Wolf Man: 20 trasformazioni tratte da film horror con licantropi
Cineblog ha raccolto e selezionato 20 scene di trasformazione tratte da film horror con licantropi. Dal recente “Wolf Man” al cult “Un lupo mannaro americano a Londra”, da “L’ululato” di Joe Dante al britannico “Dog Soldiers”.

Wolf Man, il reboot horror diretto da Leigh Whannel (L’uomo invisibile), è approdato nelle sale italiane e con questo aggiornamento prodotto da Blumhouse ispirato al classico Universal L’uomo lupo del 1941 si tenta di rinverdire il prolifico filone degli horror con licantropi, filone su cui oggi verte la nostra speciale Top 20 cinematografica.
A seguire trovate 20 film con altrettante scene di trasformazione create dai maghi degli effetti speciali. Si va dagli effetti pratici e animatronici da Oscar di Un lupo mannaro americano a Londra creati dal maestro Rick Baker alla CGI degli anni novanta e duemila, un percorso che culminerà nell’ibridazione di entrambe le tecniche molto in voga negli ultimi tempi, un mix promettente di cui ha fruito proprio il recentissimo reboot “Wolf Man”.
- Wolf Man (2025)
- Un lupo mannaro americano a Londra (1981)
- L’ululato (1981)
- In compagnia dei lupi (1984)
- Wolfman (2010)
- A cena con il lupo – Werewolves Within (2021)
- Ammazzavampiri (1985)
- Wolf – La belva è fuori (1994)
- WER – La metamorfosi del male (2013)
- Dog Soldiers (2002)
- Licantropia Evolution (2000)
- Howl (2015)
- Underworld (2003)
- Unico indizio la luna piena (1985)
- Werewolf – La bestia è tornata (2012)
- Cursed – Il maleficio (2005)
- Bad Moon – Luna mortale (1996)
- Van Helsing (2004)
- Un lupo mannaro americano a Parigi (1997)
- Con la bestia dentro (1982)
- Wolf Man (2025)
- Un lupo mannaro americano a Londra (1981)
- L’ululato (1981)
- In compagnia dei lupi (1984)
- Wolfman (2010)
- A cena con il lupo – Werewolves Within (2021)
- Ammazzavampiri (1985)
- Wolf – La belva è fuori (1994)
- WER – La metamorfosi del male (2013)
- Dog Soldiers (2002)
- Licantropia Evolution (2000)
- Howl (2015)
- Underworld (2003)
- Unico indizio la luna piena (1985)
- Werewolf – La bestia è tornata (2012)
- Cursed – Il maleficio (2005)
- Bad Moon – Luna mortale (1996)
- Van Helsing (2004)
- Un lupo mannaro americano a Parigi (1997)
- Con la bestia dentro (1982)
Wolf Man (2025)
E se qualcuno che amate diventasse qualcos’altro? Dalla Blumhouse e dal visionario sceneggiatore e regista Leigh Whannell, creatori dell’agghiacciante racconto di mostri L’uomo invisibile, arriva un nuovo terrificante incubo: Wolf Man. Il candidato ai Golden Globe Christopher Abbott (Povere Creature!, It Comes at Night) interpreta Blake, marito e padre di San Francisco che eredita la casa d’infanzia nell’Oregon dopo la scomparsa di suo padre, che viene dato per morto. Con il logorarsi del suo matrimonio con la potente moglie Charlotte (la vincitrice dell’Emmy Julia Garner; Ozark, Inventing Anna), Blake convince Charlotte a prendersi una pausa dalla città e andare a visitare la proprietà con la loro giovane figlia, Ginger (Matilda Firth; Hullraisers, Coma). Ma quando la famiglia si avvicina alla fattoria nel cuore della notte, viene attaccata da un animale invisibile e, in una fuga disperata, si barrica all’interno della casa mentre la creatura si aggira attorno al perimetro. Con il passare della notte, però, Blake inizia a comportarsi in modo strano, trasformandosi in qualcosa di irriconoscibile, e Charlotte sarà costretta a decidere se il terrore all’interno della casa sia più letale di quello all’esterno.
Leigh Whannell ha arruolato il designer di protesi Arjen Tuiten per creare un look dettagliato con effetti pratici. Con l’ausilio di protesi in silicone morbido, diverse lenti a contatto e denti canini, la trasformazione segna la graduale discesa di Blake in una bestia. Tuiten ha detto dell’incontro con il regista: “Quando ho incontrato Leigh per la prima volta, mi ha parlato di essere stato rinchiuso durante il covid e di vedere la trasformazione come un’infezione. Voleva che fosse ancorata alla realtà, alla sua crudezza, a come avrebbe funzionato oggi con l’uomo smarrito nella foresta, dove è iniziato questo folklore”. Tuiten, che ha preso in prestito la trousse del trucco del leggendario truccatore Jack Pierce dalla leggenda vivente Rick Baker per tenerla al suo fianco, ha riguardato La Mosca (1986) come riferimento. Come il “Brundlefly” di Jeff Goldblum, ogni volta che Blake viene mostrato, sembra diverso.
Un lupo mannaro americano a Londra (1981)
Un lupo mannaro americano a Londra scritto da John Landis, regista di The Blues Brothers e Il principe cerca moglie, racconta di due studenti americani attaccati da un licantropo durante una vacanza in Inghilterra. Uno di loro muore e diventa un fantasma che tormenta l’altro che invece sopravvissuto all’attacco, alla prima luna piena si trasforma in un mostro assetato di sangue.
Landis ha diretto il film da una sua sceneggiatura. “Un lupo mannaro americano a Londra” ha segnato anche una tappa fondamentale per gli effetti speciali, oltre a mostrare su schermo la prima trasformazione animatronica in tempo reale, ha spinto l’Academy ad istituire la categoria miglior trucco inaugurandola con un Oscar assegnato al mago degli effetti speciali Rick Baker.
Rick Baker ha affermato di essere rimasto deluso dalla quantità di tempo impiegato per girare la scena del cambio di volto per la trasformazione, dopo aver trascorso mesi a lavorare sul meccanismo. John Landis ha richiesto solo una ripresa di circa sette secondi. Baker ha ritenuto di aver sprecato il suo tempo, questo finché non ha visto il film in una sala gremita, con il pubblico che ha applaudito durante quella ripresa di sette secondi.
Michael Jackson fu così travolto da questo film, in particolar modo dal trucco e dagli effetti visivi, che insistette per assumere il personale responsabile per il suo video musicale Thriller (1983). Quando John Landis accettò di dirigere (il suo primo video musicale), portò a bordo la sua squadra di “licantropi” più importante, tra cui Robert Paynter (fotografia), Elmer Bernstein (musica “inquietante”), Rick Baker (effetti speciali e trucco) e sua moglie Deborah Nadoolman (costumi).
L’ululato (1981)
L’ululato di Joe Dante per quel che concerne gli horror con licantropi è un piccolo cult che appartiene ad una ideale trilogia del filone insieme al classico L’uomo lupo (1941) e al memorabile “Un lupo mannaro americano a Londra”. Il film di Dante è anche famoso per le trasformazioni e un uso magistrale del make-up speciale e in particolare dell’animatronica, con trasformazioni live-action ad opera di Rob Bottin (La cosa, Robocop) che hanno preceduto di pochi mesi quella vista in “Un lupo mannaro americano a Londra” ad opera di Rick Baker che sarà premiata con un Oscar. Il fatto che il film di Dante sfruttasse la medesima tecnica del film di Landis non è una mera coincidenza, infatti per creare i licantropi de “L’ululato” venne in origine contattato proprio Rick Baker che rivelò l’intenzione di creare una trasformazione live-action senza stacchi di montaggio, idea che poi applicò anche Bottin quando venne ingaggiato al posto di Baker.
Nella scena in cui Terri chiama Chris dall’ufficio del dottor Waggner, si vede una foto di Lon Chaney Jr. sul muro dell’ufficio. Chaney ha interpretato l’Uomo Lupo in una serie di cinque film: L’uomo lupo (1941), Frankenstein contro l’uomo lupo (1943), La casa di Frankenstein (1944), La casa degli orrori (1945) e Il cervello di Frankenstein (1948). Chaney Jr. è stato l’unico attore ad aver interpretato un mostro classico della Universal nel film originale e in tutti i suoi sequel.
Per quanto riguarda la trasformazione finale in diretta TV, tutta in primo piano, è stato necessario girare nell’ufficio di Joe Dante perché a quel punto della produzione il film aveva superato il budget e non c’erano più soldi per i set.
In compagnia dei lupi (1984)
In compagnia dei lupi è una suggestiva fiaba horror fantasy di stampo gotico con atmosfere oniriche diretta dal regista inglese Neil Jordan, al suo secondo lungometraggio dopo il dramma Angel del 1982. Il film è interpretato da Sarah Patterson che tre anni dopo interpreterà Biancaneve nell’omonimo film di Michael Berz, Angela Lansbury meglio nota come La signora in giallo, Stephen Rea che nel 1992 conquisterà un Oscar come protagonista de La moglie del soldato diretto proprio da Jordan e David Warner che tre anni sopo reciterà nel fantasy Hansel e Gretel di len Talan. La sceneggiatura è stata scritta da Jordan e la scrittrice Angela Carter che ha adattato il suo racconto “La compagnia di lupi, Lupo – Alice e Il lupo mannaro” incluso nella sua raccolta di racconti “La camera di sangue” del 1979.
Tra le curiosità legate al film, a causa di vincoli di budget e timori per la sicurezza, la maggior parte dei “lupi” in questo film sono in realtà cani da pastore di razza belga la cui pelliccia è stata tinta. Per alcuni dei primi piani di Rosaleen che interagisce con il lupo verso la fine del film, è stato utilizzato un vero lupo, uno dei due totali utilizzati durante le riprese. Stanley Kubrick è rimasto così colpito dalla scenografia di questo film che assunse Anton Furst per curare la scenografia di Full Metal Jacket.
Per visionare la scena del film che abbiamo scelto clicca QUI.
Wolfman (2010)
Un film quello dello specialista in effetti speciali Joe Johnston (Jumanji, Jurassic Park III, Captain America – Il primo vendicatore) riuscito a metà, ma anche eccessivamente sottovalutato e dall’indubbio fascino. Dalla sua questo remake conta l’azzeccato protagonista Benicio del Toro, suggestive location che richiamano il classico con Lon Chaney Jr. e le immancabili mutazioni premiate con un Oscar del maestro Rick Baker (Un lupo mannaro americano a Londra).
Nel film l’orso posseduto dagli zingari era in realtà un’animazione riciclata dal fantasy La bussola d’oro (2007). L’orso polare originale per questo film è stato trasformato in un grizzly.
Rick Baker ha basato il suo design del licantropo su quello di Jack P. Pierce nell’originale L’uomo lupo (1941), e anche su lupi e scimmie illustrate nei libri, e sul suo vecchio cane Boscoe, come aveva fatto per il suo primo lavoro premiato con l’Oscar, “Un lupo mannaro americano a Londra”.
Il regista Joe Johnston ha firmato per realizzare questo film tre settimane prima delle riprese principali. Questo inizio tardivo è stato uno dei motivi principali per cui ha utilizzato anche CG nelle trasformazioni in licantropo, poiché semplicemente non c’era tempo per progettare nuovi effetti di trucco.
A cena con il lupo – Werewolves Within (2021)
Descritto come un “Giallo con le zanne”, il A cena con il lupo del regista Josh Ruben (Scare Me, Heart Eyes) è un adattamento sorprendentemente buono del videogioco in realtà virtuale di Werewolves Within di Red Storm Entertainment e Ubisoft in cui i licantropi attaccano una piccola città.
A causa di una forte nevicata, alcuni residenti di Beaverfield si ritrovano improvvisamente bloccati in una locanda della piccola cittadina. Ben presto, però, scopriranno che tra di loro si nasconde un temibile assassino e… ognuno di loro è un indiziato! Mentre il panico dilaga, la nuova guardia forestale Finn (Sam Richardson) dovrà cercare al più presto di risolvere il mistero e in suo aiuto arriva la giovane e audace Cecyl (Milana Vayntrub). Riusciranno a scoprire chi o cosa sta terrorizzando la città?
In una scena del film si può vedere un ritratto in bianco e nero di un’incisione nota come “Der Werwolf” (Il lupo mannaro) di Lucas Cranach il Vecchio del 1512 appeso a una parete della locanda. L’immagine nel film mostra un uomo con la testa di lupo, tuttavia l’originale ha solo la testa di un uomo.
Ammazzavampiri (1985)
Ammazzavampiri aka Fright Night è un classico del filone “vampire” con il suo mix di horror e commedia, effetti speciali vecchio stampo e un cast davvero azzeccato. Unico “outsider” della nostra classifica, poiché quello nella scena non è un licantropo, ma bensì un vampiro colpito a morte nella sua forma di lupo e quella messa in scena è la struggente trasformazione che lo porterà alla morte definitiva. Un piccolo gioiello di scena realizzata con un magistrale mix “vecchia scuola” di make-up speciale e animatronica.
Il fan di film di vampiri Charlie Brewster (William Ragsdale) e l’anziano divo horror in disarmo Peter Vincent (Roddy McDowall) se la devono vedere con un vampiro in “carne e ossa” che si è appena trasferito nella casa accanto a quella di Charlie; così mentre giovani ragazze cominciano a sparire, Charlie scoprirà che i vampiri esistono davvero e ucciderli non è facile come in tv.
Consigliamo caldamente anche il sequel Ammazzavampiri 2 mentre bocciamo il remake del 2011, Fright Night – Il vampiro della porta accanto, che non si è dimostrato minimamente all’altezza e se volete date pure un’occhiata al direct-to-video Fright Night 2 – New Blood con una protagonista mozzafiato e strizzatine d’occhio all’originale.
Nel 1988, il film è stato adattato come gioco per PC per computer Commodore Amiga. I giocatori interpretavano Jerry Dandrige, che aveva 12 ore di buio per visitare ogni stanza di una tentacolare villa e uccidere gli intrusi. Erano inclusi tutti i personaggi principali del film, la “prostituta” Cheryl Lane, che nel film ha una piccola parte, ma ma mancavano all’appello il detective Lennox e dello scagnozzo di Jerry, Billy Cole.
Quando Stephen Geoffreys viene “sepolto” sotto la maschera da licantropo, il team degli effetti speciali gli versa una soluzione in bocca per aggiungere una consistenza densa simile alla saliva, ma poi si rendono conto di aver usato un adesivo dentale, che stava letteralmente incollando la bocca dell’attore.
Le lenti a contatto da vampiro indossate da Stephen Geoffreys e Chris Sarandon, che hanno creato dolorose controindicazioni agli attori, sono state create dal designer degli effetti speciali del trucco Steve Johnson e modellate con veri granelli di glitter all’interno per ottenere la loro qualità riflettente giallo biliare attorno alle pupille.
Un pupazzo creato per il volto mostruoso della bibliotecaria fantasma nell’originale Ghostbusters è stato scartato perché troppo terrificante per un film vietato ai minori di 13 anni. Quando la troupe degli effetti speciali si è poi messa al lavoro su “Ammazzavampiri”, si è resa conto che il modello scartato assomigliava al pipistrello vampiro che avevano creato, quindi lo hanno riutilizzato e utilizzato per la distruzione infuocata del vampiro.
Wolf – La belva è fuori (1994)
L’ironia di Jack Nicholson, il nostalgico make-up di Rick Baker e una trama tra horror e commedia che sembra la versione adulta e “matura” di Voglia di vincere.
L’editore veterano Will Randall (Jack Nicholson) comicia a sentire l’età che avanza e come promemoria di ciò arriva un collega più giovane, subdolo e rampante (Jmaes Spader) che gli ruba il lavoro da sotto il naso. Ma dopo essere stato morso da un lupo, Will si ritrova improvvisamente pieno di energia, più competitivo che mai e dotato di sensi incredibilmente sviluppati…
All’inizio della produzione, Jack Nicholson disse al supervisore degli effetti speciali del trucco Rick Baker di essere allergico alla colla usata per applicare il trucco. Sebbene inizialmente non gli credesse, Baker accettò di usare uno specifico adesivo medico su Nicholson che però rendeva molto difficile la posa manuale dei peli sull’attore, al contrario dell’uso del collante tradizionale. Un giorno, dopo aver truccato James Spader con la colla tradizionale, Baker usò involontariamente la stessa bottiglia di colla su Nicholson. Baker si rese presto conto di cosa aveva fatto e sperò che Nicholson non lo scoprisse, visto che non era successo nulla durante l’applicazione. Il giorno dopo, Baker restò inorridito nel vedere che Nicholson non stava mentendo sulla sua allergia, l’attore entrò nel rimorchio del trucco con grandi chiazze rosse sul viso. Nicholson disse: “Ricky boy, hai usato la colla normale, vero?” Baker si scusò per la confusione e Nicholson affermò: “Beh, speriamo solo che non accada di nuovo”. Fortunatamente per tutti, non accadde di nuovo.
WER – La metamorfosi del male (2013)
WER – La metamorfosi del male girato come un “found footage” è un horror sorprendentemente brutale ed efficace, con il licantropo nella sua veste meno canonica e più realistica. Il film è stato ampiamente e ingiustamente sottovalutato poiché arrivato in un momento in cui il formato “mockumentary” era a dir poco inflazionato, solo quell’anno uscirono oltre una ventina horror in formato found footage.
Diretto da William Brent Bell (L’altra faccia del diavolo, The Boy, Orphan: First Kill), “WER – La metamorfosi del male” è un titolo assolutamente da ripescare se si ama il filone “licantropi”.
Tutta la parte del trucco e degli effetti speciali è stata affidata alla società Almost Human, Inc. del make-up artist Rob Hall scomparso nel 2021. I crediti della società includono trucco e VFX per le serie tv Buffy, Angel, Teen Wolf, Terminator: The Sarah Connor Chronicles e i film La città verrà distrutta all’alba, Superbad, Paranormal Activity 2-3-4, Devil.
La parola “licantropo” viene usata tre volte nel film: una volta in un notiziario che Gavin sta guardando online, una volta pronunciata da Eric e nell’ultima battuta del film pronunciata da Gavin.
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Dog Soldiers (2002)
Un solido e godibile B-movie horror di produzione britannica, Dog Soldiers segna il debutto del regista Neil Marshall, che poi dirigerà il cult The Descent – Discesa nelle tenebre, il post-apocalittico Doomsday – Il giorno del giudizio, il dramma storico d’azione Centurion e il reboot Hellboy. In scena un assedio notturno che vede contrapposti “licantropi vs militari”, un film fieramente di genere che diverte e si piazza tra i migliori film del filone “licantropi”.
Neil Marshall ha scelto di usare dei ballerini come licantropi invece dei tipici stuntmen per evidenziare la loro grazia e i loro movimenti eleganti. Il set è stato anche progettato in termini di dimensioni per costringere le creature a piegarsi un po’ per passare sotto le porte, evidenziando così i loro fisici statuari e indossando trampoli sotto ai loro costumi che li rendevano più alti di mezzo metro.
Nel film è stata utilizzata pochissima CGI perché le persone coinvolte nelle riprese ritenevano che all’epoca si stesse esagerando con l’utilizzo e che avrebbe finito per distrarre gli spettatori dal film, concentrandosi sull’aspetto degli effetti speciali piuttosto che sulla storia; ecco perché i lupi mannari sono animatronic e indossano tute con trampoli.
Per quanto riguarda la trasformazione in licantropo, c’erano due scelte: gli effetti di trasformazione di Un lupo mannaro americano a Londra, scelta impossibile perché non avevano il tempo o le risorse per realizzarli, e l’altra opzione era la CGI, ma a quel punto gli effetti CG non erano tutti eccezionali, anche se alcuni erano fantastici perché era il periodo successivo a Jurassic Park. Neil Marshall spiegò che non voleva fare una “trasformazione scadente”, quindi tornò ad alcune tecniche della vecchia scuola, nascondendoli dietro i mobili e facendoli poi riapparire come licantropi.
Licantropia Evolution (2000)
La licantropia come specchio dei turbamenti adolescenziali, la mutazione come riflesso distorto dello sviluppo della propria sessualità nonché fuga dalla dimensione adulta, è ciò che accade alla coppia di sorelle protagoniste di Licantropia Evolution aka Ginger Snaps, una pellicola molto interessante che si evolverà in una trilogia.
Il film segue Brigitte e Ginger Fitzgerald (Emily Perkins & Katharine Isabelle), due sorelle adolescenti legate da un rapporto morboso che viene messo alla prova quando Ginger (che ha avuto il ciclo per la prima volta) viene attaccata e morsa da un animale sconosciuto, e durante la luna piena successiva, inizia lentamente a trasformarsi in un licantropo.
Il film di successo e premiato a Toronto ha generato un sequel, Licantropia Apocalypse (Ginger Snaps 2: Unleashed) del 2004 e un prequel, Licantropia (Ginger Snaps Back: The Beginning) del 2004.
Il regista John Fawcett (Il diavolo in Ohio) si è rifiutato di usare effetti CGI nel film, optando per protesi e trucco per tutti gli effetti speciali delle creature, una scelta che si rivelerà piuttosto ostica. Katharine Isabelle dovette passare fino a sette ore sulla sedia del trucco per creare la metamorfosi di Ginger e altre due ore per rimuovere il trucco. Spesso ricoperta di sangue finto appiccicoso che richiedeva borace e detersivo per la casa per essere rimosso, sopportò inoltre di indossare lenti a contatto che le ostacolavano la vista e denti posticci che le creavano problemi nel parlare. La cosa più fastidiosa era la protesi facciale completa che le causava un naso che colava permanentemente e che doveva tamponare con dei cotton fioc.
Howl (2015)
Se siete appassionati di horror con licantropi Howl è un film con un certo appeal che ricorda molto “Dog Soldiers”, non a caso il regista del film, lo specialista in effetti speciali Paul Hyett, ha collaborato proprio all’horror con licatropi di Neil Marshall.
Joe un giovane controllore sta viaggiando sull’ultimo treno da Londra in una notte buia e tempestosa insieme con un gruppo esiguo di passeggeri. Quando i freni del treno bloccano violentemente il convoglio nel mezzo di una foresta, sembra che il treno abbia colpito qualcosa sulle rotaie. Ma quando il conducente scende a controllare e non fa ritorno e Joe scorge il suo corpo mutilato fuori dalla carrozza, i passeggeri cadono in preda al panico. Rendendosi conto che c’è qualcosa di pericoloso in agguato nella foresta, Joe dice ai passeggeri di barricarsi all’interno del treno, ma ben presto la letale creatura assalta il treno cominciando a divorare i passeggeri uno ad uno.
I licantropi del film, che presentano un aspetto umano mutato piuttosto che quello di un lupo, sono stati interpretati da persone con tute protesiche, ad eccezione delle gambe, che sono state realizzate in CGI in post-produzione.
Nel cast ci sono Sean Pertwee che ha recitato anche nel film Dog Soldiers (2002) e Ed Speleers che era nel cast di altro film sui licantropi, Love Bite – Amore all’ultimo morso (2012).
Questo è il secondo film horror diretto da Hyett dopo The Seasoning House (2012). Hayett ha inoltre curato gli effetti speciali di The Descent, Doomsday – Il giorno del giudizio, Attack the Block e The Woman in Black.
Underworld (2003)
Underworld è un horror d’azione dalle suggestive ambientazioni gotiche e una protagonista, Kate Beckinsale, bella e carismatica. Il film segna il debutto alla regia di Len Wiseman, il regista dirigerà in seguito i sequel Underworld: Evolution (2006) e Die Hard – Vivere o morire (2007) nonché il remake Total Recall – Atto di forza (2012).
La trama si dipana sullo sfondo di una faida millennaria che vede contrapposti vampiri e licantropi, ma la creazione di un ibrido (Scott Speedman) e l’amore di una vampira (Kate Beckinsale) per quest’ultimo muteranno il destino di due leggendarie razze sovrannaturali.
Il film non è piaciuto alla critica, ma ha incassato oltre 95 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di produzione di 22 milioni, dando origine a un franchise. “Underworld” ha generato tre sequel: Underworld: Evolution (2006), Underworld – Il risveglio (2012) e Underworld: Blood Wars e un prequel Underworld – La ribellione dei Lycans (2009) che vede Bill Nighy e Michael Sheen riprendere i ruoli del Vampiro Viktor e del Lycan Lucian e una nuova protagonista, l’attrice Rhona Mitra, nei panni di Sonja, la figlia del vampiro Viktor nonché interesse amoroso di Lucian.
White Wolf, Inc. e l’autrice Nancy A. Collins hanno intentato causa contro Sony Pictures, Screen Gems e Lakeshore Entertainment il 4 settembre 2003 per violazione del copyright, questo poco più di una settimana prima dell’uscita nelle sale di Underworld. White Wolf e Collins hanno presentatto 17 capi di imputazione per violazione del copyright, sostenendo oltre settanta punti di somiglianza unica tra i giochi di ruolo della White Wolf, “Vampire: The Masquerade”, “Werewolf: The Apocalypse” e la loro creazione, “The World of Darkness”, in cui sono ambientati i giochi. Nancy A. Collins è l’autrice di un racconto, “The Love of Monsters”, pubblicato nel 1994 dalla White Wolf Inc, e ambientato nel Mondo di Tenebra, su cui sostiene si basi l’intera trama di Underworld. La causa è stata risolta in via stragiudiziale, per una cifra non rivelata.
Unico indizio la luna piena (1985)
Unico indizio la Luna piena è tratto da un racconto di Stephen King e adattato per lo schermo dallo stesso King. Nulla di memorabile, ma piacevole da guardare anche grazie alla caratteristica impronta anni ’80.
Silver Bullet è il titolo originale del film mentre Cycle of the Werewolf (1983) è quello del racconto di Stephen King da cui è tratto. Il cast include Gary Busey (Arma letale) e Corey Haim (Ragazzi perduti) diretti da Dan Attias, produttore qui alla sua prima e unica regia cinematografica.
Nella cittadina di Traker’s Smills brutali omicidi iniziano ad affliggere la ristretta comunità. Marty Coslaw (Corey Haim), un ragazzo paraplegico, è convinto che gli omicidi siano opera di un mostro e più precisamente di un licantropo che si cela tra i supi concittadini.
King chiese che il look del licantropo fosse semplice e difficile da vedere, in contrasto con i mostri enormi visti in altri film e libri sui licantropi nei primi anni ’80. Il risultato però fu meno che soddisfacente, finendo per mostrare una creatura che assomigliava più a un orso nero americano e non aveva riconoscibili caratteristiche identificative del licatropo, spingendo alcune persone a definirlo un “orso mannaro”. Dopo aver visto il design di Carlo Rambaldi, su richiesta di King, il produttore Dino de Laurentiis fu molto insoddisfatto e chiese un cambiamento, che sia King che Rambaldi rifiutarono. Quando fu pressato per annullare il film o accettare il design, de Laurentiis cedette e permise che le riprese continuassero con il costume da licantropo di Rambaldi. Fu ingaggiato un attore di danza moderna per eseguire le scene di stunt all’interno del costume, ma de Laurentiis non fu soddisfatto neanche della performance del danzatore e anche in quel caso chiese un cambiamento. Di conseguenza, Everett McGill, che interpretava il reverendo Lester Lowe in forma umana, finì per recitare la maggior parte delle scene nel costume da licantropo e gli fu così attribuito un doppio ruolo.
La completa realizzazione del costume da licantropo ha richiesto tre mesi di lavoro. Dopo aver finalizzato la forma e il design, utilizzando teste di argilla tridimensionali, l’intero costume è stato realizzato in schiuma e poliuretano ed è stato ricoperto di veri peli d’orso. La testa del costume era azionata meccanicamente da sei persone da una distanza massima di 9 metri.
Werewolf – La bestia è tornata (2012)
Werewolf – La bestia è tornata è un direct-to-video ambientato in Romania con licantropi in CG malamente animati, e una storia senza nerbo tutta al servizio dell’azione. Alla regia lo specialista in B-movies horror, thriller e fantascientifici Louis Murnau, suoi anche Carnosaur 2 (1995), Non toccate il passato (1997), Bats (1999), The Hitcher II – Ti stavo aspettando… (2003) e Radio Killer 2 – Fine della corsa (2008).
In origine il film doveva essere un sequel del remake “The Wolfman” (2010) con Benicio Del Toro, ma durante lo sviluppo il concept del progetto è stato cambiato in un tentativo di reboot, questo dopo la decisione della Universal di non continuare il “Dark Universe”, un tentativo di revival dei mostri classici dello studio.
Il film è stato girato nello stesso periodo della miniserie tv Hatfields & McCoys (2012) di Kevin Costner presso i Castel Film Studios in Romania.
Cursed – Il maleficio (2005)
Cursed – Il maleficio è una commedia horror che vede il regista Wes Craven (Nightmare) e lo sceneggiatore Kevin Williamson riunirsi dopo la serie di film slasher Scream. Il film vede come protagonisti Christina Ricci e Jesse Eisenberg nei panni di due fratelli orfani attaccati da un licantropo che si aggira libero per Los Angeles.
Il film dopo un repentino stop alle riprese è stato ampiamente rimaneggiato dai produttori Bob e Harvey Weinstein con richieste di riprese aggiuntive, modifiche alla trama e un nuovo montaggio sotto la supervisione dei produttori, con rimozione digitale del sangue dalle scene per portare il film a un divieto ai minori di 13 anni (PG-13) dall’originale classificazione R-rating (divieto ai minori di 17 anni) voluta da Craven. Come clilegina sulla torta i Weinstein hanno anche licenziato il truccatore veterano Rick Baker per sostituire i licantopi che aveva creato con quelli generati al computer. Dopo questa vera e propria “invasione di campo” il film è uscito, non è piaciuto alla critica ed è stato un fiasco al botteghino con lo stesso Craven che si disse molto dispiaciuto del risultato finale.
Quando la produzione si è bloccata per mano dei Weinstein, molti membri del cast sono stati tagliati dal film con scene già girate, tra loro Illeana Douglas, Heather Langenkamp, Scott Foley, Omar Epps, Robert Forster, James Brolin e Corey Feldman.
Bad Moon – Luna mortale (1996)
Bad Moon – Luna mortale è una coproduzione canadese-americana scritta e diretta da Eric Red (Le strade della paura, No Control – Fuori controllo, Perimetro di paura) e prodotto da James G. Robinson. Il film parla di una madre e di un figlio che sono minacciati dal fratello di lei, che lotta per superare la maledizione della licantropia. Nel cast Michael Paré, Mariel Hemingway e Mason Gamble.
Il film è basato sul romanzo “Thor” di Wayne Smith, che racconta principalmente la storia dal punto di vista del cane di famiglia. “Bad Moon” ha ricevuto recensioni negative e ha avuto scarsi incassi al botteghino.
Il film ha apportato molti cambiamenti significativi rispetto al romanzo, in particolare nella composizione della famiglia, che nel romanzo era composta da due genitori e tre figli, così come dal cane, che vede la famiglia come il suo branco, che deve essere difeso a tutti i costi.
Nella creazione del licantropo, il mandato di Eric Red era di progettare il “licantropo definitivo”, così ha scelto la società XFX di Steve Johnson per raggiungere questo obiettivo perché i loro effetti animatronici erano impressionanti e confidava che avrebbero potuto realizzare un licantropo che potesse essere visto da vicino e in piena luce per la scena della lotta finale. I crediti della XFX includevano The Abyss di James Cameron, Species – Specie mortale e le miniserie tv L’ombra dello scorpione e The Shining. Red all’epoca a proposito del dibattito “effetti pratici vs CGI” ha affermato: “Secondo me gli effetti pratici sono superiori agli effetti digitali perché sono effetti fisici reali di fronte alla macchina da presa. Non si può discutere.”
Nella scena in cui Janet prepara la colazione, suo figlio Brett sta guardando Il segreto del Tibet (1935) in televisione, e lui e suo zio Ted discutono di tradizioni sui licantropi. In realtà, la tradizione che Brett sostiene che “tutti conoscono”, come i dettagli sui proiettili d’argento e l’aconito, proviene dal classico L’uomo lupo (1941), elementi che sono interamente frutto della fantasia dello sceneggiatore Curt Siodmak.
Van Helsing (2004)
Il Van Helsing di Hugh Jackman fa squadra con L’uomo lupo di Will Kemp in un rutilante e fumettoso omaggio ai classici mostri Universal firmato Stephen Sommers (La mummia). Un film che oltre ad essere un tributo ai classici mostri della Universal, di cui Campbell è un grande fan, non pretende nulla più che intrattenere e lo fa con indubbia efficacia grazie a ritmo e look a misura di popcorn-movie.
In “Van Helsing” tutto è maxi, come la confezione di popcorn da divorare durante le oltre due ore di effetti speciali, trasformazioni, azione, vetusti castelli, polverosi laboratori e deformi servitori. Al centro della storia una coppia di protagonisti belli e talentuosi, tra cui un carismatico Hugh Jackman che ci ripropone una versione a tinte horror del suo tormentato Wolverine. Quindi bando alle trasposizioni letterarie, decisamente fuori luogo in questo caso, perchè il regista Stephen Sommers ha inteso omaggiare il cinema e i “Mostri” che hanno popolato memorabili pellicole in bianco e nero della Universal e della Hammer, quindi chi cerca il Dracula di Coppola o il Frankenstein di Branagh ha decisamente sbagliato film. Se invece avete voglia e tempo di avventurarvi in un nostalgico e ipertecnologico “luna park” all’insegna dell’avventuroso e cimentarvi con un fantasy horror con suggestioni steampunk, “Van Helsing” fa al caso vostro e non vi deluderà come la memorabile e roboante colonna sonora di Alan Silvestri.
Il cast include anche Kate Beckinsale come Anna Valerious, ultima discendente di un’antica famiglia romena; Richard Roxburgh nei panni del potente vampiro Conte Vladislaus Dracula e Shuler Hensley è il tormentato mostro di Frankenstein.
Stephen Sommers ha deliberatamente scelto di evitare lo stile delle trasformazioni di altri film sui licantropi, in cui al personaggio di solito crescono peluria e capelli come parte del cambiamento. Invece, è stata presa la decisione di far strappare la pelle al personaggio per rivelare la forma di lupo mannaro sottostante, seguendo l’idea che la bestia “viene da dentro”.
Il lupo mannaro dal pelo grigio che si vede all’inizio del film (quello che morde Velkan) e che alcune teorie suggeriscono sia Lawrence “Larry” Talbot del classico “L’uomo lupo” del 1941, è stato volutamente progettato per assomigliare al lupo mannaro creato da Rick Baker nel film “Un lupo mannaro americano a Londra”.
Vivendi Universal Games ha pubblicato un videogioco di Van Helsing per PlayStation 2, Xbox e Game Boy Advance. Il gioco segue una trama simile al film, ha un gameplay simile a Devil May Cry e le versioni PS2 e Xbox presentano le voci di Hugh Jackman e Richard Roxburgh che riprendono i ruoli del film.
Un lupo mannaro americano a Parigi (1997)
Un lupo mannaro americano a Parigi diretto da Anthony Waller e interpretato da Tom Everett Scott e Julie Delpy è stat concepito come un sequel del cult “Un lupo mannaro americano a Londra” di John Landis, che tra l’altro era il regista designato originariamente all’inizio dello sviluppo del progetto durato otto anni.
Il licantropi del film sono chimere, un mix di leoni, orsi, lupi, cani e umani tutti usati come riferimenti. I registi hanno realizzato modelli dettagliati di scheletri di licantropi e hanno creato la “concatenazione” che ha determinato il modo in cui ossa e articolazioni funzionavano insieme; hanno aggiunto una muscolatura biologicamente plausibile, l’hanno concatenata nuovamente, hanno aggiunto pelle, quindi peluria. Anthony Waller afferma: “quando la creatura si muove, puoi vedere che ci sono vertebre, uno scheletro e una struttura. La pelle si sposta sopra i muscoli e i peli si comportano come dovrebbero, i peli più lunghi e quelli più corti si muovono indipendentemente”.
Gli effetti animatronici e prostetici sono stati creati da Magicon e Crawley Creatures. Joachim Gruninger e Jez Harris erano i supervisori degli effetti animatronici e prostetici. Reza Karim di Crawley Creatures ha scolpito e applicato il trucco da non morti a Vince Vieluf e Julie Bowen
Inoltre, gli sceneggiatori hanno inventato una svolta nel mito del licantropo, una potenziale cura per la vittima di un attacco di licantropo. Il co-sceneggiatore Tim Burns ha spiegato: “Stavo pensando al fatto che i film sui licantropi sono diversi da quasi tutti gli altri tipi di film horror perché il tuo eroe è anche il tuo cattivo in una certa misura”, ha detto Burns. “È un rompicapo davvero difficile perché quasi tutti i film sui lupi mannari che avevo visto finivano con il licantropo che veniva colpito, poi si trasformava di nuovo nella sua forma umana. Finiva quasi sempre con un dolce-amaro ‘oh, è morto, ma è libero’, che mi è sempre sembrato leggermente insoddisfacente. Quindi volevamo davvero evitare quel finale. Ho trovato questa versione della leggenda del vampiro in cui se trovavi il vampiro che ti aveva morso e gli mangiavi il cuore, se lo facevi abbastanza velocemente, non ti trasformavi in un vampiro. Mi è piaciuto. Gli ha dato una svolta diversa e l’ha trasformato in un po’ più di mistero”.
Con la bestia dentro (1982)
La bestia dentro (The Beast Within) è un adattamento molto libero del romanzo omonimo di Edward Levy del 1981, con la trama incentrata sul figlio di una coppia, che inizia a mostrare strani comportamenti dopo il suo 17° compleanno. Il produttore Harvey Bernhard aveva acquistato i diritti del romanzo allora incompiuto di Levy basandosi solo sul titolo, ma la sceneggiatura risultante, scritta da Tom Holland che in seguito dirigerà i cult “Ammazzavampiri” e La bambola assassina qui al suo primo ruolo da sceneggiatore per un lungometraggio, ha poca somiglianza con il romanzo poiché era ancora incompleto al momento della produzione.
Lo sceneggiatore Tom Holland ha ritenuto che la scena della trasformazione che ha convinto il pubblico non sia stata gestita in modo appropriato. Ha ritenuto che il regista Philippe Mora si sia soffermato “troppo” su Paul Clemens e non abbia tagliato per vedere le inquadrature di reazione degli altri attori nella stanza, il che avrebbe reso l’effetto molto più scioccante di quanto non fosse in realtà.
Le radiografie di Michael erano in realtà radiografie dell’attore Paul Clemens. Strisce di metallo sono state applicate a Clemens per creare l’illusione di anomalie sottocutanee.
I nomi “Curwin” e “Dexter Ward” sono ispirati a personaggi del romanzo horror “Il caso di Charles Dexter Ward” di Howard Phillips “H.P.” Lovecraft.
Insieme a L’ululato di Joe Dante, questo film ha aperto la strada al trucco ed effetti speciali con vesciche d’aria. Per la scena della trasformazione di Michael, piccoli sacchetti di plastica (spesso preservativi o palloncini) venivano inseriti negli strati di trucco e nei calchi del viso. In seguito, durante le riprese, questi sacchetti venivano gonfiati attraverso dei tubi e aiutavano a dare l’aspetto di distorsione della pelle. La stessa tecnica divenne popolare nel genere durante gli anni ’80, venendo utilizzata in film horror come Dèmoni (1985), Ammazzavampiri (1985) e La casa 2 (1987)
Lo sceneggiatore Tom Holland aveva scritto la scena della “trasformazione” per Michael, mostrandolo mentre perdeva completamente la pelle proprio come una cicala. “Un insetto come la testa di una cicala mentre perde la pelle. Alla fine il suo viso cade e si spacca a metà”, come previsto originariamente dalla sceneggiatura. Holland la considera “un po’ ridicola ora” a causa degli effetti “airbag” utilizzati nella sequenza. Holland ha scherzosamente affermato che il mostro cicala di Michael sembrava più un “alieno” che una creatura cicala.
Fonte: IMDb / Wikipedia