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I migliori e i peggiori film del 2012 secondo Cineblog

Amour e Skyfall sono tra i preferiti della redazione, Twilight Breaking Dawn tra i peggiori. Il resto? Scopritelo su Cineblog.

di carla
pubblicato 7 Gennaio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 18:53

Tempo di classifica di fine anno per Cineblog. Come da prassi i ragazzi della redazione si sono divertiti a stilare i loro migliori e peggiori film del 2012 e anche se leggerete dei titoli ricorrenti (come Amour, nei migliori), troverete delle discordanze su altri titoli, come Rock of Ages (peggiore e/o migliore?) o Dark Shadows di Tim Burton. Leggete la nostra classifica e nei commenti scriveteci la vostra. Qui abbiamo ovviamente preso in considerazione le uscite al cinema in Italia dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2012.

I migliori film del 2012 secondo dr. apocalypse.
Amour (meraviglioso)
Killer Joe ex aequo Moonrise Kingdom ex aequo Argo (il meglio del cinema made in Usa)
Skyfall (sorpresa 007)
Le 5 Leggende ex aequo Paranorman (il meglio del cinema d’animazione)
Hugo Cabret ex aequo Vita di Pi (semplicemente magici, registicamente sontuosi e ‘sospinti’ dal miglior 3D dell’anno)
Diaz ex aequo Come non detto ex aequo Tutti i santi giorni (il meglio del cinema italiano)
Pollo alle Prugne (delizioso)
La guerra è dichiarata ex aequo Piccole bugie tra amici ex aequo
Cena tra Amici (il meglio dell’ormai inarrivabile cinema francese)
Hunger ex aequo Shame (semplicemente Steve McQueen)
Quella casa nel bosco (l’horror dell’anno, per originalità e coraggio)

I peggiori film del 2012 secondo dr. apocalypse

Good as You ex aequo Ci vediamo a Casa (il peggio del cinema italiano che prova a tratteggiare il mondo gay)
E la chiamano Estate (una cosa indecente)
Magnifica Presenza (mai visto un Ferzan Ozpetek peggiore di questo)
To Rome with Love (Fausto Brizzi ed Enrico Vanzina mascherati da Woody Allen)
Dark Shadows (aridatece Tim Burton)
Rock of Ages (quando il musical fa orrore)
Dream House (uno scherzo produttivo)
Shark 3D (presentato persino al Festival di Venezia. Da non crederci)
Silent Hill 2 (come rovinare una possibile saga dopo uno splendido primo capitolo)
Breaking Dawn Parte 2 (finalmente l’ultimo. Brindiamo)

I migliori film del 2012 secondo Cut-tv’s

Amour di Michael Haneke: Tenero, forte e straziante, come l’amore che non ha età, che ti fa desiderare di amare per sempre, in salute e malattia. Ex aequo con l’incapacità di amare di Shame di Steve McQueen.
Skyfall di Sam Mendes: Un ritorno grandioso dell’agente più leggendario di sempre, oscuro, emotivo, viscerale, intenso … insomma irresistibile.
Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani: Il livore della realtà dietro le sbarre e la poesia del cinema dei Taviani, attraversati da un funambolo come il teatro Shakespeariano, nella Sezione di Alta Sicurezza del carcere romano di Rebibbia.
Diaz di Daniele Vicari: Un film italiano, brutale, doloroso, coraggioso, che lascia indifferente solo chi vive lontano del mondo e da quella che abbiamo concordato essere la realtà. Ex aequo con Un sapore di ruggine e ossa di Jacques Audiard.
Quella casa nel bosco (The Cabin in the Woods) di Joss Whedon: Il miglior horror di un anno orrendo che non ha lesinato vampiri, mostri e tristi ritorni. Un Brivido capace di far ridere e riflettere, stravolgendo le regole del gioco con i suoi stessi stereotipi e le nostre ossessioni.
Moonrise Kingdom di Wes Anderson: Delicato, intenso e sorprendente, come il primo amore che ti s-travolge la vita a dodici anni, i patti segreti che durano tutta la vita, e l’incontro emozionante con chi è ‘affine’ e capace di rendere grandiose anche piccole avventure.
Reality di Matteo Garrone: Un incubo tutto italiano, ossessionato dalla fede, la fama e il disagio. Da prescrivere come un vaccino contro i mali della ‘modernità’. Ex aequo con i mostri de Ballata dell’odio e dell’amore di Alex de la Iglesia.
Argo di Ben Affleck: Per guardare l’Iran negli anni Settanta in modo attento, puntuale, emozionante.
Il Cavaliere oscuro Il Ritorno (The Dark Knight Rises) di Christopher Nolan: Un ritorno crepuscolare dell’uomo pipistrello e di un viscerale Christian Bale, che si eleva dalle bassezze dell’umanità e dalle logiche di marketing, muovendosi nell’ombra, densa e oscura della metropoli e dell’animo umano.
The Avengers di Joss Whedon: Un regalo per appassionati di avventure, super-eroi e super-poteri della Marvel, come la sottoscritta.

I peggiori film del 2012 secondo Cut-tv’s

The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 di Bill Condon: L’orrore puro di assistere alla fine del mito sanguinario, la stirpe dei vampiri che si tramanda mettendo su famiglia, e la dannazione del cinema dei mostri interpretato da ‘sbarbatelli fighetti’.
Dracula 3D di Dario Argento: Una riconferma di spaventose delusioni, capaci di uccide il principe dei non morti insieme al cinema dei vari Dracula e Nosferatu che amo tanto, pur riconoscendo un valore catartico e liberatorio alla visione di Asia Argento che prende fuoco.
I 2 soliti idioti di Enrico Lando: Idiozie fastidiose come un mal di testa, noiose come il senso dell’osceno che esibisce, e spopola nella società pronta a censurare una bottega dei suicidi perché istiga al suicidio. I soliti idioti cosa rischiano di fare?
The Raven di James McTeigue: Un corvo che pur evocando icone ed entità, non si libra nell’oscura mezzanotte di paure e ossessioni dell’uomo, incapace di contemplare l’abisso sfiorato da Edgar Allan Poe.
L’altra faccia del diavolo di William Brent Bell: Forse non serve una logica al diavolo, ma quanto manca al genere horror si rischia di essere posseduti da ben altri orrori cinematografici.
Silent Hill Revelation 3D di Michael J. Bassett: 1, 2, 3 stella!, Tana per l’orrore che si piazza anche in testa ai sequel più deludenti, dopo una lunga attesa e grandi aspettative.
Total Recall (Atto di forza) di Len Wiseman: A parte il titolo scordatevi lo Schwarzenegger diretto da Verhoeven, e l’omaggio alla sci-fi di serie B, qui siamo in C.
Paranormal Activity 4 di Henry Joost e Ariel Schulman: Poco activity, tutto alla fine, mentre la cosa che mi ha spaventato di più, è stato il vicino di poltrona che si è svegliato di soprassalto.
John Carter di Andrew Stanton: Il viaggio su Marte, un budget colossale e la produzione Disney possono fare miracoli, ma in questo caso mi hanno lasciata indifferente più che insoddisfatta.

I migliori film del 2012 secondo Andrea L.

Argo: Uno dei film più perfetti visti quest’anno. Affleck, sempre più bravo, domina la materia, gli attori e la tensione con una regia invisibile e da manuale. Certo i tre minuti di retorica “americana” nel finale andavano tagliati ma nel complesso è un film mirabile.
Reality: Troppo sottovalutato dal pubblico è in realtà l’”horror” esistenziale italiano più lucido degli ultimi anni. Un “Truman Show” quasi consapevole e in cui la maschera finisce per prendere pericolosamente il sopravvento sull’anima.
Amour: Estremo e ricattatorio un po’ come tutto il cinema di Haneke. Ma quando a incarnare il dramma sono due attori così maiuscoli ci si dimentica anche delle tesi del regista e abbandonarsi al sentimento “vissuto” diventa più facile.
The Help: Retorico? Old style? Cinema dalla lacrima facile? Tutto verissimo. E non lo è allora anche il celebratissimo “Quasi amici”? Per me resta uno dei migliori cast femminili all’opera in una commedia di denuncia. Per gli americani è sempre l’effetto finale che conta e “The Help” funziona magnificamente ad ogni visione.
Il sospetto: splendido attore in una sorta di kammerspiel ambientato in provincia, dove l’amicizia muta veloce in sospetto e disprezzo e gli adulti dimostrano di essere meno complessi dei bambini. Costruito tutto sulla pietà che traspare dal volto del suo splendido protagonista.
I bambini di Cold Rock: dal regista di “Martyrs” un film più americano ma non per questo meno potente. Incompreso e a molti inviso perché, come The Village per Shyamalan, abbandona l’orrore per addentrarsi nella riflessione sociale. Ma lascia con interrogativi troppo importanti per essere sottovalutato.
Lo Hobbit: Ok, lo concedo: tre film forse non erano necessari per “La riconquista del tesoro”. Ma, nel corso di circa tre ore (quasi una versione “estesa” per i fan) si comprende il piacere che Jackson nutre nei confronti della narrazione e del fiabesco. E la sua promessa iniziale vale ogni successivo viaggio.
Rock of ages: sia l’Italia che, più o meno, il resto del mondo si sono filati poco questo coloratissimo musical rock di una generazione-simbolo (gli anni’80); eppure è spigliato, divertente e così innocuamente kitsch da lasciarsi vedere (e rivedere) che è un piacere…
Killer Joe: Friedkin è maiuscolo nel tratteggiare la sua famiglia malata alternando pennellate violente e grottesche con un romanticismo quasi vecchio stile. Sensuale, ironico e spiazzante il suo protagonista che, dopo Magic Mike, dimostra di essere attore migliore dei ruoli fin qui scelti.
Dark Shadows: strano che il film , a mio avviso, più “burtoniano” del regista da molti anni a questa parte, sia stato anche il meno compreso da pubblico e tanti fan. Eppure è dark, stilisticamente maturo e con sprazzi di vecchia follia e poesia del freak come ai bei tempi andati. E se non bastasse c’è quel detonatore chiamato Eva Green…

I peggiori film del 2012 secondo Andrea L.

Dracula 3D: tremavamo all’idea del ritorno di Argento e il suo misurarsi con un mito sfruttatissimo. Il risultato è meno peggio di quanto si potesse pensare, ma anche povero di idee e mal sceneggiato. E il parossismo stilistico di un tempo è mutato in follia della visione digitalizzata.
L’altra faccia del diavolo: ovvero come fare di un pov la migliore presa per i fondelli nei confronti del pubblico. Un’ora di contorcimenti e bestemmie in lingua antica, poi un quarto d’ora a trasmettersi il diavolo manco fosse un’influenza. Il “vaffa” finale ci sta tutto.
Resident Evil Retribution: tolta la prima geniale scena, un insostenibile e noioso susseguirsi di livelli di videogame che atrofizza ogni possibile forma di partecipazione ludica. La Jovovich, per quanto splendida, ormai potrebbe essere un ologramma.
Ghost Rider 2: sequel stupidissimo e privo di ritmo che butta via quel minimo di ironia e rozzo divertimento che almeno il primo riservava a un fan di cinecomic. La parabola finanziaria di Nicolas Cage lo obbliga sempre più ad annullarsi come attore.
Vicini del terzo tipo: sulla carta un mix esilarante che sembrava richiamarsi a contaminazioni in stile John Landis. Sullo schermo tre attori bolliti e inutilmente comici e una storia che non sa che piega prendere (commedia, fantascienza, buddy movie).

I migliori film del 2012 secondo Gabriele Capolino

01. Amour: Michael Haneke commovente? Magia del cinema.
02. Moonrise Kingdom: il miglior Wes Anderson di sempre?
03. Pietà: un autore che vomita un cinema urgente. Mi commuove.
04. Take Shelter: Nichols è il regista indie americano più bravo in circolazione.
05. Shame: si ama o si odia. Ma dipende da come lo si “legge”…
06. A Simple Life: l’onestà. Merita tutti gli applausi possibili.
07. Cosmopolis: tra dieci anni lo rispetteremo come si deve.
08. Margaret: ha il finale più bello e complesso dell’anno. E che scommessa.
09. C’era una Volta in Anatolia: apre storie e passati in modo magistrale.
10. Un sapore di ruggine e ossa: ultimo quarto d’ora a parte, una meraviglia.
– Menzione speciale a Ballata dell’odio e dell’amore: un de la Iglesia esagerato.

I 10 peggiori film del 2012 secondo Gabriele Capolino (in ordine alfabetico)

Le Belve: ma che diavolo pensava di fare, Stone?
Dracula 3D: non mi piace difenderlo perché non trovo nulla da difendere.
Gli equilibristi: l’ultima frontiera del ricatto.
Un giorno speciale: fa da “capro espiatorio” ai vari “impegnati” Il comandante e la cicogna, Acciaio et similia. Solo che vuol anche essere “fresco”. Essù.
The Help: nonostante il cast fenomenale… dovrebbero farci un double bill con Molto Forte Incredibilmente Vicino. Utili per pulire la coscienza americana. Insopportabili e retorici.
Knockout Resa dei conti: certo che Soderbergh è davvero il regista adatto per un action.
To Rome with Love: davvero divertente. E intelligente, soprattutto…
Taken La vendetta: ed ha pure il coraggio di citare Drive. Due volte.
The Twilight Saga Breaking Dawn: Parte 2: raramente ho visto una parte finale così “magnifica”.
Viva l’Italia: fa da “capro espiatorio” ai vari “disimpegnati” All’ultima spiaggia, I 2 soliti idioti et similia. Solo che vuol anche essere “utile”. Per carità.

I 10 migliori film del 2012 secondo Antonio Maria Abate

Skyfall: Mendes estrae dal cilindro il James Bond che non ti aspetti ma di cui c’era maggiormente bisogno. Stile ed eleganza ai massimi livelli.
Cosmopolis: un giorno, quando il processo in atto potrà dirsi concluso, toccherà guardarsi indietro e cercare di capire se il cinema preferì voltarsi anch’esso. E la risposta sarà: non tutto. Cronenberg, che il trucco sembra averlo capito, ha semplicemente spostato la sua poetica: prima era l’uomo-materia, ora è la società «liquida» (Bauman). Ma a quanto pare molti hanno preferito non accorgersene.
Hunger e Shame: premio all’autore per intero. Quattro anni per portare in sala il suo lavoro del 2008, qui da noi abbiamo fatto prima a vedere il secondo; poco male. McQueen possiede un’abilità tutta sua nel mostrare quanto di più intimo risiede nell’animo umano. Cinema potente sotto ogni aspetto, sia emotivo che visivo.
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno: chiude una trilogia storica in maniera quasi impeccabile. Nolan si congeda dal Cavaliere Oscuro con un capitolo esplosivo, di gran lunga più intelligente di quanto molti siano disposti a riconoscere.
Le 5 Leggende: in un’annata in cui i film d’animazione di livello non sono mancati, questo si piazza in vetta. Tecnica e contenuto magici, da guardare con gli occhi di un bambino.
7 Psicopatici: se In Bruges lo si è trovato incoraggiante, con la sua seconda prova McDonagh va decisamente oltre. Sagace dark comedy britannica ambientata ad Hollywood. Basta questo.
Quasi amici: la commedia più irriverente e riuscita del 2012. Senza accettare compromessi di sorta, Nakache e Toledano ci fanno sorridere all’inverosimile senza mai essere eccessivi. In nessun caso banale, tra una risata e l’altra non viene meno per un istante la “dignità” di entrambi i personaggi.
Ruby Sparks: altra opera seconda di assoluto rilievo. Basterebbe soffermarsi sull’utilizzo di certi brani per restarne ammaliati; ma c’è dell’altro. Perché Ruby è adorabile, mentre la pellicola costruitale su misura ci incanta, ci fa riflettere e ci infastidisce al tempo stesso. Il tremendo apice in cui i due protagonisti si confrontano violentemente “a colpi di battitura” resta ancora impresso.
Killer Joe: Friedkin finito? Come no! Estremo ed assordante, l’ultima sua fatica lo riconferma ai livelli che gli competono.
C’era una volta in Anatolia: puro cinema. L’arte del racconto per immagini in un sunto mirabile. C’è da complimentarsi piuttosto con Ceylan per essere riuscito a stipare così tante tragedie, rimpianti, nostalgie ed agghiaccianti quesiti in sole due ore e mezza.

I peggiori film del 2012 secondo Antonio Maria Abate

Shark 3D: disaster movie con protagonisti alcuni squali all’interno di un supermercato. I presupposti per il trash c’erano tutti; peccato manchi anche quello.
L’innocenza di Clara: metà del cinema italiano contemporaneo che meno ci piace condensato in un unico, a tratti incomprensibile lavoro.
Jack e Jill: basandoci su questo film, pare che Adam Sandler si sia oramai sparato tutte le sue cartucce. In alcuni frangenti ci si sente addirittura a disagio per quanto si sforzi ostinatamente di strappare una risata senza riuscirci neanche alla lontana.
La memoria del cuore: smielata love-story dall’incipit potenzialmente interessante. Il problema non sta nel suo aspirare ad essere romantico, ma proprio nell’assenza di romanticismo alcuno.
La sorgente dell’amore: scontro tra civiltà, avvicendamento religioso, recriminazioni femministe. Troppa carne al fuoco per una pellicola che viene letteralmente travolta dalle troppe istanze di cui intende farsi portavoce.
Love & Secrets: occasione malamente sprecata per Jarecki. C’è il cast, c’è il soggetto; manca tutto il resto. Peccato davvero.
Rock of Ages: quando nemmeno certa musica riesce a risollevare le sorti di un film del genere, è evidente che c’è poco da fare. Musical che è parodia di sé stesso, ed in cui non si riesce ad indovinare nemmeno la componente più importante: il mood.
Silent Hill Revelation: il primo rappresenta una delle migliori trasposizioni di sempre tratte da un videogioco. Qui ahinoi siamo davvero su un altro livello. Seppur tecnicamente notevole, Bassett abbassa di troppo l’asticella e tira fuori un risultato decisamente velleitario.
The Possession: un’ossessione così pronunciata per il filone dedito ad esorcismi di ogni tipo non può che lasciarsi alle spalle almeno qualche opera mediocre. Questo è uno dei casi. Cambiare contesto è servito davvero a poco: la scatola ebraica e le sue vittime lasciano indifferenti.
Taken La vendetta: al botteghino funziona, e questo chiaramente basta e avanza per farne un terzo. Ma non bisogna smettere di credere che Liam Neeson valga molto più di quello che questa saga può dargli. Se il primo non dispiaceva, il seguito è a più riprese insostenibile.