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Oscar 2016 miglior film straniero: El abrazo de la serpiente, Mustang, Il figlio di Saul, Theeb, A War

Il prossimo 28 febbraio saranno annunciati i vincitori degli Oscar 2016. Scopri e vota con Blogo tutti i candidati alla categoria Miglior film straniero.

pubblicato 25 Febbraio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 08:23

Prosegue la nostra carrellata sui candidati ai prossimi Oscar 2016 categoria per categoria, in un countdown che ci accompagnerà fino alla cerimonia di premiazione fissata per domenica 28 febbraio.

Archiviate le categorie migliore scenografia, costumi, trucco, fotografia, sonoro, montaggio sonoro, colonna sonora, miglior canzone, effetti speciali, sceneggiatura originale, sceneggiatura non originale, cortometraggio d’animazione, attrice protagonista, regia, montaggio, miglior film, attore protagonista, film d’animazione, miglior documentario, attore non protagonista e attrice non protagonista oggi ci occupiamo della categoria Miglior film straniero.

 

I 5 film candidati al “Miglior film straniero” in questa edizione sono: El abrazo de la serpiente di Ciro Guerra, Mustang di Deniz Gamze Ergüven, Il figlio di Saul di László Nemes, Theeb di Naji Abu Nowar e A War di Tobias Lindholm.

A seguire trovate un sondaggio in cui potete esprimere la vostra preferenza sulla categoria e una serie di schede sui film candidati in questa ottantottesima edizione.

 

“El abrazo de la serpiente” di Ciro Guerra (Colombia)

El abrazo de la serpiente è un film drammatico colombiano diretto da Ciro Guerra e presentato al Festival di Cannes 2015 nella sezione “Quinzaine des Réalisateurs” dove ha vinto il premio Art Cinéma.

Il film racconta due storie, che si svolgono nel 1909 e nel 1940, entrambe interpretate da Karamakate, uno sciamano dell’Amazzonia e ultimo sopravvissuto della sua tribù. L’uomo viaggia con due scienziati, il tedesco Theodor Koch-Grunberg e l’americano Richard Evans Schultes per cercare la “yakruna”, una rara pianta sacra. Il film è liberamente ispirato ai diari scritti dai due scienziati durante il loro lavoro sul campo in Amazzonia.

– Il regista colombiano Ciro Guerra è al suo terzo lungometraggio dopo l’esordio nel 2004 con Los viajes del viento e l’opera seconda La Sombra del Caminante del 2009.

– Questo è il primo film colombiano nominato per un Oscar al miglior film straniero.

– Nilbio Torres (giovane Karamakate), Antonio Bolívar (vecchio Karamakate) e tutti gli indigeni del film non sono attori professionisti.

– La scena in cui un uomo viene adorato come un Messia si basa su un evento reale.

 

“Mustang” di Deniz Gamze Ergüven (Francia)

Mustang è un film drammatico francese, opera prima della regista Deniz Gamze Ergüven.

– Il film è ambientato in un remoto villaggio turco (Inebolu, Kastamonu) e descrive la vita di cinque giovani sorelle e le sfide che devono affrontare nel crescere in una società conservatrice e patriarcale.

Siamo all’inizio dell’estate. In un remoto villaggio turco Lale e le sue quattro sorelle scatenano uno scandalo dalle conseguenze inattese per essersi messe a giocare con dei ragazzini tornando da scuola. La casa in cui vivono con la famiglia si trasforma un po’ alla volta in una prigione, i corsi di economia domestica prendono il posto della scuola e per loro cominciano ad essere combinati i matrimoni. Le cinque sorelle, animate dallo stesso desiderio di libertà, si sottrarranno alle costrizioni loro imposte.

– L’evento che scatena la reazione della famiglia contro le cinque sorelle all’inizio del film, quando salgono sulle spalle dei ragazzi, è un fatto accaduto alla regista Deniz Gamze Ergüven quando era adolescente: “La mia reazione all’epoca non è stata quella di rispondere ai rimproveri. La prima cosa che ho fatto è stato abbassare lo sguardo per la vergogna. Mi ci sono voluti anni per cominciare almeno ad indignarmi un po’”.

– Il film ha ricevuto un Premio Goya come Miglior film europeo ed è stato proiettato nella sezione “Quinzaine des réalisateurs” del Festival di Cannes 2015 ha vinto premio Label Europa Cinemas.

– La regista Deniz Gamze Ergüven ha incontrato il suo co-sceneggiatore Alice Winocour all’Atelier della Cinéfondation del Festival di Cannes dove erano le uniche due donne a frequentare il programma per filmmaker principianti. La Ergüven era lì per lavorare su un film intitolato “King” sui disordini di Los Angeles. Dopo che la regista non è riuscita a trovare produttori e finanziatori per il progetto, la Winocour le ha suggerito di fare un film più piccolo per dimostrare che lei era in grado di dirigere, così hanno iniziato a lavorare insieme su Mustang.

 

“Il figlio di Saul” di László Nemes (Ungheria)

Il figlio di Saul è un dramma ungherese diretto da László Nemes.

Saul Ausländer (Géza Röhrig) fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. Ma per farlo dovrà voltare le spalle ai propri compagni e ai loro piani di ribellione e di fuga.

– Il film ha vinto un Golden Globe come Miglior film straniero e ha partecipato in concorso al Festival di Cannes 2015 dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria.

– Dario Gabbai, l’ultimo superstite dei Sonderkommando, ha visto il film e lo ha elogiato. Gabbai dal 1951 vive a Los Angeles in California.

– Il regista László Nemes al suo primo lungometraggio ha citato il film Va’ e vedi (1985) di Elem Klimov come fonte di ispirazione per il suo film.

– In Ungheria il film ha registrato circa 100.000 spettatori, un record locale per un film indipendente.

 

“Theeb” di Naji Abu Nowar (Giordania)

Theeb è un film drammatico diretto dal regista anglo-giordano Naji Abu Nowar.

– Il film è incentrato su un giovane ragazzo beduino, Theeb, che deve sopravvivere nello sconfinato deserto di Wadi Rum. Il film si svolge durante il teatro Medio Orientale della prima guerra mondiale, sulla scia della Grande Rivolta Araba. Il film utilizza attori non professionisti provenienti dalla comunità beduina nel sud della Giordania.

– Il film è stato premiato a Cannes con il Venice Horizons Award al miglior regista e ha vinto un Premio BAFTA per il miglior regista, sceneggiatore e produttore esordiente britannico.

– “Theeb” è una parola araba che sta per “Lupo” e rappresenta la virilità nella cultura beduina.

– Si tratta del primo film della Giordania candidato agli Oscar.

 

“A War” di Tobias Lindholm (Danimarca)

A War (Krigen) è un film di guerra danese scritto e diretto da Tobias Lindholm e interpretato da Pilou Asbæk e Søren Malling.

Un comandante nell’inferno della guerra in Afghanistan, una moglie che lo aspetta a casa con tre figli, e una decisione da prendere sul campo di battaglia che cambierà per sempre la vita di tutti.

– Il regista Tobias Lindholm ha sceneggiato Il sospetto (Jagten) di Thomas Vinterberg.

– Quasi l’intero cast è composto da veri e propri soldati danesi che sono stati di stanza in Afghanistan.

– Le riprese hanno avuto luogo a Copenhagen nella Provincia di Konya in Turchia.

 

 

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