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Venezia 2013: tutti i film in programma, Hayao Miyazaki in concorso, Capitan Harlock fuori concorso

Festival di Venezia 2013: svelato il programma della 70. edizione. Due documentari in concorso, tre italiani, cinque americani indie, tre attesissimi film inglesi, e soprattutto Hayao Miyazaki. Fuori concorso il film su Capitan Harlock, un estremo Kim Ki-duk, sorprese horror e documentaristi importanti.

pubblicato 25 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 11:38

A prima vista, il programma della Mostra di Venezia 2013 ricorda quello del 2010: apertura con filmone (all’epoca Il cigno nero, oggi Gravity), e programma che farà sicuramente parlare per le mancanze e per i titoli che non ci si aspettava di trovare in concorso. Questa volta lasciamo a voi il compito di completare il puzzle, fra pezzi mancanti e nomi inaspettati (molti, ammettiamolo): è facile, basta aver letto quotidiani e siti che facevano congetture. Talvolta (molto spesso) sparando qualche idiozia di troppo.

Ad esempio: c’è chi ancora era convinto che il film di Lars Von Trier passasse per il Lido, o che Don Jon o In trance di Danny Boyle avessero la loro prima mondiale qui, nonostante siano già passati in altri festival. I selezionatori fanno il proprio lavoro: guardano film, decidono di mettere un titolo in concorso, o magari vogliono mettere qualcosa ma non possono. Va così, fanno il loro lavoro. I giornali, se vogliono sparare ipotesi, dovrebbero lavorare in modo altrettanto professionale.

Andiamo oltre. Analizziamo quello che c’è in pentola. Partiamo dal concorso. I film italiani in concorso sono tre e sono quelli che molti avevano ipotizzato. C’è Gianni Amelio che porta L’intrepido, cucito addosso al suo attore protagonista, Antonio Albanese. L’attore interpreta un uomo disoccupato che fa il “rimpiazzo”, ovvero occupa il posto al lavoro di una persona che per qualche ora deve assentarsi. Ovviamente senza essere scoperto.

Secondo film italiano in concorso è Via Castellana Bandiera, esordio alla regia di Emma Dante, tratto dal suo omonimo primo romanzo del 2009. Protagoniste Samira (Elena Cotta), albanese trapiantata a Palermo, e Rosa (Emma Dante), palermitana che vive a Milano con la compagna (Alba Rohrwacher) e che si trova a Palermo per il matrimonio di un amico. Le loro macchine s’incrociano proprio nella via del titolo, una vita talmente stretta da impedire a due veicoli di passare contemporaneamente. Una delle macchine deve lasciar passare l’altra: nessuna delle due donne vuole arretrare.

Confermato anche il terzo italiano in gara, Gianfranco Rosi, che tuttavia presenta una grande novità nel programma: il suo Sacro GRA è infatti un documentario, come i precedenti lavori del regista. Si tratta di un affresco del Grande Raccordo Anulare di Roma, nel quale il regista ha vissuto per un anno muovendosi in camper ed incontrando diverse persone. Se un documentario in concorso non bastasse a fare la novità, ecco che c’è anche un secondo documentario in corsa per il Leone d’Oro, questa volta un lavoro americano.

Errol Morris, Premio Oscar nel 2004 per The Fog of War, porta in concorso The Unknown Known, ritratto di Donald Rumsfeld, Segretario della Difesa degli Stati Uniti sotto Gerald Ford (1975-77) e poi sotto George W. Bush (2001-2006). Il film diventa anche un ritratto dell’America stessa, dagli anni 60 e dal Vietnam fino al 2003 e all’Iraq. Cineasta indipendente e importante, Morris è affiancato da alcuni tra i migliori nomi della scena indipendente americana. Iniziamo dalla novità più grande: James Franco è in concorso con la sua trasposizione cinematografica di Child of God (Figlio di Dio) di Cormac McCarthy. Pochi mesi fa presentava a Cannes il suo As I Lay Dying.

Peter Landesman, alla sua opera prima, gira una specie di Bobby, ma con Parkland racconta il post-omicidio di John F. Kennedy nel Parkland Hospital. Cast stellare con Zac Efron (al suo secondo red carpet veneziano consecutivo dopo At Any Price), Jackie Earle Haley, Tom Welling, Paul Giamatti, Marcia Gay Harden, Billy Bob Thornton e Jacki Weaver. Kelly Reichardt (in concorso nel 2010 con lo splendido Meek’s Cutoff, ancora inedito in Italia) porta il suo atteso eco-drama Night Moves con Dakota Fanning e Jesse Eisenberg. Il ritrovato David Gordon Green, dopo aver vinto il premio per la regia a Berlino 2013 con Prince Avalanche, porta Joe con Nicolas Cage nei panni di un ex detenuto che si prende a cuore il il quindicenne Gary.

Venezia 2013 segna anche l’interessante ritorno dell’Inghilterra in concorso con tre film importanti. Uno dei titoli più attesi dell’intero cartellone è senza dubbio Under the Skin, il ritorno di Jonathan Glazer a quasi 10 anni di distanza da Birth (in concorso a Venezia nel 2004). Il film, che per anni è stato annunciato in concorso sia a Cannes e a Venezia, è finalmente finito, e vede Scarlett Johansson nei panni di un alieno che prende forma umana e viaggia per la Scozia. Confermatissimo Terry Gilliam con The Zero Theorem, con Christoph Waltz, Matt Damon, Tilda Swinton e Ben Whishaw. Chiude il trio inglese Stephen Frears con Philomena, con Judi Dench nei panni di una donna in cerca del figlio che le avevano portato via anni fa, quando fu costretta a ritirarsi in convento.

E se 10 film su 18 sono occupati da titoli italiani e anglofoni (ma a Cannes i francesi e gli americani da soli erano più della metà), il resto del concorso è variegato, tra maestri e nuove leve, e stimolante anche a livello geografico. Si viaggia tra Canada (eccolo, Xavier Dolan), Australia (John Curran con Mia Wasikowska), Taiwan (Tsai Ming-liang), Grecia (Alexandros Avranas), Israele (Amos Gitai), Germania (Philip Gröning che torna dopo il successo de Il grande silenzio) con il ritmo di un titolo per paese. Per la Francia ci sono Philippe Garrel e Marzuak Alvash, e fa fare salti di gioia la presenza di Hayao Miyazaki con The Wind Rises.

Fuori concorso. Apre la Mostra uno dei film più attesi dell’anno, Gravity di Alfonso Cuarón: i trailer che circolano fanno già mancare l’aria. Continuiamo con l’animazione nipponica con Capitan Harlock diretto da Shinji Aramaki, in Italia grazie a Lucky Red. Fuori concorso troviamo l’estremo Moebius di Kim Ki-duk, che farà ancora più parlare del suo Pietà, Leone d’Oro 2012. E poi Tom Hardy in Locke, il documentario su Lance Armstrong di Alex Gibney (Oscar per Taxi to the Dark Side), il remake nipponico de Gli Spietati, la sorpresa Wolf Creek 2 (il primo è tra gli horror più sottovalutati dei 2000), il Presidente di Orizzonti Paul Schrader e il controverso The Canyons, i nuovi Reitz, Scola, Wajda, Wang Bing, e soprattutto sua maestà Frederick Wiseman con un documentario sulla Berkeley.

Capitolo Orizzonti. Ovvero varietà di stili, di genere, di formati, di lunghezza. James Franco rientra dalla finestra anche qui come attore di Palo Alto, dramma americano diretto da Gia Coppola (nipote di Francis), con Emma Roberts e Val Kilmer. Catalina Sandino Moreno è la protagonista della co-produzione italo-americana Medeas. Dopo Machan torna Uberto Pasolini con la commedia drammatica inglese Still Life, su un uomo incaricato di cercare i famigliari di persone morte in solitudine. Occhio poi a due autori estremi: dall’America arriva Ti West con il suo nuovo horror, The Sacrament, mentre Sion Sono porta la sua nuova follia, Why Don’t You Play in Hell?. L’Italia si difende con Il terzo tempo di Enrico Maria Artale, con Stefania Rocca e Stefano Cassetti, Piccola Patria di Alessandro Rossetto, e La prima neve di Andrea Segre.

In mezzo c’è di tutto e di più. E poi la Settimana della Critica, le Giornate degli Autori, i restauri della sezione Venezia Classici. Questa è una Venezia variegata, tutta da gustare anche perché è ardita e perché vuole scoprire (compito primario di un festival: altrimenti che ci sta a fare?) ed è soprattutto ricca. In bocca al lupo a tutti.

Concorso Venezia 70


ALLOUACHE Merzak – The Rooftops (Algeria/Francia)
AMELIO Gianni – L’intrepido (Italia)
AVRANAS Alexandros – Miss Violence (Grecia)
CURRAN John – Tracks (Australia/Inghilterra)
DANTE Emma – Via Castellana Bandiera (Italia)
DOLAN Xavier – Tom à la ferme (Canada)
FRANCO James – Child of God (Usa)
FREARS Stephen – Philomena (Inghilterra)
GARREL Philippe – La jalousie (Francia)
GILLIAM Terry – The Zero Theorem (Inghilterra/Usa)
GITAI Amos – Ana Arabia (Israele/Francia)
GLAZER Jonathan – Under the Skin (Inghilterra/Usa)
GORDON GREEN David – Joe (Usa)
GRöNING Philip – The Police Officer’s Wife (Germania)
LANDESMAN Peter – Parkland (Usa)
MIYAZAKI Hayao – The Wind Rises (Giappone)
MORRIS Errol – The Unknown Known (Usa) [d]
REICHARDT Kelly – Night Moves (Usa)
ROSI Gianfranco – Sacro GRA (Italia) [d]
TSAI Ming-liang – Stray Dogs (Taiwan)

Fuori concorso


Shinki ARAMAKI – Space Pirate Captain Harlock (Giappone)
Alfonso CUARÓN – Gravity (Usa) [Film d’apertura]
Salvo CUCCIA – Summer ’82 When Zappa Came to Sicily (Italia) [d]
Anna EBORN – Pine Ridge (Danimarca) [d]
Alex GIBNEY – The Armstrong Lie (Usa) [d]
Miguel GOMES – Redemption (Portogallo) [c]
Kitty GREEN – Ukraine is not a brothel [d]
Ki-duk KIM – Moebius (Corea del nord)
Steven KNIGHT – Locke (Inghilterra)
Sang-il LEE – Unforgiven (Giappone)
Greg MCLEAN – Wolf Creek 2 (Australia)
Costanza QUATRIGLIO – Con il fiato sospeso (Italia) [c]
Thierry RAGOBERT – Amazonia (Francia/Brasile) [d] [Film di chiusura]
Edgar REITZ – Home from home – Chronicle of a vision (Germania)
Paul RUDISH, Aarom SPRINGER, Clay MORROW – O Sole Minnie (Gondola) (Usa) [c]
Paul SCHRADER – The Canyons (Usa)
Ettore SCOLA – Che strano chiamarsi Federico – Scola Racconta Fellini (Italia) [d]
Mario SESTI, Teho TEARDO – La voce di Berlinguer (Italia) [c]
Andrzej WAJDA, Ewa BRODZKA – Walesa. Man of hope (Polonia)
Bing WANG – Feng Ai (’Tim madness do us part) (Hong Konh/Cina/Francia/Giappone) [d]
Frederick WISEMAN – At Berkeley (Usa) [d]

Orizzonti


Valeria ALLIEVI – Quello che resta (Italia) [c] [d]
Serik APRYMOV – Little Brother (Kazakhistan)
Enrico Maria ARTALE – Il terzo tempo (Italia)
Agnès B. – Je m’appelle Hmmm… (Francia)
Riccardo BERNASCONI, Francesca REVERDITO – Death for a unicorn (Svizzera) [c]
Shubhashish BHUTIANI – Kush (India) [c]
Cécile BICLER – Toutes les belles choses (Francia) [c]
Giorgio BOSISIO – Un Pensiero Kalašnikov (Italia/Inghilterra) [c]
Robin CAMPILLO – Eastern Boys (Francia)
Gia COPPOLA – Palo Alto (Usa)
Amiel COURTIN-WILSON, Michael CODY – Ruin (Australia)
Jonas CUARÓN – Aningaaq (Usa) [c]
Ignacio GATICA – Blanco (Argentina) [c]
Michael HAUSSMAN – The Audition (Italia) [c]
Shahram MOKRI – Fish & Cat (Iran)
Lukas MOODYSSON – We are the best! (Svezia/Danimarca)
Rick OSTERMANN – Wolfschildren (Germania)
Bülent ÖZTÜRK – Houses with small windows (Belgio) [c]
David PABLOS – La vida después (Messico)
Santiago PALAVECINO – Algunas chicas (Argentina)
Andrea PALLAORO – Medeas (Usa/Italia)
Uberto PASOLINI – Still Life (Inghilterra)
Manel RAGA – La gallina (Spagna) [c]
Alessandro ROSSETTO – Piccola patria (Italia)
Andrea SEGRE – La prima neve (Italia)
Shalin SIRKAR – Minesh (Sud Africa/Germania/Danimarca) [c]
Sion SONO – Why don’t you play in hell? (Giappone)
Xiaowei WANG – Stagnant water (Cina) [c]
Ti WEST – The Sacrament (Usa)
Leo WOODHEAD – Cold snap (Nuova Zelanda) [c]
Lendita ZEQIRAJ – Ballkoni (Kosovo) [c]

Biennale College – Cinema


Alessio FAVA – Yuri Esposito (Italia)
Tim SUTTON – Memphis (Usa)
Nawapol THAMRONGRATTANARIT – Mary Is Happy, Mary Is Happy (Thailandia)

[c] = cortometraggio
[d] = documentario

“Ciak in Mostra” daily di Venezia 70

“Ciak in Mostra” torna ad essere il daily ufficiale della Mostra di Venezia, insieme al city-magazine Venezia News, che dal 2009 era stato accompagnato da Variety. Un gradito ritorno per gran parte del pubblico e molti accreditati, soprattutto per una firma molto attesa: quella di Stefano Disegni.

Come si vede da questa primissima vignetta, Disegni è già pronto a seguire e commentare quotidianamente il festival con vignette e strisce satiriche. Tra i suoi fumetti cult al Lido gli anni passati ricordiamo ancora col sorriso sulle labbra Marco Müller nella bolla de L’albero della vita e il bollino su Ferzan Ozpetek.

Come ogni anno il mensile avrà la sua festa Cheek to Ciak, che si terrà mercoledì 4 settembre presso il Venice Hotel Excelsior. Appuntamento quindi al 28 agosto, per una 10-giorni di cinema che si concluderà il 7 settembre 2013 con la consegna dei premi da parte del Presidente Bernardo Bertolucci e della sua Giuria.

Festival di Venezia