero all’università ho prodotto molte sue commedie, quindi avere l’opportunità di conoscerlo e di lavorare con lui come attore è stato in un certo senso come realizzare un sogno. Misty Upham, che è una nativa americana, rappresenta tutto il mondo che ruota intorno alla Contea di Osage, che di fatto è il territorio tribale della Nazione Osage. È stata fantastica. Avevo profondamente ammirato il suo lavoro in FROZEN RIVER – FIUME DI GHIACCIO qualche anno fa. È stata davvero parte integrante di tutto quello che abbiamo fatto. Tutti questi attori straordinari erano interessati al nostro progetto e hanno voluto farne parte e noi non potevamo credere di essere tanto fortunati. Man mano che accettavano, io continuavo a darmi dei pizzicotti.

June Squibb (Nebraska)

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– Sono 6 in totale le candidature collezionte dal dramma di Alexander Payne, di queste 2 sono per le performance attoriali con nomination per il miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista.

– L’attrice June Squibb torna a collaborare con Payne dopo la comedy del 2002 A proposito di Schmidt. Per la Squibb questa è la prima candidatura all’Oscar.

– Per il ruolo in Nebraska la Squibb ha ricevuto un premio ai Boston Society of Film Critics Awards.

– June Squibb oltre al ruolo della moglie di Jack Nicholson, Helen, in A proposito di Schmidt è apparsa nella commedia Due candidati per una poltrona con Ray Romano e Gene Hackman. Altri film da lei interpretati includono In & Out, Scent of a Woman – Profumo di donna e Lontano dal Paradiso.

– Nebraska potrebbe essere la storia del rapporto tra un padre e un figlio, ma c’è una donna alla base di alcuni dei momenti più intensi del film, con June Squibb che interpreta Kate Grant, una donna dalla lingua tagliente, uno spettacolare senso dell’umorismo e una forza misteriosa come moglie e madre dedita alla sua famiglia nella buona e nella cattiva sorte. In passato l’attrice, nata nell’Illinois e che aveva debuttato sullo schermo in Alice di Woody Allen, era stata la moglie di Jack Nicholson nel film di Payne A proposito di Schmidt, ma si trattava di un ruolo completamente diverso. Eppure la Squibb afferma di aver compreso quello di Kate Grant immediatamente, dal primo provino registrato. “Non so se sia stato uno choc o una sorpresa per Alexander, ma io sapevo chi fosse quella donna e penso che lui l’abbia capito dal nastro che gli ho mandato” racconta. Lei non si limita a dire quelle cose, le pensa veramente. In lei non c’è alcuna pretenziosità”. Squibb ha particolarmente amato la franchezza impenitente di Kate. “Non ha alcun filtro” riflette. “Le parole le escono di bocca nello stesso momento in cui ha formulato un pensiero. Ha una percezione molto chiara di se stessa, di suo marito e dei suoi figli, ed è fatta così. Ma le sono molto affezionata. E’ divertente, ma è anche molto protettiva nei confronti della sua famiglia ed è una persona davvero formidabile”. Kate è anche più di quanto non appaia, specialmente per suo figlio David, che, nel corso del viaggio, scoprirà un intero lato sconosciuto preoccupantemente vivace della gioventù della madre in Nebraska. Rivelare quel lato del personaggio è stato un momento chiave nella performance sfaccettata della Squibb. “Kate e Woody hanno frequentato il liceo di un piccolo paese, dove lei era probabilmente una ragazza molto sexy” commenta la Squibb. “Continuavo a pensare ai sotterfugi che doveva aver usato per accalappiare Woody, e sono sicura che il sesso fosse uno di questi. Ovviamente lei era anche cattolica, ma usava i suoi trucchetti per dire ‘basta su e giù, se non mi metti l’anello al dito’ e nella sua mente tutti i ragazzi la desideravano. E’ così che lei vede se stessa”. Sul set quel ritratto di una donna che dice sempre quello che pensa, non importa se in modo inopportuno, è stato perfezionato grazie alla stretta collaborazione tra la Squibb e Payne. “Abbiamo un rapporto che somiglia a quello di due che ballano: lui lascia che mi muova in un modo che sembra giusto per la donna che interpreto e poi inizia a fare dei piccoli aggiustamenti e a darmi idee da inserire. Ricordo che ha fatto la stessa cosa con me sul set di A proposito di Schmidt, ma stavolta molto di più. Abbiamo lavorato costantemente ed è stato tutto molto emozionante”. I risultati sono stati apprezzati da tutto il team. “June si è calata nel cuore di questa madre esuberante, incontenibile e senza freni, piena di desideri e opinioni ferme, ed è stata fantastica” conclude Yerxa.

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